Quali sono i sintomi di possibili problemi renali? Come capire se i reni non funzionano bene?

Interpretare i segnali del corpo aiuta ad agire tempestivamente. Ecco come identificare possibili problemi ai reni.

I reni sono organi di grande rilevanza per la salute complessiva. Situati nella cavità addominale, essi sono disposti simmetricamente in zona lombare. Come accade per le altre funzioni del corpo, anche quella renale può subire dei processi patologici. Riconoscere queste problematiche nelle fasi precoci è fondamentale ai fini di un trattamento efficace. Nei paragrafi seguenti, accenneremo alle principali patologie renali, soffermandoci sui sintomi distintivi. Successivamente, vedremo quali sono i parametri rilevabili dalle analisi del sangue (e delle urine) per valutare la funzione renale, per poi passare ad alcuni consigli sulla prevenzione.

Sintomi di problemi ai reni

La funzione dei reni

L’importanza dei reni per la salute è un aspetto decisamente noto tra i medici e i pazienti. Come parte del sistema urinario, questi organi sono implicati nella rimozione dei componenti di scarto e, in sostanza, nella filtrazione del sangue. Inoltre, i reni sono fondamentali per l’equilibrio idrosalino del corpo. Tra le altre cose, i reni producono la forma attiva della vitamina D e anche altre sostanze, come prostaglandine, eritropoietina e renina.

Quali sono le principali malattie renali?

Dopo gli accenni alle funzioni renali, passiamo adesso agli aspetti patologici più comuni. Una prima problematica è rappresentata dalla calcolosi renale, o nefrolitiasi. I calcoli renali sono dei corpi solidi che si formano all’interno dei reni e, in particolare, essi derivano dalla precipitazione dei sali in eccesso nelle urine. In genere, i calcoli si formano dall’aggregazione di cristalli di ossalato di calcio e, talvolta, essi ostruiscono il tratto urinario, generando una condizione dolorosa nota come colica renale.

Una patologia molto importante è l’insufficienza renale [1]. Si tratta di una malattia degenerativa, che determina la perdita progressiva della funzionalità dei reni. Correlandosi all’accumulo degli scarti metabolici, allo squilibrio elettrolitico e alla ritenzione di liquidi, l’insufficienza renale cronica compromette la salute generale dell’organismo.

La sindrome nefrosica è invece una problematica che coinvolge i glomeruli (strutture che funzionano da filtro), e si caratterizza per una eccessiva escrezione di proteine attraverso le urine. Contestualmente, i livelli di albumina sono bassi, mentre si verifica un accumulo di liquidi corporei. La sindrome nefrosica può svilupparsi in seguito a nefropatia diabetica, una complicanza renale derivante dalla patologia diabetica e che si presenta con un danno importante alle strutture glomerulari. La nefropatia diabetica porta, col tempo, all’insufficienza renale.

Altre patologie renali sono caratterizzate da un processo infiammatorio. Si parla, in questo caso, di nefrite. Quando l’origine del problema è batterica, e coinvolge la pelvi renale, si parla di pielonefrite. Il processo infiammatorio, inoltre, può interessare anche i glomeruli e prendere il nome di glomerulonefrite. In altri casi, l’infiammazione riguarda i tubuli renali e il tessuto interstiziale, definendosi come nefrite interstiziale. Nel complesso, le nefriti insorgono a causa di infezioni, utilizzo di farmaci o altre basi patologiche, manifestandosi con un decorso acuto o cronico.

Tra le problematiche genetiche a carico degli organi escretori rientra il rene policistico. Come suggerito dalla denominazione, i reni sono interessati dalla comparsa di formazioni contenenti liquido, ovvero le cisti. Queste provocano la dilatazione dell’organo e la sua perdita funzionale.

Sintomi e segnali di problemi ai reni

Tranne che in alcuni casi, i problemi ai reni si rivelano subdoli e insidiosi, tanto da risultare silenti o poco percepibili nelle prime fasi. Tuttavia, è utile saper riconoscere alcuni segnali, anche se, in apparenza, indiretti. Partiamo, quindi, dai sintomi più lampanti, per poi arrivare a quelli che, talvolta, vengono sottovalutati.

Infografica su 6 sintomi di problemi ai reni

1 Dolore lombare

Si tratta di un sintomo importante e, come anticipato, si associa a fenomeni di ostruzione derivanti da calcoli ai reni. Il dolore può presentarsi, in modo più o meno marcato, anche in caso di pielonefrite e glomerulonefrite, associandosi a un senso di pesantezza nella stessa sede.

2 Sangue nelle urine

Anche nota come ematuria, la presenza di tracce di sangue nelle urine si colloca tra i sintomi di problemi renali, quali la presenza di calcoli e nefriti (pielonefrite, glomerulonefrite). Il sangue nelle urine può, in rari casi, essere sintomo di patologie di natura oncologica a carico del rene o della vescica. Si tratta, in ogni caso, di un segnale da sottoporre sempre al parere del medico.

3 Minzione frequente

Cambiamenti nella quantità di urina emessa sono, talvolta, suggestivi di scarso riassorbimento di liquidi da parte dei reni. Ciò può verificarsi, nelle ore notturne in particolare, in caso di nefrite interstiziale. Anche la cistite o il diabete possono provocare tale sintomo.

4 Urine schiumose

Per sua natura, il danno renale si associa alla presenza di proteine nelle urine. Una condizione di questo tipo si manifesta con urine schiumose. Le proteine nelle urine, come vedremo, vengono rilevate con esami di laboratorio appositi e sono, appunto, un segno di possibile danno renale.

5 Ritenzione idrica

L’insufficienza renale, così come le glomerulonefriti, si associano facilmente all’accumulo dei liquidi nel corpo, in particolare a carico di gambe e piedi. Tale condizione è nota anche come edema, e si correla alla ritenzione del sodio (il rene, in pratica, fatica ad espellere il sodio).

6 Affaticamento e stanchezza

Una funzione escretrice poco funzionante determina l’accumulo nel sangue di tossine e sostanze di scarto (in particolare di urea). Ciò si traduce in una condizione generale di sovraccarico, e dunque di facile affaticamento, sia a livello fisico che mentale.

7 Disturbi del sonno

L’accumulo ematico di sostanze di scarto può impattare anche sulla qualità del sonno, che risulta peggiorata sia in termini di risvegli frequenti sia nei tempi di assopimento, che risultano più lunghi. Chiaramente, un semplice disturbo del sonno non è sintomo di danno renale, tuttavia, se associato ad altri segnali, può essere un fattore da tenere in considerazione.

8 Prurito

Sebbene di origine poco chiara, il prurito è un sintomo frequente tra i pazienti con insufficienza renale cronica. Percepibile, nella maggior parte dei casi, su tutta la superficie del corpo, questo sintomo potrebbe derivare dal ristagno progressivo di sostanze di scarto.

9 Inappetenza

Interpretabile come un meccanismo di difesa, la perdita di appetito è un altro sintomo frequente dell’insufficienza renale. L’accumulo di tossine e scarti metabolici, dovuto alla scarsa funzione renale, induce dei meccanismi preventivi per ridurne la produzione.

10 Crampi notturni

I crampi muscolari, per lo più notturni, si correlano di frequente all’insufficienza renale. Ciò si spiega, ancora una volta, con la scarsa attività escretrice sulle sostanze di scarto, così come allo squilibrio elettrolitico, in particolare di potassio e magnesio.

Analisi del sangue e delle urine per valutare la funzionalità dei reni

Per capire se i reni funzionano bene e sono in salute, è possibile ricorrere agli esami del sangue e delle urine. Vediamo di cosa si tratta e quali parametri vengono presi in considerazione dal medico per questo tipo di valutazione.

✓ Creatinina nel sangue

I valori di creatinina ematica rappresentano un primo indice di funzionalità renale. I valori normali si collocano tra 0,6 e 1,2 mg/dL per gli uomini e tra 0,5 e 1,1 mg/dL per le donne. Entro i 12 anni di età, valori nella norma sono compresi tra 0,3 e 1 mg/dL. Valori oltre la soglia e continuativi nel tempo richiedono degli approfondimenti.

✓ Velocità di filtrazione glomerulare

I valori di creatinina nel sangue, in associazione ad altri parametri, permette di ottenere la velocità di filtrazione glomerulare (eGFR), che può rendersi suggestiva di danno renale precoce. In pratica è un valore che indica la velocità dei reni nel filtrare il sangue ed espellere (o riassorbire) elementi. In condizioni fisiologiche, questo parametro è compreso tra 90 e 120 mL/min. Valori al di sotto di 15 mL/min, invece, sono indicativi di insufficienza renale.

✓ Creatinina nelle urine

I livelli di creatinina vengono valutati anche a livello urinario, e si parla in questo caso di creatinuria. In particolare, i valori normali per gli uomini si collocano tra 0,8 e 1,8 g/24h, mentre per le donne sono compresi tra 0,8 e 1,5 g/24h. La misurazione del parametro, come si evince dagli intervalli, tiene conto dell’urina raccolta nelle 24 ore. Associando i valori di creatinina ematica e creatinina urinaria, si ottiene la clearance della creatinina, un parametro che si riferisce al volume di plasma che viene purificato dai nell’unità di tempo. In pratica, viene stimata la quantità di creatina che dal sangue passa alle urine attraverso i reni.

✓ Azotemia (urea nel sangue)

Un ulteriore esame del sangue per i reni e la relativa funzionalità è la misurazione dell’azotemia. Tale parametro si riferisce all’azoto non proteico presente a livello ematico e alle scorie azotate, quali creatinina, urea e acido urico. In linea generale, l’azotemia viene applicata per valutare l’urea ematica, e quindi il componente di scarto maggiormente rappresentato. Valori normali di azotemia, per gli adulti, rientrano fra 13 e 43 mg/dL. In linea di massima, le donne presentano valori un po’ più bassi rispetto agli uomini. Nell’ambito della fisiologia, i valori di azotemia sono inoltre più alti per gli individui anziani e più bassi per i bambini.

✓ BUN

Correlato all’azotemia, il BUN (Blood Urea Nitrogen) è un altro valore utile per la valutazione in questione. In particolare, esso si riferisce all’azoto presente nell’urea. I valori normali di BUN sono inclusi tra 6,1 e 20,2 mg/dL, in riferimento ai soggetti adulti.

✓ Azoturia (urea nelle urine)

Sempre in relazione all’azoto, ma contestualmente agli esami delle urine, è possibile misurare anche l’azoturia, ovvero l’urea che si trova nelle urine. Per gli adulti, valori fisiologici di azoturia si collocano tra 20 e 35 g/24h, relativamente al campione di urina raccolto nelle 24 ore.

✓ Acido urico

Tornando ai valori del sangue, i laboratori diagnostici misurano anche i livelli di acido urico ematico, da inserirsi tra i parametri utili per la valutazione della salute renale. Per i soggetti maschi, questo valore è normale quando rientra tra 2,5 e 8,0 mg/dL. Allo stesso modo, per le femmine, valori nella norma si collocano tra 1,9 e 7,5 mg/dL.

✓ Proteine nelle urine

Un parametro molto rilevante riguarda la presenza di proteine nelle urine, o proteinuria, che è spesso suggestiva di danno renale. Risultati nella norma sono compresi tra 0 e 20 mg/dL. La proteinuria può essere valutata anche da un campione raccolto nelle 24 ore: i valori fisiologici, in questo caso, sono inferiori a 150 mg/24h.

✓ Albumina nel sangue o nelle urine

Anche l’albuminemia, che indica la presenza dell’albumina nel sangue, si inserisce tra i parametri di salute renale. A tal proposito, i valori normali sono compresi tra 3,5 e 5 g/dL. Relativamente alla presenza di albumina nelle urine, i valori fisiologici si collocano al di sotto di 30mg/24h. Si parla di microalbuminuria per valori compresi fra 30 e 300 mg/24h. A partire dai valori di albuminuria e creatinuria è possibile risalire a una stima più precisa dell’albumina che viene escreta con le urine.

Fattori di rischio che possono influenzare la salute dei reni

I fattori di rischio che predispongono allo sviluppo di patologie renali sono molteplici [2,3,4]. Come accade per tante altre problematiche, anche in questo caso la genetica ricopre un ruolo rilevante. La familiarità, così come l’etnia, possono determinare una maggiore o minore predisposizione, a seconda dei casi.

L’età del soggetto, inoltre, non è un fattore di poco conto. L’anzianità, in particolare, si correla più spesso a una funzionalità renale ridotta. Con l’invecchiamento, tra l’altro, aumenta la probabilità di sviluppare diabete e/o ipertensione arteriosa, che si associano all’insufficienza renale cronica. Altri fattori patologici importanti sono le malattie cardiovascolari e l’obesità.

Non trascurabili nemmeno i fattori ambientali e comportamentali, come vizio del fumo, abuso di alcol ed esposizione a metalli pesanti e inquinanti. L’utilizzo eccessivo di alcuni farmaci, come quelli antidolorifici e analgesici, rappresenta un ulteriore fattore predisponente.

Cosa fare in caso di sospetta disfunzione renale

Eventuali segni di disfunzione renale non vanno trascurati. È importante, in presenza di sintomi sospetti, affidarsi al medico di fiducia ed esporre la propria situazione. Il clinico saprà indicare le analisi appropriate e suggerire gli approfondimenti diagnostici più indicati, al fine di ottenere un quadro clinico più chiaro.
Ai fini della salute generale, fare prevenzione è raccomandabile. È buona norma, dunque, eseguire dei controlli periodici e delle analisi ematiche generali, anche in assenza di sintomi particolari. Ricordiamo, infatti, che i reni sono organi importantissimi e la loro salute non va trascurata.

Consigli per mantenere in salute i reni a lungo

Per la conservazione della salute renale, la Società italiana di Nefrologia sottolinea l’importanza dello stile di vita e delle abitudini alimentari [5,6]. Astenersi dal fumo di sigaretta, non abusare di alcol e praticare attività fisica sono dei punti di partenza favorevoli. La dieta mediterranea, in parallelo, rappresenta la base di un’alimentazione salutare.

In linea generale, è importante evitare tutte quelle abitudini scorrette che predispongono all’obesità, alla malattia diabetica e all’ipertensione: tutte condizioni patologiche che impattano sulla funzione renale. In sostanza, è importante assumere acqua a sufficienza e poco sale, ma anche tanti alimenti vegetali, pochi grassi animali e pochi zuccheri semplici. Curare l’apporto calorico favorisce il peso ideale, mentre condurre una dieta varia e bilanciata fornisce al corpo tutti i componenti di cui ha bisogno.

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Bibliografia

  • [1] Chronic Kidney Disease – PubMed (nih.gov)
  • [2] Chronic Kidney Disease as a Comorbidity in Heart Failure – PubMed (nih.gov)
  • [3] Hypertension in chronic kidney disease: navigating the evidence – PubMed (nih.gov)
  • [4] Environmental Exposures and Kidney Disease – PubMed (nih.gov)
  • [5] Diet and Kidney Function: a Literature Review – PubMed (nih.gov)
  • [6] Can Mediterranean Diet Have a Positive Impact on Kidney Health? A Pending Answer to a Long-Time Question – PubMed (nih.gov)

Dott.ssa Gabriella Reggina

La Dott.ssa Gabriella Reggina è laureata in biologia presso l’Università Federico II di Napoli e ha proseguito gli studi post-laurea in materia di nutrizione e igiene degli alimenti. È iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi.

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