Mangiare il miele fa ingrassare? Quanto possiamo mangiarne ogni giorno?

Il miele è un alimento prezioso e molto adattabile in cucina, ma quanto può incidere il suo consumo nella dieta? Il miele fa ingrassare?

Da aggiungere a una bevanda calda, da spalmare sul pane tostato, per arricchire il sapore dei formaggi o da inserire nell’impasto di torte e biscotti: sono numerosi gli usi possibili del miele, il dolce alimento dalle origini molto antiche, apprezzato e venerato da egizi e greci che lo definivano “nettare degli dei”, descrivendolo come una sostanza pregiata e magnifica che cadeva dal cielo.

Miele sfuso in un vasetto

Il miele nasce come alimento di riserva, una vera e propria scorta alimentare in vista dei lunghi mesi d’inverno, per merito del paziente e certosino lavoro delle api mellifere prima e delle operaie poi.

Le prime prelevano il nettare e il polline dai fiori, li ingeriscono e li rigettano una volta giunte nell’alveare: è da questo momento che agiscono le api operai, le quali lavorano il prodotto e lo trasportano all’interno dei favi fino a quando, dall’impasto di partenza, non si ottiene il miele, per la conservazione del quale le api sigillano le celle con la cera. A questo punto l’apicoltore lo estrae attraverso centrifugazione e lo decanta in appositi contenitori.

Il miele è composto per circa il 95% da zuccheri, quali fruttosio e glucosio, provenienti in parte dal nettare, e in parte dall’idrolisi del saccarosio del nettare, per azione di enzimi contenuti nelle ghiandole salivali delle api.

È presente poi acqua, il cui valore ottimale non dovrebbe superare il 17% (percentuali molto alte di acqua favorirebbero fenomeni fermentativi) , acidi organici, una piccola quantità di aminoacidi e proteine provenienti dall’apparato digerente dell’ape, minerali fino all’1% circa (potassio, calcio, ferro, magnesio ecc), la cui composizione dipende dalla natura botanica del nettare di provenienza.

Buono sì, ma anche benefico grazie alle sue naturali caratteristiche antinfiammatorie, antiossidanti, antibatteriche, blandamente antimicotiche, che lo rendono davvero prezioso a tutto tondo. Ma quando si è a dieta o si vuole mantenere il proprio peso forma, come bisogna comportarsi? Il miele fa ingrassare?

Mangiare miele a dieta fa ingrassare?

Il miele è un alimento rapidamente digeribile e molto energetico, utile quando vi sia bisogno di energia prontamente disponibile per rifornire l’organismo.

Ha un contenuto calorico inferiore rispetto allo zucchero classico (304 kcal/100 g rispetto alle 390 kcal/100 g), con un indice glicemico pressoché simile. A vantaggio del miele, c’è un maggior potere dolcificante dato dalla grande quantità di fruttosio presente, che permette di utilizzarne una dose minore (rispetto allo zucchero tradizionale o ad altri prodotti edulcoranti) per ottenere lo stesso grado di dolcezza della bevanda o cibo cui si aggiunge.

In virtù delle componenti vitaminiche, dei minerali e dei benefici intrinseci posseduti, inoltre, il miele acquista punti e vince sullo zucchero che ne è privo e fornisce calorie pressoché vuote, a parità di quantità usate; in linea di massima, però, non esistono grandi differenze fra i due dolcificanti. Ciò premesso, il miele fa ingrassare?

Tutti gli alimenti possono potenzialmente far ingrassare se assunti in quantità eccessive; dal punto di vista meramente nutrizionale, il dimagrimento richiede un buon bilanciamento dei macronutrienti e di un deficit calorico per essere raggiunto.

Non fa eccezione il miele: a fronte delle sue calorie e di una forte componente glucidica, mangiare troppo miele può far ingrassare e può incidere negativamente sulla propria forma fisica. Questa caratteristica accomuna tutti i tipi di miele reperibili oggi in commercio (millefiori, di acacia, di biancospino, di castagno, di corbezzolo, di tiglio, per citarne alcuni), i quali si differenziano per le proprietà terapeutiche tipiche della propria origine botanica.

Quanto miele si può mangiare senza ingrassare?

Al netto delle virtù e dei benefici apportati all’organismo, è possibile assumere miele quotidianamente, anche da chi è a dieta e cerca di perdere chili, a patto di farlo in modo oculato e senza esagerazioni.

Il miele condivide un problema con tutti i cibi molto zuccherini e poveri o addirittura privi di altri macronutrienti quali proteine e grassi: un basso potere saziante. Pertanto, è possibile inserirlo in diversi momenti della giornata, ma abbinato ad altri cibi che riducano l’assorbimento degli zuccheri evitando picchi d’insulina, responsabili nel tempo dell’accumulo di grasso specie nella zona addominale.

Possiamo dunque consumarne un paio di cucchiaini al giorno (un cucchiaino di miele apporta circa 30 calorie), ad esempio spalmati su una fetta di pane tostato unitamente a un velo di ricotta, oppure aggiunti a un vasetto di yogurt magro senza grassi, arricchito con frutta secca o semi oleosi, o ancora ad addolcire una bevanda calda come una tisana o una camomilla.

È quindi possibile trarne i benefici e appagare la gola, a condizione di usare criterio: il miele non è un alimento dietetico o da assumere in totale libertà, specialmente se si sta cercando di perdere peso.

Bibliografia

  • Erejuwa OO, Sulaiman SA, Ab Wahab MS. Honey: a novel antioxidant. “Molecules. 2012;17(4):4400–4423. Published 2012 Apr 12. doi:10.3390/molecules17044400”
  • Ayşe Nedret Koç, Sibel Silici, Filiz Kasap, Hatice Tuna Hörmet-Öz, et al.: “Antifungal Activity of the Honeybee Products Against Candida spp. and Trichosporon spp.” Published Online:18 Jan 2011 https://doi.org/10.1089/jmf.2009.0296

Dott.ssa Caterina Perfetto

Biologa nutrizionista, laureata in Scienze Biologiche presso l’Università Federico II di Napoli, perfezionata in Igiene Alimentare, Nutrizione e Benessere.

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