Olio di cocco, un aiuto per dimagrire: ecco perché consumarlo sveglia il metabolismo

Anche se di origine lipidica, l’olio di cocco può velocizzare il nostro metabolismo e promuovere la riduzione del grasso. Vediamo qual è il suo meccanismo d’azione e perché introdurlo nella nostra alimentazione aiuterebbe a perdere peso.

Il cocco (Cocos Nucifera), la cui pianta ha origine in paesi tropicali, come Sri Lanka, Indonesia, Filippine, viene consumato interamente come frutto e come bevande, oli o snack in molte cucine etniche, più recentemente adottati anche nella cultura culinaria occidentale per l’aroma e il gusto adatto in pietanze sia dolci che salate e per le proprietà nutritive fornite da un regolare consumo della sua polpa. L’olio estratto viene usato largamente come condimento dei piatti e nella cosmesi naturale per il trattamento di pelle e capelli.

Olio di cocco e noce di cocco aperta

È stato in passato condannato da una spregiudicata campagna denigratoria. Gli effetti nocivi elencati in tale propaganda si basavano sul contenuto elevato in grassi saturi del frutto e su come questo comportava un aumentato rischio cardiovascolare. Nei decenni successivi queste valutazioni sono state riconsiderate grazie ad un’analisi dettagliata della frazione lipidica che ha fornito una più chiara chiave di lettura delle funzioni delle singole componenti.

Distinguiamo grassi a catena lunga, come acido palmitico, stearico e miristico, e a catena media, come l’acido laurico, caprilico e caprico. Quest’ultima categoria è la maggior rappresentata, attribuendo diverse proprietà all’olio di cocco, tra cui, pare, anche quella dimagrante. In questo articolo ci soffermeremo proprio su questa proprietà e approfondiremo il perché l’olio di cocco fa dimagrire e come utilizzarlo correttamente.

Olio di cocco per dimagrire: come e perché stimola il metabolismo

Tra le diverse proprietà benefiche dell’olio di cocco, degna di nota è la sua azione promotrice del metabolismo dei grassi, rendendolo quindi utile nel processo di dimagrimento. Questo potrebbe sembrare un controsenso, data la sua composizione pressoché totale di lipidi e l’energia di circa 800 kilocalorie fornita per 100g di prodotto consumato.

La proprietà dimagrante dell’olio di cocco è da attribuire al notevole contenuto in medium chain fatty acid (MCFA) e medium chain triglyceride (MCT), rispettivamente grassi a catena media e trigliceridi a catena media. Gli acidi grassi sono categorizzati in queste classi in base alla lunghezza della loro catena, ossia al numero di atomi di carbonio della catena stessa. Gli MCFA sono costituiti da catene di 6 fino a catene di 12 carboni. Gli MCT sono complessi costituiti da una molecola di glicerolo con tre “bracci” che legano 3 molecole di MCFA.

La presenza di acido laurico (con 12 Carboni) negli MCT dell’olio di cocco ha importanti conseguenze nel processo di digestione e di assorbimento. Infatti gli MCT sono più solubili in acqua e maggiormente digeriti dalle lipasi pancreatiche rispetto ai trigliceridi a lunga catena, rilasciando acido laurico che sarà perlopiù trasportato direttamente al fegato attraverso la vena porta.

A questo punto l’acido laurico verrà metabolizzato nei mitocondri, le centrali energetiche delle nostre cellule, permeando più velocemente attraverso la membrana mitocondriale senza l’utilizzo della carnitina, navetta usata invece dagli acidi grassi a lunga catena.

All’interno del mitocondrio l’acido laurico, così come gli altri acidi grassi dell’olio di cocco, verranno metabolizzati nel meccanismo noto come beta-ossidazione e spezzettati in molecole più piccole, dette acetil-CoA che possono essere convertiti in corpi chetonici, fonti di energia per altri tessuti, come cervello, muscolo e cuore.

Inoltre l’olio di cocco aiuta a dimagrire poiché l’acido laurico in esso contenuto sembra attivare direttamente due proteine fondamentali nel metabolismo degli acidi grassi, PPAR-α/γ e UCP1. La prima è coinvolta nell’omeostasi degli acidi grassi e nel miglioramento della risposta insulinica. La seconda è una proteina disaccoppiante, detta termogenina, associata al tessuto adiposo bruno (BAT) specializzata nel “bruciare i grassi”. L’acido laurico attivando la termogenina promuove il dissipamento dell’energia prodotta dai grassi stessi in calore.

Pertanto, l’assunzione di olio di cocco sembra che stimoli il metabolismo dei grassi portandoci ad eliminare l’adipe in eccesso, ovviamente quando inserito in un piano alimentare sano e ipo o normocalorico. Inoltre i maggiori benefici sono stati riscontrati in caso di un metabolismo lento o di blocco del dimagrimento o in una dieta chetogenica a basso contenuto calorico (VLCKD), perché sembra velocizzare l’entrata in chetosi.

Quanto olio di cocco assumere per ottenere benefici

L’olio di cocco si presenta in formato solido con un punto di fusione decisamente alto (ca. 25°C) tanto che viene spesso nominato come burro di cocco. Consigliamo di conservarlo in frigorifero o in un luogo fresco durante la stagione estiva e in barattoli di vetro scuro o coperto con dei fogli d’alluminio, anche se meno termo e foto sensibile rispetto ad altri grassi.

L’olio di cocco può essere estratto dalla polpa fresca o essiccata, detta copra, ed essere deodorizzato e sbiancato portando ad un prodotto raffinato, di qualità minore ma con un punto di fumo più alto. Per un uso più salutare, la scelta deve ricadere su un olio di cocco vergine e biologico, per il quale non stati usati pesticidi. Dobbiamo sottolineare che la polpa è particolarmente protetta all’interno dagli agenti chimici usati nella coltivazione, rassicurando maggiormente il consumatore sul suo utilizzo come alimento.

Il consumo di un cucchiaio di olio di cocco, che corrisponde a circa 15 grammi, può aiutarci a velocizzare la perdita del grasso in eccesso e a migliorare il metabolismo glucidico se questa abitudine è inserita in un calibrato piano dietetico di dimagrimento e regolare attività fisica. Un’idea per usarlo potrebbe essere quella di sciogliere un cucchiaino in una tazzina di caffè o di tè verde, di usarlo al posto del burro su una fetta di pane integrale o in uno smoothie con frutti rossi e latte d’avena.

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Non assumere olio di cocco se…

L’uso moderato di olio di cocco non ha particolare controindicazioni. Come ogni altro alimento infatti, è la dose e l’equilibrio a fare la differenza. Una quantità eccessiva di olio di cocco abbinata ad un’alimentazione errata e ipercalorica può contribuire ad innalzare l’apporto calorico, l’accumulo lipidico e l’aumento di peso, senza produrre gli effetti benefici sopra descritti.

Bibliografia

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Dott.ssa Stefania D'Adamo

Biologa nutrizionista laureata in Biologia molecolare e cellulare con 110 e lode presso l’Università degli studi di Bologna, con dottorato di ricerca in Scienze biochimiche e biotecnologiche.

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3 commenti

  1. Buongiorno ,
    Vedendo la composizione in acidi grassi dell’olio di cocco mi risulta abbia circa l’85×100 di grassi saturi ( e circa il 30×100 di acidi grassi a catena lunga , miristico, palmitico , stearico ).
    L’olio di palma ha circa il 47×100 di acidi grassi saturi ( praticamente tutti a catena lunga )
    Ha oltre il 50×100 di acidi grassi insaturi e circa il 40×100 di acido oleico ( quello benefici dell’olio di oliva ) .

    confrontando i due grassi si evince che l’olio di palma ha il 17×100 in piu di grassi saturi a catena lunga rispetto all’olio di cocco .
    Ma ha il 40×100 di acido oleico e circa il 10×100 del polnsaturo acido linoleico .
    esterno i mie dubbi , malgrado la presenza del 40×100 di acido oleico e del 10×100 di acido linoleico sembrerebbe che il 17 x100 in più di acidi grassi a catena lunga ( presenti al 30×100 nell’olio di cocco ) fasi che l’olio di palma sia ‘cattivo’ e l’olio di cocco sia ottimo per la salute , dimagrante ecc

    Aggiungo che l’olio di palmisto ha una composizione simile a quella dell’olio di cocco .

  2. Salve, sono stata operata di bendaggio gastrico regolabile a Novembre e da allora ho perso soltanto 10kg. il mio metabolismo sembra essersi fermato, non riesco a scendere più. Ha consigli da darmi? Grazie

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