Stitichezza: cause, sintomi e quando diventa un problema
La stitichezza può diventare un problema molto fastidioso e causare disturbi lievi oppure abbastanza importanti e dolorosi. Scopri le cause della stitichezza e come affrontarla.
- Sintomi della stitichezza
- Cause della stitichezza
- Stitichezza quando si viaggia
- Quanto dura la stitichezza?
- Stitichezza in bambini e neonati
- Come prevenire e affrontare la stitichezza
La stitichezza o stipsi è un disturbo che consiste nella difficoltà di espellere le feci dovuta ad un rallentamento della progressione delle stesse attraverso l’ultimo tratto dell’intestino, cioè il colon. All’interno del colon, infatti, la parte liquida del materiale digerito proveniente dall’intestino viene assorbita mentre quella solida viene destinata all’espulsione.
Questo meccanismo è regolato in modo molto complesso dal sistema nervoso enterico, cioè dalla componente nervosa che si trova nell’apparato digerente, che a sua volta è connessa al sistema nervoso centrale e dipende anche da vari altri fattori. Se uno di questi fattori è alterato, può insorgere la stitichezza.
La stitichezza può essere un evento sporadico oppure cronico e se l’evacuazione avviene con una frequenza inferiore ad una volta ogni 7-10 giorni si parla di stitichezza ostinata. In generale, comunque, si parla di stitichezza quando non si evacqua per almeno 3 giorni.
Sintomi della stitichezza
I sintomi della stitichezza, generalmente non sono solo una riduzione della frequenza delle evacuazioni, ma anche una difficoltà nella defecazione perché le feci risultano essere dure, di scarsa quantità e il loro transito è difficoltoso. Di solito quindi, a ciò si associano altri sintomi quali una cattiva digestione, senso di gonfiore e pesantezza ed anche dolore nella parte bassa dell’addome o al fianco sinistro o anche nella regione lombare, dolore e bruciore anale, meteorismo ed anche irritabilità e mal di testa.
In conseguenza della difficoltà dell’espulsione delle feci dure ed in seguito allo sforzo, possono anche comparire ragadi ed emorroidi. Ma quali sono le cause che portano a questo disturbo? Approfondiamo ora tutte le possibili cause di stitichezza.
Cause della stitichezza
La stitichezza, come già accennato, può presentarsi come un disturbo episodico oppure può essere cronica ed, infatti, le possibili cause della stitichezza possono essere non patologiche o patologiche.
✓ Cause patologiche di stitichezza
Fra le cause della stitichezza di origine patologica c’è la sindrome del colon irritabile, che oltre alla variante diarroica si presenta anche con la variante con stipsi, la celiachia, l’ipotiroidismo, disturbi neurologici, malformazioni dell’intestino.
✓ Cause non patologiche di stitichezza
Le cause non patologiche di stitichezza sono di solito dovute a cattive abitudini di vita. Un esempio è la disidratazione, dovuta al fatto che non si assumono liquidi a sufficienza. Se l’intestino assorbe più liquidi del normale oppure non riceve abbastanza liquidi le feci diventano dure e secche.
Un altro motivo di stipsi può essere un insufficiente apporto di fibre con la dieta, le fibre solubili presenti in frutta e verdura fresca, infatti, aiutano a rendere morbido e gelatinoso il contenuto intestinale e ne facilitano l’espulsione. Una dieta squilibrata, che predilige grassi e zuccheri non favorisce la corretta formazione delle feci.
Un’altra errata abitudine di vita è la mancanza di attività fisica, anche quest’ultima infatti, favorisce il transito intestinale. Anche cambiamenti ormonali dovuti ad esempio alla gravidanza possono essere causa di stipsi, così come cambiamenti nelle abitudini quotidiane, che possono impattare negativamente sulle funzioni intestinali. Alcuni farmaci, come i diuretici, gli antiacidi, gli antispastici ed alcuni integratori di ferro possono causare stitichezza.
Stitichezza quando si viaggia: perché può succedere e cosa fare
È molto comune sperimentare la stitichezza quando si è in viaggio o in vacanza, anche per chi, di solito, non ha problemi di questo tipo. I motivi sono molteplici: innanzitutto il viaggio potrebbe costringerci a trascorrere diverse ore di immobilità, ad esempio seduti in treno, in macchina o in aereo ed anche a cambiare la nostra routine quotidiana, quindi sfalsare i momenti della giornata dedicati ai pasti o all’evacuazione.
Inoltre durante i viaggi spesso si mangia spesso male, prediligendo spuntini veloci fatti da snack poco salutari ricchi di grassi e zuccheri e poveri di fibre e bevendo poco.
Anche un cambiamento dei cibi perché ad esempio ci si trova in posti nuovi, con diverse abitudini culinarie, è un fattore che può determinare uno stress sull’intestino. Non per ultimo, lo stress psico-fisico che un viaggio può comportare, si riflette immancabilmente sull’intestino, peggiorando la situazione.
Esiste però un modo per evitare che ciò accada, cercando ad esempio di ritagliare, anche in viaggio, del tempo per se stessi, cercando quindi di non sconvolgere i ritmi del nostro apparato digerente, assicurandoci di idratarci bene e cercando di mangiare molta frutta e verdura. Inoltre, potrebbe essere una buona idea assumere fermenti lattici nei primi giorni del viaggio per ristabilire il corretto equilibrio intestinale.
Quanto dura la stitichezza?
Si può sperimentare la stitichezza per poche settimane ma a volte anche per mesi. Se le cause non sono dovute a fattori patologici di solito la stitichezza è occasionale e può risolversi dopo poco anche spontaneamente, in seguito all’introduzione di uno stile di vita più appropriato.
In altri casi la stipsi può diventare ostinata e durare a lungo. In questi casi bisogna essere molto pazienti e adottare tutte le strategie appena descritte. Ricorrere ai farmaci la maggior parte delle volte è deleterio e va fatto solo sotto controllo medico. Il medico infatti potrà consigliarci la soluzione più opportuna nel nostro caso. A cosa può portare la stitichezza non curata? Approfondiamolo di seguito.
Stitichezza: quando diventa un problema e le possibili conseguenze
Se la stipsi diventa ostinata e pur mettendo in atto tutte le strategie per contrastarla non accenna a risolversi, è il caso di rivolgersi al medico perché questo disturbo potrebbe avere conseguenze importanti sulla salute.
In questi casi vale la pena indagare sulle cause della stitichezza, che potrebbe ad esempio essere dovuta a patologie importanti, come tumori del colon, oppure presenza di masse che ostruiscono il normale transito delle feci nell’intestino, oppure la presenza di un colon più lungo del normale (il dolicocolon) che rallenta e impedisce il corretto svuotamento dello stesso.
Se non risolta, una stitichezza ostinata molto probabilmente sarà causa di emorroidi dovute ad un eccessivo sforzo durante la defecazione. Il ristagno di prodotti di scarto nell’intestino, inoltre, danneggia la flora batterica che è fondamentale per il corretto funzionamento del sistema immunitario, per cui ci mette nelle condizioni favorevoli per ammalarci più frequentemente.
Il medico, una volta fatta una diagnosi, potrebbe consigliarci degli integratori di fibra oppure dei farmaci, come ad esempio dei lassativi, che possono essere di tipo osmotico oppure salino, che trattengono i liquidi nell’intestino ammorbidendo le feci. Esistono poi lassativi a base di fibre che aumentano la massa fecale ed emollienti e lubrificanti delle feci sotto forma di clismi o supposte a base di glicerina, paraffina liquida o olii vegetali. A volte vengono utilizzati farmaci anticolenesterasici che agiscono sull’attività del sistema nervoso enterico aumentando la motilità intestinale.
Ognuno di questi presidi medici può essere applicato a seconda delle esigenze individuali che sarà il medico a stabilire dopo un’attenta diagnosi ed eventualmente esami clinici, per cui non è mai buona norma farne un uso autonomo, anche perché ognuno di essi presenta degli effetti collaterali.
Stitichezza in bambini e neonati: cosa può essere?
È molto frequente che i neonati soffrano di stitichezza. Nella maggior parte dei casi ciò è dovuto a due motivi fondamentali: l’immaturità dell’apparato digerente del neonato e la sua incapacità di “utilizzare” i muscoli giusti per l’evacuazione, per cui, anche se distanziate di giorni, se le feci presentano comunque consistenza morbida non si parla di vera e propria stitichezza, ma se l’emissione delle feci è accompagnata da dolori e queste si presentano molto dure e in ridotta quantità, è il caso di pensare a dei rimedi.
Nel bambino più grande invece, di solito la stipsi è dovuta ad un’alimentazione poco adeguata, spesso povera di fibre o è indotta da fattori emotivi. Anche il passaggio dal pannolino al vasino può essere un fattore determinante per la stitichezza. In questo caso bisogna tranquillizzare il bambino e rispettare i suoi tempi rendendo piacevole anche il momento dell’evacuazione con piccoli giochi ed evitando le imposizioni.
In ogni caso, anche per i bambini la prima norma è quella di assicurarsi che siano ben idratati e che mangino in modo sano, proponendogli alimenti freschi e non industriali e limitando al massimo le merendine ricche di zuccheri e grassi che sono la principale causa di stitichezza nei bambini. La verdura e la frutta fresca non dovrebbero mai mancare nei loro pasti e sarebbe anche opportuna una buona integrazione di fermenti lattici.
Come prevenire e affrontare la stitichezza
In caso di intestino pigro e stitichezza ostinata, la prima cosa da fare è acquisire buone norme di comportamento quotidiano che includono un’alimentazione adeguata.
Innanzitutto anche il nostro intestino ha bisogno di essere “educato”, quindi è fondamentale acquisire una regolarità nello svuotamento intestinale, prendendoci ogni giorno il tempo opportuno da dedicare all’evacuazione e non riducendolo ad attimi ritagliati qua e là.
Di solito infatti, la mattina appena alzati o subito dopo la colazione è il momento migliore perché anche svegliandosi un pochino prima al mattino è possibile riservarsi del tempo adeguato e perché durante la notte il sistema digerente ha avuto modo di elaborare il cibo e di solito è pronto per lo svuotamento.
Inoltre, ogni volta che si ha lo stimolo per andare in bagno non si dovrebbe rimandare perché altrimenti le feci ristagnano nel colon e si disidratano diventando secche e dure.
Come spiegato, è necessario bere tanta acqua e mangiare sano, non facendo mai mancare dai nostri pasti fibre sotto forma di verdura e frutta fresca. Per aumentare l’apporto di fibre e ridurre quello di zuccheri è bene scegliere cereali integrali e non raffinati e integrare la nostra dieta con “cibi che aiutano ad andare in bagno”, come i semi di lino, i semi di chia, lo psillio, i kiwi, le prugne, le mele e i fichi.
Se possibile, frutti come le mele e le prugne andrebbero consumati con la buccia, anche cotti. Per aiutarci a bere, potremo sorseggiare delle tisane, ad esempio a base di malva. Per ulteriori approfondimenti, vi invitiamo a leggere il nostro articolo sui rimedi naturali e gli alimenti contro la stitichezza.
Nei momenti di particolare stress psico-fisico che potrebbe ripercuotersi sul benessere intestinale, potremmo fare un’integrazione di probiotici, cioè di fermenti lattici che ripopolano la flora batterica benefica e preziosa per l’intestino e per il sistema immunitario in generale. Esistono in commercio tanti tipi di fermenti specifici per le varie esigenze e per particolari problemi intestinali, per questo motivo bisognerebbe affidarsi ad un nutrizionista oppure al proprio medico che sapranno dare il consiglio giusto per una scelta più efficace. Non da ultimo, fare un po’ di movimento ogni giorno e con regolarità sarà un aiuto prezioso per tenere in moto anche il nostro intestino.