Tamarindo: proprietà e benefici di un frutto esotico antiossidante e amico dell’intestino

Il tamarindo è un frutto esotico dal gusto acidulo che possiede diverse proprietà benefiche soprattutto in caso di irregolarità intestinali e dolori addominali. Scopriamo tutti i benefici del tamarindo.

Il tamarindo (conosciuto anche come dattero dell’India) è un albero da frutto esotico. Il frutto, in particolare la polpa, apporta numerose proprietà alla salute. Unico esemplare del genere Tamarindus, appartiene alla famiglia delle leguminose, della quale fanno parte tra le altre, il fagiolo, il pisello, la lenticchia, la fava e gli arachidi.

Tamarindo: proprietà, benefici e controindicazioni

Questa pianta è largamente diffusa nelle zone tropicali. In particolare, viene coltivata in 50 differenti stati nel nostro continente: in alcuni paesi dell’Asia come l’India, il Bangladesh, lo Sri Lanka, la Thailandia e l’Indonesia; in America centrale (ad esempio in Costa Rica) e in alcuni paesi dell’Africa occidentale dove, grazie alle sue proprietà medicinali, contribuisce al mantenimento di un buono stato di salute della popolazione ivi presente.

L’albero del tamarindo è un sempreverde in grado di raggiungere fino a 30 metri di altezza e di crescere anche in terreni molto poveri. Come possiamo intuire dal termine “leguminose”, il frutto di questo albero è un legume: un baccello dalla forma simile a una salsiccia, lungo circa 10 cm, di colore marrone chiaro o verde e contenente alcuni semi circondati da una polpa di colore marrone scuro che costituisce il 55% dell’intero frutto.

La parte più utilizzata del frutto del tamarindo è proprio la polpa, dal gusto acidulo, che viene utilizzata per speziare vari piatti, per produrre diverse salse o per la produzione di una bevanda caratteristica molto diffusa in Sicilia.

Solitamente il seme del tamarindo viene considerato un sottoprodotto nonostante alcuni studi dimostrino la sua utilità sia in campo alimentare, sia in campo industriale.

Tamarindo: caratteristiche e valori nutrizionali

Tutte le parti del tamarindo, dal baccello ricco di fibra, ai semi e alla polpa ricchi di proteine e flavonoidi, hanno un’elevata importanza nutrizionale.

Questi legumi hanno una composizione leggermente differente rispetto ai legumi che siamo abituati a consumare: il contenuto di proteine, infatti, è significativamente inferiore.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità a tal proposito riporta che il tamarindo può essere considerato una fonte di tutti gli amminoacidi essenziali, ad eccezione del triptofano.

Il loro consumo inoltre apporta una buona quantità di nutrienti e in particolare di fibre: 5 gr di fibre per 100 gr di alimento, pari a 1/5 delle fibre consigliate giornalmente dalle nostre linee guida per una sana alimentazione.

Analisi fitochimiche, inoltre, hanno rivelato che questo alimento è ricco di alcuni composti fenolici dall’azione antiossidante come le catechine, le procianidine b2 e l’acido tartarico. Diamo ora uno sguardo ai valori nutrizionali e le proprietà del tamarindo.

Valori nutrizionali per 100g di tamarindo:
Acqua 31,40 g
kcal 239
Proteine 2,8 g
Grassi 0,60 g
di cui saturi 0,272 g
Carboidrati 62,50 g
di cui zuccheri 38,80 g
Fibre 5,1 g
Potassio 628 mg
Fosforo 113 mg
Magnesio 92 mg
Ferro 2,8 mg
Vitamina C 3,5 mg
Vitamina E 0,10 mg
Indice glicemico 32
Colesterolo 0 g
(fonte USDA)

Tamarindo: proprietà nutrizionali

Come vi abbiamo anticipato il tamarindo è un’importante fonte di molti nutrienti e una fonte economicamente sostenibile di proteine. Quest’ultimo motivo lo rende un alimento molto consumato nelle zone del mondo in cui la malnutrizione proteica è un problema diffuso.

I micronutrienti maggiormente rappresentati conferiscono al tamarindo diverse proprietà. In particolare il frutto è una buona fonte di: magnesio (100 gr di tamarindo apportano un quantitativo di magnesio pari al 40% della quantità giornaliera consigliata per un uomo adulto), ferro (la cui assunzione giornaliera raccomandata per un uomo adulto è pari a 10 mgr e per una donna fertile è pari a 18 mgr), potassio (per il quale si raccomanda un’assunzione giornaliera di 3,9 gr) e fosforo (il tamarindo contiene circa il 19% del fabbisogno medio giornaliero). Di seguito elenchiamo le principali proprietà e funzioni di questi minerali, così abbondantemente rappresentati in questo alimento.

  • Magnesio: minerale dalle molteplici proprietà, fondamentale per il benessere del sistema nervoso, per la costruzione dello scheletro e per il metabolismo dei grassi;
  • Ferro: la cui carenza può portare a stanchezza, anemia e a difficoltà nel contrarre infezioni;
  • Fosforo: minerale fondamentale per il metabolismo energetico delle cellule e per la costruzione delle proteine;
  • Potassio: minerale implicato in diversi processi fisiologici come la contrazione muscolare, il mantenimento di un corretto equilibrio idro-salino e la regolazione della pressione arteriosa.

Tamarindo: benefici per la salute

Grazie alle sue proprietà benefiche, questo frutto esotico è ampiamente utilizzato nella medicina tradizionale dei paesi tropicali. In particolare le proprietà del tamarindo lo rendono adatto all’utilizzo in caso di dolori addominali, febbre, diarrea, stitichezza e problemi respiratori. Approfondiamo di seguito quali sono i principali benefici del tamarindo.

✓ Effetto lassativo

Il tamarindo è largamente utilizzato come lassativo grazie al suo contenuto in potassio, acido tartarico e acido malico. Secondo una recente review gli effetti lassativi sono svolti sia dal frutto che dalle foglie lasciate macerare. Esistono in commercio a tal proposito diversi sciroppi o marmellate a base di tamarindo con effetto lassativo.

✓ Contro la diarrea

La polpa di tamarindo e la sua radice vengono utilizzate nella medicina tradizionale per il trattamento di diarrea e dissenteria.

✓ Proprietà antiossidanti

Come anticipato nel paragrafo precedente, il tamarindo è ricco di sostanze antiossidanti. Per questo motivo, secondo uno studio del 2012, il suo consumo ha un effetto positivo nei confronti di alcune patologie tumorali.

✓ Effetto antimicrobico

Il tamarindo ha mostrato attività anti-microbiche nei confronti di alcuni agenti patogeni moderatamente diffusi come Klebsiella pneumoniae, Salmonella paratyphi, Bacillus subtilis, Salmonella typhi, Escherichia coli e Staphylococcus aureus.

✓ Tamarindo contro febbre e malaria

In diversi paesi del continente africano il tamarindo viene utilizzato per trattare la malaria e come febbrifugo, ovvero per abbassare la febbre.

✓ Benefici in caso di diabete e colesterolo alto

Il tamarindo sembra essere utile nel trattamento del diabete: studi su ratti hanno dimostrato che la somministrazione di un estratto acquoso di tamarindo ha portato nei topi diabetici a un significativo abbassamento della glicemia. Allo stesso modo anche il livello di colesterolo ematico sembra essere ridotto dal consumo di questo alimento.

Scarica: Le proprietà del tamarindo

Tamarindo: come utilizzarlo

In cucina è molto utilizzata la polpa di tamarindo, che può essere utile per insaporire diversi piatti: dalle patate, al riso, alla Sambhar, una zuppa indiana di verdure e lenticchie.

In alcuni negozi etnici, talvolta, è possibile trovare il frutto del tamarindo, da cui è possibile estrarre la polpa scura. La stessa polpa è utilizzata anche per preparare la bevanda a base di tamarindo: basterà lasciare riposare la polpa in acqua per alcune ore, successivamente aggiungere zucchero e limone e lasciare bollire per 15/20 minuti prima di filtrare.

In ambito cosmetico il tamarindo sembra avere importanti effetti anti-age. Infatti, sembrerebbe che il suo utilizzo sia paragonabile a quello dell’acido jaluronico nel trattamento delle rughe.

Tamarindo: controindicazioni e potenziali effetti negativi

Vediamo ora quali sono le controindicazioni del tamarindo. Il consumo di questo frutto non è associato ad alcun effetto negativo, tuttavia i suoi semi contengono un quantitativo moderato di tannini, che rendono più difficoltosa la digestione. Per questa ragione il consumo di tamarindo (in particolare dei semi) andrebbe sconsigliato o limitato in caso di problematiche intestinali. In caso di difficoltà digestive, gonfiori addominali o aerofagia è sempre consigliabile consultare uno specialista.

Inoltre il tamarindo interagisce con l’ibuprofene e l’acido acetilsalicilico (componenti di comuni farmaci antinfiammatori) aumentandone la biodisponibilità: si consiglia dunque di rivolgersi a un medico di fiducia per concordare l’eventuale consumo in caso di trattamenti farmacologici.

Curiosità
Anche se molti di noi pensano di non aver mai consumato questo legume esotico, probabilmente ci sbagliamo: il tamarindo è infatti uno degli ingredienti principali della salsa worcestershire utilizzata per esempio nella produzione della nota salsa cocktail.

Dott.ssa Stefania Cocolo

Biologa nutrizionista laureata in Biotecnologie molecolari e bioinformatica presso l’Università degli studi di Milano. Ha conseguito la specializzazione in Biotecnologie industriali e ambientali presso l’Università degli studi di Milano.

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