Dieta dissociata, fa dimagrie? Ecco cos’è, come funziona e quando può essere utile

Avrete sicuramente sentito parlare della dieta dissociata. Di cosa si tratta? Funziona davvero per dimagrire? Vediamo le risposte a queste ed altre domande.

La “dieta dissociata” è un comportamento alimentare che nasce negli anni ’30 del secolo scorso, ad opera del Dr. William Howard Hay, nel tentativo di realizzare un regime alimentare utile a tenere sotto controllo una patologia renale.

Come funziona la dieta dissociata

Lo schema alimentare formulato da Hay era molto rigido e nel tempo ha subito molte modificazioni ed è anche stato utilizzato come modello per l’elaborazione di molti altri tipi di dieta che hanno in comune con la dieta dissociata originale solo il concetto di non associare fra loro alcuni cibi.

Le varie “mode” alimentari hanno anche portato alla nascita e proliferazione di stili alimentari abbastanza fantasiosi basati su tendenze del momento piuttosto che su evidenze scientifiche. Vediamo quindi quali sono le basi della dieta dissociata.

Cos’è e come funziona la dieta dissociata

La dieta dissociata si basa sul concetto che nutrienti diversi vengono digeriti e assorbiti dal nostro organismo in percorsi metabolici diversi, per cui l’assunzione contemporanea di più nutrienti diversi affaticherebbe l’organismo, determinando un rallentamento dell’assorbimento degli stessi, causando problemi gastrointestinali e metabolici.

Secondo questo principio, dunque, bisognerebbe assumere i tre nutrienti fondamentali, cioè carboidrati, proteine e grassi in modo “dissociato”, ossia non nello stesso pasto ma a distanza di ore gli uni dagli altri per permetterne la completa assimilazione.

Secondo questo approccio, inoltre, gli alimenti vengono classificati e inseriti in delle categorie a seconda che la loro digestione avvenga in ambiente acido o alcalino, basandosi sul fatto che la digestione delle proteine sia facilitata da un ambiente acido e la digestione dei carboidrati avvenga ad opera di enzimi che prediligono un ambiente più neutro.

In realtà non esistono alimenti che contengano soltanto una categoria di macronutrienti, perché nella pasta, ad esempio, sebbene ci siano prevalentemente carboidrati, sono contenute anche proteine, quindi cominciamo col dire che la dieta non potrà mai essere “completamente dissociata”. In pratica, quindi, il metodo consiste nell’assumere in pasti diversi gli alimenti che contengano prevalentemente carboidrati e quelli che contengano prevalentemente proteine, quindi ad esempio non si potrà mangiare la pasta al ragù di carne oppure la carne con il pane.

In particolare, le regole principali della dieta dissociata prevedono di:

  • Non associare nello stesso pasto alimenti ricchi di carboidrati con alimenti ricchi di proteine;
  • Non associare più alimenti contenenti diverse fonti proteiche (come la carne con il pesce);
  • Non associare più alimenti contenenti diverse fonti di carboidrati (come la pasta con il pane);
  • Non assumere la frutta a conclusione di un pasto;
  • Consumare i carboidrati nelle prime fasi della giornata/pranzo e ridurli drasticamente a cena;
  • Consumare le proteine prevalentemente a cena;
  • I vegetali devono essere ampiamente consumati;
  • Non esagerare con il consumo di grassi e associarli prevalentemente ai carboidrati.

Più nello specifico, sono alimenti ricchi di carboidrati i cereali e derivati (anche integrali, come pane, prodotti da forno, farina, ecc), la frutta, il miele, i dolci di ogni tipo, le patate e le castagne. Sono, invece, alimenti ricchi di proteine le carni di ogni tipo, il pesce, l’albume delle uova, i latticini e i legumi (anche se questi ultimi contengono anche carboidrati).

Esistono evidenze scientifiche sui risultati della dieta dissociata?

La dieta dissociata, come già detto, nasce dall’esigenza di trovare un regime alimentare che non affatichi l’organismo e soprattutto i reni. Con il tempo, è stata proposta anche come soluzione per chi volesse perdere peso. Sebbene alcuni principi di questo tipo di approccio siano ineccepibili nell’intento di perdere peso, come ad esempio quello di limitare i grassi e gli zuccheri semplici e di suddividere i pasti in più momenti della giornata, bisogna sottolineare che un organismo sano è perfettamente in grado di digerire e assimilare tutti i nutrienti, anche se assunti contemporaneamente, purché in quantità controllate.

La chiave dell’effetto dimagrante della dieta dissociata è infatti la limitazione dell’assunzione dei nutrienti, più che la loro dissociazione. Se già ad esempio a pranzo mangiamo un piatto di pasta con verdure, sarà bene rimandare l’assunzione di un piatto di pesce con contorno alla cena.

Alcuni studi scientifici dimostrano infatti che limitare la libertà di scelta dei cibi, cioè la varietà dei cibi, quando si tratti di cibi ad alta densità calorica, promuove la perdita di peso. [1]

Non esistono comunque evidenze scientifiche a supporto degli effetti della dieta dissociata né sui benefici sulla salute, né sui benefici sulla perdita di peso. Bisogna infatti tener conto che gli studi di Hay si basano sulle conoscenze mediche e scientifiche che si avevano nei primi del 900.

Le successive modificazioni apportate all’originale dieta dissociata hanno, in molti casi, conseguenze sullo stato di salute proprio perché sottolineano alcuni comportamenti virtuosi che risiedono appunto nell’ampio utilizzo nella dieta di alimenti vegetali e di cereali integrali, nel non sovraccaricare il nostro organismo di nutrienti inutili associando più cibi simili, nel limitare i dolci e nel rispettare gli appuntamenti con i pasti.

Altri benefici della dieta dissociata sono la riduzione dei processi fermentativi nell’intestino, che potrebbero causare gonfiori addominali, specialmente nei soggetti predisposti, il miglioramento della digestione e la perdita di peso, ma solo nella versione ipocalorica della dieta.

Dieta dissociata: cibi concessi e cibi vietati

Come anticipato, esistono regole precise da seguire nell’abbinamento degli alimenti nell’ambito della dieta dissociata. Esistono però anche delle restrizioni riguardanti la tipologia di alimenti.

La dieta dissociata prevede, infatti, un ampio utilizzo di verdura, di frutta purché lontano dai pasti, un moderato utilizzo di cereali nella versione integrale ed una drastica riduzione dei dolci, dei grassi e dei cereali raffinati. Da evitare sono invece gli alcolici. Sono concesse tutte le fonti proteiche, purché non combinate fra loro nello stesso pasto.

In realtà, sono proprio questi accorgimenti ad essere il punto forte di questa tipologia di dieta, e il motivo principale per cui la dieta dissociata fa dimagrire.

Esempio pratico della dieta dissociata

Naturalmente non è semplice organizzare uno schema alimentare di dieta dissociata se non si è specialisti della nutrizione. Sarebbe quindi altamente consigliabile rivolgersi ad uno specialista se si pensa di voler seguire un simile regime alimentare, in modo da non incorrere in errori che potrebbero provocare delle carenze nutrizionali. Vediamo, comunque, come poter strutturare uno schema alimentare dissociato con un esempio pratico di menù giornaliero.

  • Colazione: latte parzialmente scremato oppure yogurt magro con caffè oppure tè. In aggiunta, se lo si desidera, è possibile inserire anche un piccolo frutto di stagione in quanto lo yogurt è comunque una moderata fonte proteica;
  • Spuntino: frutta fresca oppure spremuta di agrumi oppure verdura fresca;
  • Pranzo: pasta o cereali integrali (riso, orzo, farro, quinoa) con contorno di verdure e olio extravergine d’oliva;
  • Merenda: frutta fresca oppure yogurt bianco magro;
  • Cena: carne magra oppure pesce, oppure uova, oppure formaggi magri, oppure legumi con contorno di verdure e olio extravergine d’oliva.

I possibili rischi per la salute

Ogni qualvolta si intraprende un regime alimentare particolare in autonomia è prevedibile che si possano commettere degli errori, dovuti al fatto che potrebbe non essere semplice bilanciare i nutrienti.

Vediamo quali sono i possibili rischi della dieta dissociata, specialmente se questo regime si attua per tempi prolungati, cosa altamente sconsigliata in ogni caso in cui si tratti di regimi dietetici particolari e non attuati sotto controllo specialistico.

È stato specificato più volte che questo tipo di dieta parte dal presupposto che sia necessario non consumare insieme alimenti che contengano diversi nutrienti, ma il problema fondamentale risiede appunto nel fatto che non esistono alimenti contenenti un unico nutriente.

Detto ciò, nella versione classica della dieta dissociata non vengono specificate le quantità degli alimenti, per cui si potrebbe rischiare di assumere eccessi di carboidrati, tra l’altro concentrati in un unico pasto, che potrebbero causare aumento della glicemia e conseguente risposta insulinemica alterata, per cui questa dieta è sconsigliata ai diabetici, che invece devono distribuire i carboidrati in modo regolare durante la giornata. Al contrario, si potrebbe incorrere in eccessi proteici che andrebbero a gravare sul funzionamento dei reni e del fegato, non essendoci, appunto, quantità definite. [2]

Infine, non meno importante, si potrebbe andare incontro a squilibri nutrizionali dovuti ad una inadeguata assunzione di alcuni nutrienti. Per questo motivo, oltre che ai diabetici, questo tipo di dieta è sconsigliato ai bambini, alle donne in gravidanza e durante la menopausa e l’età senile, fasi della vita in cui, invece, si dovrebbe seguire una dieta bilanciata.

Bibliografia

  • [1] Raynor HA, Jeffery RW, Phelan S, Hill JO, Wing RR. Amount of food group variety consumed in the diet and long-term weight loss maintenance. Obes Res. 2005 May;13(5):883-90. doi: 10.1038/oby.2005.102. PMID: 15919842.
  • [2] Allon N. Friedman. “High-protein diets: Potential effects on the kidney in renal health and disease”, American Journal of Kidney Diseases. https://doi.org/10.1053/j.ajkd.2004.08.020.

Dott.ssa Azzurra De Luca

Biologa nutrizionista con un dottorato di ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari. Negli ultimi anni ha lavorato negli Stati Uniti presso la Stanford University nel campo della biochimica e della biologia molecolare.

Leggi anche

Un commento

  1. Cara Dottoressa, le spiego il mio problema! Solo la sera ho la pancia gonfia, anche se ho eliminato bibite gassate, paste elaborate,cibi in scatola. Spero che lei mi sappia indicare una dieta efficace!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *