Dieta per calcoli renali: cosa mangiare, cosa evitare e 5 alimenti utili

La comparsa dei calcoli renali può dipendere da più fattori ed è una condizione alquanto diffusa. L’alimentazione consapevole può essere di aiuto nella prevenzione e nella gestione del problema.

I calcoli renali sono delle formazioni solide simili a sassolini, rinvenibili a livello dei reni e responsabili di una patologia molto comune, ovvero la calcolosi renale. Essi si formano a partire da diverse sostanze saline che, trovandosi in eccesso nelle urine, precipitano e formano dei cristalli. Nella maggior parte dei casi, i calcoli sono formati da cristalli di ossalato di calcio, i quali, a loro volta, si aggregano generando dei corpi dalle dimensioni variabili.

Dieta per calcoli renali

I calcoli relativamente grandi creano delle ostruzioni, provocando un dolore intenso a livello dei fianchi e delle aree contigue del corpo. La condizione dolorosa costituisce il sintomo principale e prende il nome di colica renale.

Nei paragrafi seguenti, verrà descritta l’alimentazione da seguire per prevenire la formazione dei calcoli renali ed evitarne la ricomparsa. Seguirà, infine, un approfondimento su alcuni alimenti specifici che, vantando alcune caratteristiche, si rendono adatti in caso di calcolosi renale.

Dieta per calcoli renali: cosa mangiare e cosa evitare

Come accade per tantissime condizioni patologiche, l’insorgenza della calcolosi renale scaturisce da diversi fattori di rischio, che spesso agiscono in sinergia nel determinare la comparsa del problema. In questo caso specifico, tali fattori sono classificabili sia come ereditari che come ambientali, ripercuotendosi, tra l’altro, sulla tipologia dei calcoli stessi (calcoli di ossalato di calcio, calcoli di fosfato di calcio, ecc.).

Tra i fattori di rischio di tipo ambientale, spicca di gran lunga la dieta, che sembra avere un ruolo decisivo sull’incidenza del problema. Non stupisce, a questo proposito, la comparsa della calcolosi renale in persone già affette da patologie come l’obesità, il diabete e l’ipertensione, ovvero condizioni fortemente collegate ad abitudini alimentari scorrette. [1]

Sulla base di tale premessa, appare evidente quanto determinate modifiche da apportare all’ alimentazione giornaliera possano costituire un vero e proprio strumento di prevenzione della calcolosi renale. Nello specifico, l’alimentazione è in grado di influenzare il tipo e la quantità delle sostanze presenti nelle urine, modificando il rischio di sviluppare i calcoli renali e di incorrere in recidive.

Cosa mangiare con i calcoli ai reni

L’adozione di poche e semplici regole nutrizionali si pone, come sempre, alla base del benessere. Il caso specifico della calcolosi renale non si allontana da questa visione d’insieme e prevede, nell’ambito della dieta per calcoli renali, l’acquisizione di alcune abitudini che possono fare la differenza.

Dal momento che l’acqua è da considerarsi un vero e proprio alimento, un primo aspetto da considerare riguarda l’idratazione giornaliera. Bere la giusta quantità di acqua consente infatti la corretta diluizione delle urine, riducendo gli eventi di aggregazione che portano alla formazione di microcalcoli (la cosiddetta renella) o di calcoli propriamente detti. Allo stesso modo, bere regolarmente acqua facilita l’espulsione di eventuali piccoli aggregati già presenti. L’apporto idrico giornaliero dovrebbe raggiungere, orientativamente, due litri di acqua, da consumare nel corso della giornata. Tale apporto dovrebbe essere aumentato nella stagione estiva e in corrispondenza di un’intensa attività fisica.

Un approfondimento interessante riguarda le specifiche tipologie di acqua per calcoli renali. Sebbene l’argomento sia alquanto dibattuto ed esistano, tutt’ora, pareri discordanti in merito, una recente revisione dell’argomento sembra porre luce su alcuni punti. In particolare, dallo studio emerge che le acque minerali ricche di calcio, magnesio e bicarbonato possano essere indicate per i soggetti che tendono a sviluppare calcoli renali [2]. Una diatriba degna di nota riguarda, inoltre, la comune acqua da rubinetto: fa male o fa bene ai reni? Una vecchia convinzione vuole che il suo consumo possa predisporre alla formazione dei calcoli renali sebbene, in realtà, la sua composizione in minerali si adatti positivamente alla salute dei reni. Per tale motivo l’acqua del rubinetto può essere generalmente consumata.

Restando nell’ambito dei liquidi, alcune evidenze mostrano come il consumo del succo di limone possa agire positivamente in relazione alla calcolosi renale. Nello specifico, tale ruolo benefico è attribuibile al citrato, una sostanza presente in ottime quantità all’interno del frutto e la cui assunzione sembra inibire la formazione dei calcoli renali [3]. Al fine di preservare lo smalto dei denti, è tuttavia consigliabile diluire poche gocce del succo di limone in acqua e ricorrere all’utilizzo delle cannucce.

Un punto molto rilevante riguarda, ancora una volta, l’apporto di calcio e la confusione in merito non ha di certo portato giovamento tra i pazienti. Dal momento che il calcio rientra nella composizione delle principali tipologie di calcoli renali, il suo introito è stato, in molti casi, erroneamente ridotto. In realtà, sembra che la carenza di calcio possa addirittura favorire la formazione dei calcoli renali e condurre, sul lungo periodo, a problemi alle ossa. A tal proposito, è quindi consigliabile rispettare un apporto giornaliero di calcio compreso tra 800 e 1200 mg [4]. Ottime fonti di calcio sono rappresentate dai cereali e dai semi vegetali, ma anche da molte verdure e dai derivati magri del latte, che, in relazione alla calcolosi renale, è possibile consumare con moderazione.

Per quanto concerne i macronutrienti e, in particolare, le proteine, è buona norma apportarne il corretto quantitativo giornaliero, ovvero circa 1g di proteine per peso corporeo (la quantità può cambiare a seconda dei casi). Nella prevenzione della calcolosi renale tale regola non cambia, ed è possibile rispettarla prediligendo le fonti proteiche vegetali. A questo proposito, è consigliabile optare per tutti i tipi di legumi secchi, così come per la quinoa, per l’avena e per i semi di lino. Con moderazione e saltuariamente, è possibile sostituire questi alimenti con delle fonti proteiche animali, come carne bianca, pesci, uova e formaggi magri.

In generale, sono consentite tutte le fonti di carboidrati complessi, come i prodotti da forno integrali, gli pseudocereali e i cereali tal quali. Sono inoltre consigliati, nelle giuste quantità, anche gli oli vegetali, quali fonti di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi.

Completano la categoria degli alimenti consentiti la frutta fresca di stagione e le verdure povere di ossalati, facendo attenzione alle verdure ricche di ossalati, di cui parleremo nel prossimo paragrafo. Relativamente ai metodi di cottura, è preferibile evitare di friggere e soffriggere, optando, invece, per la bollitura, o per le cotture al vapore, al forno e alla griglia.

Cosa evitare di mangiare con i calcoli ai reni

Al fine di evitare la formazione dei calcoli renali, così come di evitarne le più probabili ricomparse in soggetti che hanno già affrontato il problema, è consigliabile seguire, anche in questo caso, alcune linee generali.

In primo luogo, è molto importante prestare attenzione all’apporto di sodio, il cui consumo favorisce la formazione dei sali di calcio e, di conseguenza, la formazione dei calcoli renali. Alimenti ricchi di sodio sono rappresentati dalle carni rosse e dai formaggi stagionati, ma anche dai prodotti industriali, come sughi pronti, dadi da brodo, cibi pre-fritti, e quant’altro. Appare ovvio che anche le aggiunte di sale da cucina dovrebbero essere limitate, soprattutto nel corso della cottura. A questo proposito, è preferibile aggiungere piccole dosi di sale alle pietanze già pronte per essere consumate, al fine di esaltarne la sapidità nell’immediato ed evitare gli eccessi. In generale, sarebbe preferibile assumere fino a 2g di sodio al giorno, prestando attenzione anche alle quantità di sale/sodio riportate sulle tabelle nutrizionali degli alimenti confezionati.

In secondo luogo, è preferibile limitare l’apporto giornaliero di proteine animali, il cui eccesso si associa a urine più acide e alla più probabile formazione dei calcoli renali. Dunque, è bene limitare il consumo di carni rosse, insaccati e frattaglie, così come di formaggi stagionati. Da notare che, limitando il consumo di alcune fonti proteiche animali, si arriva ad un controllo parziale anche sull’apporto di sodio (carni, formaggi).

Un ulteriore punto riguarda l’apporto di ossalati, il cui eccesso si correla alla formazione della più frequente tipologia di calcoli renali, ovvero i calcoli di ossalato di calcio. Limitare l’assunzione di ossalati attraverso l’alimentazione costituisce quindi un tassello importante per la prevenzione. In particolare, alimenti ricchi di ossalati sono:

  • Bietole;
  • Spinaci;
  • Pomodori verdi;
  • Barbabietola rossa;
  • Cacao in polvere e cioccolato;
  • Frutta secca a guscio;
  • Arachidi;
  • Tè;
  • Caffè;
  • Frutti di bosco (con moderazione).

Considerate le numerose proprietà benefiche associate ad alcuni alimenti appena citati (come spinaci, frutta secca a guscio, cacao) è importante specificare che limitarne il consumo non equivale a eliminarli del tutto dalla dieta. Relativamente a questo ultimo punto, si può ricorrere, ad esempio, all’ammollo e alla bollitura delle verdure, al fine di rimuovere una certa quantità di ossalato in esse contenuto. Per quanto riguarda la presenza di ossalati in bevande decisamente gettonate, ovvero il tè e il caffè, è stato suggerito come l’aggiunta ad esse di alcune gocce di latte possa limitare l’assorbimento dei relativi ossalati. [5]

È importante evidenziare, in aggiunta, come il limitato apporto di zuccheri semplici e di cibi molto grassi si renda utile ai fini del corretto apporto calorico. Per l’eccessivo contenuto di fruttosio, è inoltre consigliabile evitare il consumo di bevande industriali.

Tra le sostanze che si rendono responsabili della calcolosi renale rientrano le purine. Alimenti ricchi di purine sono i frutti di mare e i crostacei, il cui consumo dovrebbe essere quindi limitato. Rientrano in questo gruppo anche alcuni alimenti riportati in precedenza, ovvero le carni rosse, le frattaglie e gli insaccati.

Per quanto concerne gli aspetti generali della salute, è stato in precedenza accennato che una condizione di obesità o forte sovrappeso, può associarsi alla comparsa di calcoli renali. A tal proposito, è buona norma adattare l’introito calorico giornaliero al proprio fabbisogno energetico.

In conclusione, un’alimentazione mirata può servire a prevenire la formazione dei calcoli renali, a scongiurarne la riformazione e a trattare soggetti particolarmente predisposti. Dunque, è buona norma evitare gli eccessi e scegliere gli alimenti consapevolmente, concedendosi, con criterio, anche qualche strappo alla regola (un hamburger, una pizza, ecc.).

Per una visione di insieme, segue una tabella riportante la classificazione degli alimenti da preferire e quelli da evitare o ridurre in caso di calcoli ai reni.

Cibi consigliati Alimenti da preferire: Cibi sconsigliati Alimenti da evitare o ridurre:
Acqua (imbottigliata o da rubinetto) Sale da cucina
Succo di limone (diluito in acqua) Carni rosse, frattaglie, insaccati
Cereali e pseudocereali Formaggi stagionati
Legumi Cibi e bevande industriali
Verdure povere di ossalati Verdure ricche di ossalati
Semi di lino e oli vegetali Cacao in polvere
Frutta fresca di stagione Cioccolato
Formaggi magri (occasionalmente) Frutti di mare e crostacei
Pesci e carni magre (occasionalmente) Frutti di bosco
Uova (occasionalmente) Frutta secca a guscio e arachidi

5 alimenti che aiutano ad eliminare i calcoli

Una volta considerati, in generale, i punti salienti su come prevenire la calcolosi renale ed evitare le recidive mediante l’alimentazione, può essere utile descrivere le proprietà di alcuni alimenti specifici. A questo proposito, e questo vale anche per le linee generali descritte in precedenza, è importante gestire l’alimentazione in maniera personalizzata, tenendo conto, ovviamente, anche di eventuali allergie e/o intolleranze.

1 Lupini: per il fabbisogno proteico

Derivando dalla famiglia botanica delle Fabaceae, i lupini sono per lo più utilizzati come spuntino e non tutti sanno che si tratta, in realtà, di un legume dalle spiccate proprietà nutrizionali. I lupini costituiscono una valida fonte proteica vegetale, rendendosi particolarmente adatti alla dieta volta alla prevenzione della calcolosi renale. Inoltre, questo legume vanta un’ottima quantità di fibre vegetali e un basso indice glicemico, rendendosi adatto nel corso di diete ipocaloriche.
I lupini costituiscono, inoltre, una buona fonte di micronutrienti, tra i quali si evidenziano alcuni minerali e alcune vitamine del gruppo B. Tra questi, sono degni di nota il potassio e la vitamina B6, i quali sembrano avere un ruolo benefico relativamente alla formazione dei calcoli renali. [6]

2 Riso basmati: carboidrati complessi e leggerezza

Adattato a diverse culture e decisamente apprezzato, il riso è una fonte di carboidrati complessi che si presta molto bene all’alimentazione volta ad evitare la comparsa e/o la ricomparsa dei calcoli renali. Tra le varietà di riso più interessanti rientra il riso basmati, noto per l’aroma particolare e per la forma allungata del chicco. Essendo povero di ossalati, povero di sodio e ricco di potassio, il riso basmati può essere inserito nella dieta settimanale finalizzata alla gestione del problema in questione. Una ulteriore caratteristica del riso basmati è il basso indice glicemico, il ché risulta utile nel controllo del peso. Sono inoltre da sottolineare l’ottima digeribilità e il buon apporto di fibra vegetale.

3 Noce moscata: spezie e valore terapeutico

Conosciuta in botanica come Myristica fragrans, la noce moscata è una spezia dall’aroma deciso e raffinato, motivo per cui essa si rende molto apprezzata tra gli amanti della cucina. Questa spezia può essere inserita nell’alimentazione per calcolosi renale per due motivi: in primo luogo, essa è un ottimo rafforzativo dei sapori e può sostituire efficacemente le aggiunte di sale; in secondo luogo, il suo utilizzo non sembra favorire la formazione dei calcoli renali e, al contrario, potrebbe contribuire nel prevenire la loro comparsa. Per quanto riguarda la salute nel complesso, sono molteplici le proprietà benefiche attribuite alla noce moscata. Tra queste, sono degne di nota le proprietà digestive, antinfiammatorie e antimicrobiche. [7]

4 Olio extravergine di oliva: per la salute complessiva

Nel contesto di un’alimentazione sana e finalizzata alla conservazione del benessere, l’olio extravergine di oliva rappresenta il principale olio vegetale da condimento, la cui presenza tra gli ingredienti giornalieri, dona un valore consistente alle pietanze, sia in termini organolettici che, soprattutto, nutrizionali. In virtù del suo spiccato potere antiossidante, alcuni studi suggeriscono che l’olio extravergine di oliva possa essere particolarmente indicato per la salute complessiva dei reni, rendendosi benefico anche in relazione alla calcolosi renale. [8]
Per quanto riguarda le ulteriori proprietà benefiche, l’olio extravergine di oliva apporta una buona quantità di acidi grassi monoinsaturi, compatibili con la conservazione della salute generale. A tal proposito, è importante specificare che, in quanto altamente calorico, questo alimento dovrebbe essere adattato alla corretta ripartizione dei macronutrienti e al fabbisogno calorico soggettivo.

5 Avocado: un alleato per la salute dei reni

L’avocado è un frutto esotico dalla crescente diffusione. Oltre che per i suoi utilizzi in cucina, questo frutto è decisamente noto nell’ambito della medicina tradizionale per i suoi numerosi effetti benefici. Per quanto riguarda la calcolosi renale, l’avocado si colloca tra gli alimenti più indicati, in quanto il suo consumo sembra associarsi al minore rischio di sviluppare i calcoli. Tale possibilità è stata inoltre indagata a livello sperimentale. [9]
Apportando acidi grassi monoinsaturi e un’ottima quantità di vitamine e sali minerali, l’avocado rientra tra gli alimenti benefici per la salute in generale, sebbene, come in ogni caso, anche il suo consumo richieda il corretto inserimento nella dieta.

Bibliografia

  • [1] Prezioso D, Strazzullo P, Lotti T, Bianchi G, et al. Dietary treatment of urinary risk factors for renal stone formation. A review of CLU Working Group. Arch Ital Urol Androl. 2015 Jul 7;87(2):105-20. doi: 10.4081/aiua.2015.2.105. Erratum in: Arch Ital Urol Androl. 2016 Mar;88(1):76. Ferraro, Manuel [added]. PMID: 26150027.
  • [2] Sulaiman SK, Enakshee J, Traxer O, Somani BK. Which Type of Water Is Recommended for Patients with Stone Disease (Hard or Soft Water, Tap or Bottled Water): Evidence from a Systematic Review over the Last 3 Decades. Curr Urol Rep. 2020 Feb 3;21(1):6. doi: 10.1007/s11934-020-0968-3. PMID: 32016596.
  • [3] Dogliotti E, Vezzoli G, Nouvenne A, Meschi T, Terranegra A, Mingione A, Brasacchio C, Raspini B, Cusi D, Soldati L. Nutrition in calcium nephrolithiasis. J Transl Med. 2013 May 1; 11:109. doi: 10.1186/1479-5876-11-109. PMID: 23634702; PMCID: PMC3651715.
  • [4] Sorensen MD. Calcium intake and urinary stone disease. Transl Androl Urol. 2014 Sep;3(3):235-40. doi: 10.3978/j.issn.2223-4683.2014.06.05. PMID: 26816771; PMCID: PMC4708574.
  • [5] Savage GP, Charrier MJ, Vanhanen L. Bioavailability of soluble oxalate from tea and the effect of consuming milk with the tea. Eur J Clin Nutr. 2003 Mar;57(3):415-9. doi: 10.1038/sj.ejcn.1601572. PMID: 12627177.
  • [6] Reddy, S.V. & Shaik, Ahammad & Bokkisam, Suneel. (2014). Effect of Potassium Magnesium Citrate and Vitamin B-6 Prophylaxis for Recurrent and Multiple Calcium Oxalate and Phosphate Urolithiasis. Korean journal of urology. 55. 411-6. 10.4111/kju.2014.55.6.411.
  • [7] Vibala, B. & vaithiyanathan, Suganthi & P.K, Praseetha. (2019). Evaluating the Biological Applications of Myristica fragrans Seeds for Bactericidal and Cytotoxic Effects. Indian Journal of Public Health Research & Development. 10. 1267. 10.5958/0976-5506.2019.01760.1.
  • [8] Mohammadrezaei Khorramabadi, Reza & Babaeenezhad, Esmaeel & Ahmadvand, Hassan & Bagheri, Shahrokh & Khosravi, Peyman & Jamor, Parisa. (2019). Protective effects of olive in renal failure; a review on current knowledge. 8. 2-2. 10.15171/jnp.2019.02.
  • [9] Wientarsih, Ietje & Purwono, Rini & Prasetyo, Bayu & Aldobrata, Anggara. (2012). Anti Lithiasis Activity of Avocado (Persea americana Mill) Leaves Extract in White Male Rats. Hayati Journal of Biosciences. 19. 10.4308/hjb.19.1.49.

Dott.ssa Gabriella Reggina

La Dott.ssa Gabriella Reggina è laureata in biologia presso l’Università Federico II di Napoli e ha proseguito gli studi post-laurea in materia di nutrizione e igiene degli alimenti. È iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi.

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2 commenti

  1. Con la dieta consigliata, non capisco come si possa raggiungere la quantita’ di un grammo di proteine per kg nutrendosi principalmente con cereali e legumi. Se mangio 100 grammi di legumi arrivo a 20gr, poi con un altro pasto di quinoa da 100 gr sarebbero altri 13 gr. Quindi 33 gr di proteine, che in una persona come me di 80 kg sarebbero molte scarse. Diventa fondamentale introdurre altre fonti, perche’ non si puo’ mangiare 300 grammi di legumi al giorno.
    Io soffro di calcoli renali( con un colica stanotte), ma anche diverticolite ed ora sembrerebbe anche di ipertiroidismo, dove le diete consigliate sono agli antipodi. Nella tiroide alcuni dottori pro sconsiglino latticini e glutine, e comunque cereali molti limitati. Io comunque da tanto mangio pochissime proteine animali e tanti legumi e verdure consigliate, ma i calcoli si riformano lo stesso, anche quando ero vegetariano e vegano. Grazie. Buona giornata

  2. Finalmente un articolo chiaro e preciso a differenza dei tanti generici che creano solo confusione e spesso contraddittori fra di loro.
    Complimenti alla Dott.ssa Reggina.

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