Come usare il cumino in cucina: idee e consigli

C’è chi lo confonde con il finocchio o l’anice: scopriamo come invece siano unici i semi di cumino, un tempo considerati piccoli porta fortuna.

Il cumino, il cui nome scientifico è Cuminum Cyminum, è una spezia dalle origini incerte: ne troviamo traccia in alcuni reperti archeologici risalenti al 2000 a. C., in un antico erbario indiano del V secolo sempre a.C., in epoca egizia (durante la quale erano sfruttate per lo più le sue proprietà curative), o nel Medioevo, quando i suoi piccoli semi scuri a forma di goccia fungevano da merce di scambio.

Cumino in cucina: guida all'uso

Oltre al vero cumino, esistono di questa spezia altre tipologie meno “pregiate”: il Carum Carvi, cumino tedesco o dei prati, con semi più piccoli, scuri e meno piccanti, nonché dal sapore meno aromatico, e il Bunium Persicum, cumino nero, dai semi invece più lunghi e curvi, il quale invece è diffuso in Iran e India. Cumino nero viene chiamata anche la Nigella Sativa, spezia dai semi piramidali famosa all’interno della cucina bengalese.

Una delle principali proprietà del cumino è quella carminativa, ovvero di favorire l’eliminazione dei gas intestinali ed alleviare i fastidi causati dalle coliche, caratteristica che accomuna i suoi semi a quelli del finocchio, non a caso esteticamente molto simili.

Inoltre favorisce il processo digestivo (grazie ai suoi due principi attivi: il timolo e la cuminaldeide, che stimolano rispettivamente la produzione di saliva, succhi gastrici e bile), aiuta nella prevenzione delle emorroidi e persino del diabete, contrasta l’anemia (elevatissima la quantità di ferro contenuta) e l’alitosi (provate a masticarne alcuni semi). Infine ha proprietà antibatteriche, fungicide, antiossidanti ed espettoranti.

Cumino in cucina: guida all’uso

Tipologia

Possiamo trovarlo in semi o in polvere, nel reparto spezie dei comuni supermercati, negozi bio ed erboristerie, in particolar modo in queste ultime può essere venduto anche sotto forma di oli essenziali o tinture madri, per sfruttare le sue proprietà terapeutiche piuttosto che culinarie. Infine non è raro riscontrarne la presenza in infusi e tisane, molto spesso abbinato a semi di finocchio per potenziarne gli effetti digestivi e carminativi (vi suggeriamo di abbinarli magari nella combinazione cumino-finocchio-menta e, per chi ne amasse il profumo, anice).

Riguardo ai semi vi suggeriamo, come per molte altre spezie, di acquistarli in versione intera, per poi pestarli o macinarli al momento dell’uso, sprigionandone al meglio la fragranza.

Gusto ed utilizzo del cumino in cucina

Il gusto del cumino è lievemente amaro, pungente, molto intenso e caldo, quasi pepato, mentre l’odore possiede sfumature quasi dolciastre. Per esaltarne l’aroma consigliamo una leggera tostatura in padella, che contribuirà ad accenderne le sfaccettature.

Viene utilizzato prevalentemente come condimento (è uno degli ingredienti chiave del famoso curry e del garam masala): una salsa molto veloce a base di cumino può essere realizzata semplicemente pestandone i semi in un mortaio insieme ad un pizzico di sale e mescolandoli poi ad olio e succo di limone.

Abbinamenti consigliati col cumino

Molto spesso lo troviamo come aroma di formaggi, salumi e carni arrostite, tuttavia questa spezia trova largo uso anche in piatti vegetariani o vegani: dona un profumo unico a patate, vellutate di legumi e polpette vegetali realizzate con questi ultimi (primi fra tutti i celeberrimi falafel di ceci), a ripieni di ortaggi quali zucchine, pomodori o melanzane, a pane, focacce, biscotti, creme e torte (avete mai provato ad aggiungere una manciata di semi di cumino pestati alla crema pasticcera, magari nella sua versione senza uova e senza latte vaccino?). Infine, lo sapevate che si può anche distillare, ottenendo il kummel, famoso liquore tedesco?

Cucina nel mondo

Lo troviamo prevalentemente nella cucina etnica, specie nelle miscele indiane di spezie. Protagonista indiscusso nel chili e nel guacamole messicani, si sposa però anche allo zafferano nella versione spagnola del ragù.

Viene aggiunto a riso, tajine, spiedini, minestre e polpette in Medioriente ed Africa Settentrionale, mentre infine, nella cucina est-europea, è ingrediente fondamentale del Gulash, piatto a base di manzo. Per quanto riguarda i dolci, vale la pena citare il Nord Europa, che non teme l’aggiunta di questa spezia pungente a svariati dessert, in particolar modo quelli da forno.

Conservazione

I semi di cumino possono essere tenuti tranquillamente in barattoli di vetro chiusi, preferibilmente al buio ed al riparo dall’umidità.

Curiosità
Lo sapevate che, durante il periodo medievale, si credeva che il cumino potesse favorire una maggiore durata della vita di coppia? Spesso si usava donarne agli sposi, per scongiurare un possibile allontanamento del partner. Stessa credenza vi era nei confronti degli animali domestici, veniva infatti utilizzato per impedire la fuga di questi ultimi. Infine pare venisse considerato anche un potente afrodisiaco, abbinato al miele in una portentosa unione frutto di una ricetta di origine araba.

Federica Paoloni

Appassionata di cucina naturale, iscritta alla Federazione Italiana Cuochi, dal 2015 Responsabile della Comunicazione dell’Associazione Cuochi di Milano e Provincia.

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