Cosa succede se mangi alimenti con la muffa?

La muffa sugli alimenti la troviamo spesso su carne, frutta e formaggi, ma può interessare anche i prodotti da forno e le verdure. 
Solitamente si sviluppa a temperature comprese tra i 15 e i 30 gradi, ma a volte si trova anche nei prodotti mantenuti in frigo. Vediamo a cosa prestare attenzione e cosa succede se si mangiano alimenti con la muffa sopra.

Le muffe e i lieviti appartengono al Regno dei Funghi e da sempre sono stai usati nelle industrie alimentari per la preparazione di alcuni cibi. Basti pensare che è grazie alla lavorazione del lievito se oggi possiamo gustare pane, vino e birra, oppure portare in tavola prelibati formaggi quali gli italiani gorgonzola e il blu di capra o il francese Roquefort, i quali presentano proprio all’interno della loro pasta intere colonie di muffe.

Arance con muffa sopra

Come non ricordare che anche la penicillina, l’antibiotico che nel corso dei decenni ha permesso di curare tantissime malattie un tempo anche fatali, sia stata scoperta e in seguito rielaborata proprio a partire da una muffa, la Penicillium Notatum?

Sono questi i casi di muffe “amiche” e utili, innocue per la nostra salute; in altri, invece, la presenza di muffa sui cibi è potenzialmente pericolosa e per questo bisogna adottare delle giuste strategie preventive oppure di azione poi.

Non sono i cibi a produrre da sé la muffa, ma è quest’ultima che, muovendosi nell’aria sottoforma di spore microscopiche, trasportata dal vento, dagli insetti o dalla pioggia si adagia sugli alimenti quando incontra le condizioni più adatte di temperatura e umidità e germina, dando vita a cellule filamentose dette ife.

Le ife si sviluppano poi a loro volta formando colonie che assumono un aspetto tipicamente “lanuginoso”, visibile ad occhio nudo, costituenti i miceli aerei. I miceli aerei portano con sé anche le spore, responsabili della riproduzione delle muffe; per questo motivo, sono pure definiti miceli riproduttivi.

Muffe alimentari: caratteristiche e tipologie

La maggior parte delle muffe si sviluppa tra i 15 e i 30°C, con un range ottimale compreso fra i 20 e i 25°C, in presenza di un tasso di umidità superiore al 65% e privilegiando alimenti particolarmente ricchi di acqua e proteine, con un pH compreso fra 4 e 8.

Non deve, dunque, sembrare strano riscontrare muffa anche sugli alimenti freschi conservati in frigorifero: la sua presenza, infatti, non è sempre prerogativa di un cibo scaduto; semplicemente, lì la muffa ha trovato il terreno più giusto alla sua sopravvivenza e proliferazione.

Le colonie visibili possono avere colori differenti in base sia alla famiglia di muffe cui appartengono, sia al grado di sporulazione raggiunto. Di seguito vediamo le caratteristiche delle principali muffe che possiamo trovare sugli alimenti:

  • Monilia fructigena/sitophila ha un micelio bianco o chiaro, attacca specialmente frutta e pane e su quest’ultimo produce un caratteristico ammuffimento arancione;
  • Aspergillus, isolato su diversi tipi di alimento (frutta secca in primis, frumento, mais, orzo, salumi, crusca, pesce…), produce miceli che assumono colore differente in base al grado di sporulazione;
  • Fusarium, i cui miceli sono tendenzialmente rosa, rossi o violetti, agisce specialmente su substrati ricchi di carboidrati e su cereali, frutta, verdura, legumi e tuberi. Si tratta di una muffa a cui prestare particolare attenzione, come vedremo in seguito;
  • Penicillium, isolato su alimenti essiccati, refrigerati, formaggi, orzo, masi, riso, farine e prodotti da forno, verdure e frutta, specialmente agrumi, produce miceli il cui colore dipende dallo stato nutrizionale e anch’essa è una muffa a cui prestare attenzione;
  • Botrytis cinerea comporta la degenerazione di frutta e verdura, in particole di pomodori, aglio, cipolla, uva, fragole, mele e pere attraverso i suoi miceli da biancastri a grigio scuro;
  • Cladosporium herbarium ha un micelio verde oliva e colpisce tendenzialmente i cibi conservati in frigo come verdure fresche, uova, carni ecc.

Distratti da ciò che accade intorno, non abbiamo prestato attenzione a ciò che stiamo mangiando e ci siamo accorti tardi di aver ingerito un alimento presentante muffa: e ora cosa succede? Quali rischi eventualmente corriamo? È pericoloso per la nostra salute?

Cosa succede se mangi la muffa: ecco cosa fare e le conseguenze

Innanzitutto, è bene considerare che nella maggior parte dei casi, una piccola porzione di muffa sugli alimenti non dovrebbe portare danni, se non a persone allergiche, quindi se avete mangiato muffa accidentalmente non preoccupatevi. È l’accanimento che potrebbe danneggiarvi. In linea generale possiamo dire che: i cibi umidi, come la frutta, le salse e i formaggi non dovrebbero essere consumati se ammuffiti, neppure eliminandone la parte sciupata. Idem per i prodotti da forno. 
Invece i cibi più compatti come le carote, i formaggi a pasta dura, gli insaccati stagionati, possono essere mangiati eliminando la parte muffita.

Muffe alimentari pericolose

Esistono alcune tipologie di muffa più pericolose per la salute dell’uomo. Sono quelle produttrici di micotossine (dal greco mikes = fungo e dal latino toxicum = veleno), composti tossici molto nocivi per la salute dell’uomo, appartenenti soprattutto ai generi Aspergillus (produttori di aflatossine), Fusarium (da cui derivano fumonisine e tricoteceni) e Penicillum (produttori di ocratossine e di patuline).

Tali micotossine possono entrare e contaminare la filiera alimentare già a partire dalle colture destinate alla produzione sia di alimenti, sia di mangimi per il bestiame. Le conseguenze cliniche indotte dalle muffe dipendono da due fattori sostanziali: le condizioni di salute generali di chi vi entra in contatto e lo stato di sviluppo delle stesse muffe.

Esse possono provocare alterazioni dell’apparato gastrointestinale (come vomito e diarrea), renale (specialmente per chi già soffre di calcoli renali o candidosi) o respiratorio (come rinite allergica, congestione nasale, attacchi di asma anche importanti nei soggetti che presentano ipersensibilità alle spore o alle muffe e che le inalano a dosi elevate), oltre a danni ancora più gravi quali la mutagenicità del DNA.

In generale, chi possiede un sistema immunitario forte ed efficiente difficilmente avrà conseguenze importanti dall’infezione da muffe; al contrario, gli individui con un sistema immunitario poco efficace possono andare incontro a conseguenze più o meno gravi, in certi casi anche letali.

Naturalmente, esistono normative dedicate e ispezioni istituite da specifici enti che controllano le filiere produttive nell’ambito della sicurezza e della gestione del rischio prima dell’immissione sul mercato dei prodotti, al fine di tutelare la salubrità di quanto è destinato ai consumatori.

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Muffa sugli alimenti: quali mangiare e quali evitare

Vediamo subito una tabella che schematizza quali alimenti è possibile mangiare con la muffa e quali invece è bene gettare.

Cibi sconsigliati Alimenti da non mangiare, se contaminati dalla muffa: Cibi consigliati Alimenti che si possono mangiare (eliminando la parte con la muffa):
Latte Formaggi stagionati e a pasta dura
Formaggi freschi a pasta morbida (es. mozzarella o ricotta) Insaccati
Yogurt Verdure compatte (es. carote, zucchine, cavolo e broccoli)
Pasta, pane, cereali e derivati Marmellate e confetture (attenzione a quelle con ridotto o senza contenuto di zucchero!)
Salse
Sughi
Carne cruda o cotta
Pesce crudo o cotto
Frutta e verdura acquose (es. pesche, fragole, agrumi, pomodori)
Arachidi e altra frutta secca
Succhi di frutta

 
A patto di trovare le opportune condizioni di temperatura, umidità e pH, le muffe possono attaccare qualunque tipo di alimento. Diversa può essere però la “profondità” che le muffe raggiungono all’interno dello stesso, contaminandone una quantità maggiore o minore, e ciò dipende in linea generale dalla quantità di acqua presente, dalla compattezza del cibo e dal contenuto di zuccheri: più un alimento è umido o acquoso, povero di zuccheri, poroso e morbido, dunque poco consistente, più è probabile che l’intero alimento sia stato contaminato dalle muffe, anche quando esse non sono visibili ad occhio nudo.

Abbiamo aperto il frigo o la dispensa e abbiamo trovato dei cibi ammuffiti: come dobbiamo comportarci, dunque, per preservare la nostra salute? Occorre relegare tutto al bidone della spazzatura o possiamo limitarci ad eliminare le zone interessate dai miceli? Tenendo conto di quanto detto sopra, alimenti come pane e altri derivati dai cereali, pasta inclusa, frutta particolarmente acquosa, verdura, yogurt, latte, formaggi freschi e dalla consistenza più molle, salse e sughi, ma anche carne cruda o cotta, vanno gettati completamente.

I formaggi più stagionati e quindi a pasta dura e compatta, così come i salumi o le marmellate (per il loro contenuto di zuccheri che permette una minore “invasione” da parte della muffa) possono essere consumati previa eliminazione delle zone contaminate, a patto naturalmente che ciò non diventi un’abitudine ma soltanto un evento occasionale.

In generale tuttavia, si consiglia di stare attenti alla muffa rosata o arancione che è carica di tossine e può danneggiare anche i centri nervosi.

Come prevenire la muffa in frigo e sul cibo

Finora abbiamo parlato delle muffe e visto come comportarsi quando ci si trova, ahimé, davanti ad un cibo contaminato. Ma possiamo adottare delle strategie che ci aiutino a ridurre i rischi e ne prevengano la comparsa? Assolutamente si!

Come pulire il frigo, togliere l’umidità e prevenire la muffa

Innanzitutto, all’interno del frigorifero è fondamentale evitare la formazione di condensa e l’innalzamento della temperatura, pertanto non bisogna mai inserirvi alimenti bollenti o comunque ancora caldi, ma occorre aspettare che si raffreddino prima di poterlo fare. Altro aspetto necessario è l’attento controllo delle guarnizioni di gomma (in cerca di eventuali segni neri di muffa) e il loro lavaggio periodico per disinfettarle.

Per evitare la formazione di muffa al suo interno e prevenire i cattivi odori, anche l’interno del frigo va pulito a fondo e a cadenza regolare, almeno una volta al mese, passando sulle superfici una soluzione preparata con acqua e aceto in parti uguali (in alternativa, potete sostiuire l’aceto con succo di limone o bicarbonato di sodio). Per ridurre l’umidità invece, può essere utile porre in frigo una ciotola piena di bicarbonato, da sostituire periodicamente.

Come avrete capito, una corretta igiene del frigorifero aiuterà notevolmente a prevenire la muffa sul cibo. Oltre ai rimedi appena descritti, in commercio esistono diversi prodotti naturali studiati appositamente per questo scopo, come ad esempio delle bustine deodoranti per frigorifero che assorbono gli odori sgradevoli e l’umidità in eccesso, occorre però presatre attenzione agli ingredienti inseriti in questo tipo di prodotti, è sempre meglio scegliere prodotti 100% naturali, a maggior ragione in questo caso per evitare contaminazioni negli alimenti. Un altro prodotto tanto utile quanto naturale che è possibile trovare in commercio sono i tubetti di ceramica EM che, se posti nel frigorifero, aiutano a mantenere più a lungo i cibi in un perfetto stato di freschezza.

Prodotti per prevenire la muffa in frigo:

Deodorante per frigorifero

Tubetti di ceramica EM

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Come prevenire che il cibo in frigo ammuffisca

Dopo averne asciugata con cura la superficie, riporre frutta e verdura fresche in appositi sacchetti di carta che meglio assorbono l’umidità, avendo cura di cambiarli frequentemente, mentre i formaggi e gli avanzi di cibo sia crudo che cotto vanno sempre tenuti separati tra loro e conservati (questi ultimi solo da freddi, ricordiamolo) in contenitori ben chiusi, ancor meglio se ermeticamente. Un’altra valida soluzione è quella di mettere i cibi sottovuoto per conservarli a lungo ed evitare che si formi la muffa. Per farlo è sufficiente utilizzare un apposita macchina per il sottovuoto, reperibile in commercio a prezzi modici.

Prodotti per conservare gli alimenti:

Contenitore ermetico senza BPA

Sigillatrice Sottovuoto

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Per evitare che il pane faccia la muffa, occorre riporlo asciutto e non più caldo (se appena acquistato dal fornaio, ad esempio) in un luogo buio e a temperatura ambiente, all’interno di un sacchetto che non trattenga l’umidità o di un contenitore o cestino portapane meglio se in legno, argilla o metallo. Si può anche decidere di porzionarlo, tagliandolo ad esempio a fette, e congelarlo, avvolto prima nella pellicola ben adesa per scongiurare l’ingresso di aria, poi in un foglio di alluminio, infine in un sacchetto per freezer: tale possibilità permetterà anche di evitare gli sprechi dovuti ad un accumulo di pane non consumato.

Infografica: come prevenire la muffa sui cibi nel frigorifero

Dott.ssa Caterina Perfetto

Biologa nutrizionista, laureata in Scienze Biologiche presso l’Università Federico II di Napoli, perfezionata in Igiene Alimentare, Nutrizione e Benessere.

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66 commenti

  1. Salve, poco fa ho preparato del riso in bianco e ci ho messo sopra un’abbondante quantità di grana padano già grattugiato in busta e olio evo e ho mescolato tutto. Quando l’avevo quasi finito ho visto un grumo di grana di muffa verde e guardando meglio e rigirando il riso ne ho visti altri 5-6 ancora più piccoli, delle piccolissime bricioline verdognole di muffa. Ovviamente ho buttato quello che restava ma sono preoccupata per le conseguenze, (perché leggendo in internet ho trovato che l’ingestione di alimenti ammuffiti può provocare salmonella, escherichia coli ecc..) più che altro quello che mi preoccupa è che quelli sono i pezzettini che ho visto, ma leggendo nelle vostre risposte precedenti, poteva esserci altra muffa non visibile. Che conseguenze posso avere? Devo fare qualcosa? Grazie mille in anticipo

  2. Buongiorno Dott.ssa,
    ieri, durante la cottura dei ravioli, mi sono accorto che alcuni avevano della muffa. Li ho tolti dall’acqua, eliminato le parti ammuffite e rimesso a cottura. Oggi mia moglie ha giramenti e senso di vomito (era appena uscita da un’influenza). Le cose possono essere collegate? Cosa dobbiamo fare?
    Grazie

    1. Gentile Mario, l’ingestione accidentale e occasionale di piccole quantità di muffa non si correla, solitamente, a particolari problematiche di salute. Tuttavia, è importante aggiungere che la cottura uccide le muffe, ma non può inattivare le micotossine prodotte dalle muffe stesse e già presenti sull’alimento. È dunque preferibile, in futuro, disfarsi di quest’ultimo anche se destinato a cottura. Per quanto concerne qualsiasi sintomatologia, è buona norma ricorrere al parere del medico.
      Un caro saluto.

  3. Buongiorno, scusi se la disturbo avrei bisogno di farle una domanda, avevo dei mandarini in cassetta di cartone alcuni hanno fatto la muffa altri erano solo stati a contatto e avevano soltanto polvere della muffa degli altri ma non infiltrazioni, per capire se fossero ancora buoni ne ho mangiato uno, vorrei sapere se possono avere effetti avversi ovviamente sbucciandoli non presentava macchie di muffa ma era solo stato sporcato e stato a contatto. Grazie.

    1. Gentile Yari, l’infiltrazione della muffa all’interno dei frutti succosi può non rendersi subito evidente. Per il futuro, le consigliamo di scartare gli agrumi potenzialmente contaminati. In ogni caso, ingerire piccole quantità di muffa in modo occasionale non dovrebbe provocare effetti avversi particolari.
      Un caro saluto.

    1. Gentile Desi, ingerire per sbaglio una piccola quantità di muffa, soprattutto se ciò accade sporadicamente, non dovrebbe risultare problematico per un soggetto sano. Tuttavia, è opportuno prestare particolare attenzione in caso di allergie. Ovviamente, è buona norma controllare lo stato di conservazione di qualsiasi alimento, prima di consumarlo.
      Un caro saluto.

  4. Buongiorno dott.ssa
    Oggi mangio per sbaglio un dolce sardo “pardula” portato dai parenti e mi accorgo che, dopo aver dato un morso, aveva una muffa nera all’interno che inizialmente sembrava residuo di cottura. Questo dolce è a base di farina ricotta e scorza d’arancia cotto poi al forno. Sono andata così a vedere gli altri dolci e avevano una sorta di peluria bianca e sembravano più deteriorati di questo già all’esterno. Cosa può succedere?

    1. Gentile Valentina,
      in assenza di allergie e contestualmente a condizioni di salute ottimali, l’ingestione accidentale e occasionale di piccole quantità di muffa (laddove si tratti effettivamente di muffa) non dovrebbe risultare problematica. In ogni caso, è importante controllare lo stato di conservazione degli alimenti in tutte le loro parti, prima di consumarli, evitando che l’errore possa ripetersi.
      Un caro saluto.

  5. Salve Dottoressa,
    Il mio compagno accidentalmente aprendo un barattolo di pesche sciroppate non ancora scadute, dopo averne mangiato 3 fette si è accorto che sulle pareti all’interno della lattina c’erano alcune parti di colore bianco, la lattina era in dispensa da alcuni mesi ed era stata appena aperta quando è successo, si rischia qualcosa? Grazie per la sua risposta.

    1. Gentile Gabriella,
      il consumo accidentale, e assolutamente occasionale, di piccole quantità di muffa non si associa, solitamente, a particolari effetti avversi. In ogni caso, specie per i soggetti allergici, è bene fare attenzione agli eventuali accumuli di muffa nei recipienti. La data di scadenza, in effetti, non protegge gli alimenti da chiusure difettose o conservazioni errate.

  6. Buongiorno,
    Abbiamo notato un po’ di muffa sul lievito di birra che usiamo per fare l’impasto della pizza. Togliendo la piccola parte ammuffita possiamo ancora utilizzarlo?
    Grazie

    1. Cara Roberta, laddove la quantità di muffa sia davvero minima e la consistenza della parte non contaminata suggerisca una buona qualità (per intenderci: se si sbriciola), allora è ancora possibile utilizzare il lievito restante. Laddove, invece, il lievito risulti ampiamente coperto dalla muffa e presenti una consistenza “molliccia”, è preferibile disfarsene e procurarsi un nuovo panetto. È bene precisare, a tal proposito, che un lievito contaminato potrebbe aver perso buona parte della sua capacità lievitante.

      1. Buongiorno dottoressa, oggi ho mangiato dei lamponi e poco dopo mi sono accorta che al loro interno avevano un po’ di muffa, cosa devo fare? È grave ?

  7. Io ho mangiato la muffa della panna e ogni volta che mangio la panna senza muffa sento ancora il sapore della muffa. Cosa succede? Resterò così per tutta la vita? Dammi dei consigli per togliere il saporaccio.

    1. Gentile Cristian, se la panna da lei consumata risulta effettivamente priva di muffa, è probabile che si tratti di una semplice suggestione! Il consiglio che posso darle è di prestare attenzione al colore, all’odore e alla consistenza degli alimenti, prima di consumarli.

  8. Cara dott.ssa, ho dimenticato delle arance in dispensa, e una era ammuffita, tutta verde. Ho buttato tutto, ma c’e molta polvere verde in giro. Ho pulito e disinfettato tutto, ma mi e’ finita anche sui vestiti e sulla seggiola di stoffa di mio figlio neonato. Ovviamente laverò tutto, secondo lei devo aggiungere dei disinfettanti ai lavaggi? La seggiolina la posso lavare solo a freddo. Grazie e cordiali saluti. Alessia

    1. Gentile Alessia, per il lavaggio dei tessuti che vengono a contatto col neonato, è preferibile utilizzare detergenti specifici, appunto, per neonati. In ogni caso, le consiglio di non accumulare troppe cose in dispensa. Inoltre, è importante far arieggiare gli ambienti ogni giorno e, laddove possibile, lasciarvi entrare la luce solare.

      1. Salve dottoressa se nella conserva del pesto si è formato un po’ di muffa perché nn coperto bene dall’olio bisogna buttare tt o si può togliere uno stato di pesto e riconservare

  9. Salve. Purtroppo ho ingerito un po’ di olio d’oliva (un cucchiaino) con un po’ di pane. Avevo preparato questo olio con dei pezzi interi di peperoncino piccante. Ho notato una leggere muffa sui peperoncini (bianca molto sottile). Non ho ingerito i peperoncini ma solo un po di olio. È grave? grazie mille

    1. Gentile Marco, in assenza di sintomi nel breve periodo, l’ingestione occasionale di una piccola quantità di muffa presente sulla superficie dell’olio resta innocua. In ogni caso, è preferibile non riutilizzare il prodotto di partenza, dal momento che la comparsa della muffa è indicativa di una preparazione e/o di una conservazione non corrette.
      Un caro saluto.

  10. Buona sera dottoressa, temo che mio figlio abbia mangiato una piadina, specie di pane schiacciato, con ripieno fatto da lui. Ma io temo che sulla piadina c’erano un paio di cerchi di muffa verde. Cosa gli può succedere?

    1. Caro Cristian, in assenza di allergia, l’ingestione accidentale di piccole quantità di muffa non dovrebbe creare problemi, purché non diventi un’abitudine. In ogni caso, i prodotti da forno (come la sua piadina) rientrano tra gli alimenti da buttare nella spazzatura se contaminati da tracce di muffa.
      Un caro saluto.

  11. Buongiorno Dott.ssa, l’altro ieri sera (al buio) ho preso una fetta di pane (già a fette) e ho visto un po’ di “polvere bianca”. Pensando fosse farina, ho tagliato il pezzo incriminato e mangiato.
    La mattina seguente, ho visto che nella confezione c’erano parecchie fette con la stessa “polvere bianca” ed immaginato che fosse muffa. Ho buttato tutto ovviamente. Non ho nessun sintomo particolare, men che meno Vomito e neppure diarrea. Cosa mi può dire? Grazie, cordiali saluti

  12. Buon pomeriggio,
    oggi a pranzo ho mangiato una pesca noce matura che non presentava nessun tipo di muffa esternamente. Ultimata la polpa si è aperta e al suo interno nel nocciolo c’era della muffa. Quest’ultima può aver in qualche modo intaccato anche la polpa della pesca? Ovviamente non ho toccato il suo interno e ho buttato via tutto ma essendo incinta mi sono molto spaventata. Secondo voi posso stare tranquilla? Grazie

  13. Dottoressa, ho mangiato un formaggino e mentre lo mangiavo ho sentito qualcosa di strano, dopo averlo sputato ho notato che aveva dei pezzi di muffa. Non so se ne ho ingerito dei pezzi. È pericoloso?

    1. Gentile Roberta, dobbiamo sempre fare attenzione alla freschezza degli alimenti che consumiamo per garantire la sicurezza alimentare. Avendolo subito sputato, i rischi sono limitati e si ricordi che anche il nostro sistema immunitario ci aiuta a combattere le infezioni! Pertanto risulta più pericoloso quando a consumare alimenti a rischio sono i bambini o gli anziani.

  14. Sono in gravidanza e volevo mangiare una marmellata fatta in casa di arance con poco zucchero ma ho notato dei puntini bianchi penso di muffa. Togliendo la parte la si può mangiare o è meglio buttarla?

    1. Ho mangiato la lasagna fatta in casa della domenica a Pranzo, quindi dopo 2 gg della cottura. Non avvertendo alcun odore alterato ho riscaldato al microonde la pasta e me la sono mangiata tranquilla, finché mangiando dopo un po’ un boccone non ho sentito il classico sapire ammuffito… Ho cercato di buttare il boccone (non sono sicura di averlo ingerito in parte o meno o se anche gli altri bocconi anche se non avevano il sapore ammuffito fossero contaminati) e ho buttato tutto. Sono in pericolo di salute? Ho ancora il sapore in bocca…. Seppure mi sia anche lavata i denti.
      Per favore mi dite cosa posso fare?

    2. Salve Edoardo, consiglierei di non consumare alimenti contaminati da muffe, in particolare se si tratta di frutta, che contenendo molta acqua, costituiscono un terreno fertile per lo sviluppo di microorganismi patogeni.

  15. Salve cara Dottoressa
    Causa trasloco, avevo lasciato dei peperoncini essiccati in una scatola pandoro vuota.
    Ieri sera volevo prenderli per fargli fare un’ultima notte di essiccatore prima di macinarli (dato che stavano lì da tre mesi)

    Purtroppo, ho scoperto che i peperoncini sul fondo avevano fatto la muffa 🥲 probabilmente non li avevo essiccati benissimo e conservarli lì si è rivelata una scelta sbagliata…

    Cosa ho fatto? Ho diviso i peperoncini in integri e con la muffa, mettendo quelli integri nell’essiccatore.

    Volevo tenerli in isolamento ermetico per un paio di mesi e vedere come si evolve la cosa.

    DOMANDA: Ho fatto bene? Non devo buttare tutto vero?
    Grazie in anticipo!

    1. Gentile Augusto, per rispondere alla sua domanda occorre fare delle considerazioni sulla produzione e sul consumo dell’alimento in questione.
      Fermo restando che il confezionamento in atmosfera modificata (ATM) rappresenti un metodo moderno ed efficace per incrementare la durata commerciale degli alimenti (shelf life), chi si occupa della produzione e del confezionamento dovrà tenere conto di alcuni aspetti importanti. In primis, l’efficacia della tecnica non prescinde dall’applicazione della corretta prassi igienica: il confezionamento in atmosfera modificata non è infatti in grado di eliminare i processi di contaminazione già in atto e, per citare il caso da lei riportato, non uccide le muffe già presenti nella lasagna. In secondo luogo, l’applicazione della tecnica può variare a seconda degli ingredienti da preservare. In genere, è possibile testare diverse miscele di gas, a diverse percentuali (per lo più anidride carbonica e azoto), al fine di individuare la condizione migliore in termini di shelf life. I produttori dei macchinari sono soliti fornire dei suggerimenti in merito.
      Il consumatore finale dovrà invece essere consapevole che il metodo non protegge l’alimento ormai esposto all’ambiente: una volta che il relativo involucro sia stato danneggiato, la lasagna confezionata in ATM (per citare nuovamente il caso da lei riportato) è infatti vulnerabile alla contaminazione fungina e dovrà essere consumata quanto prima.

  16. Buongiorno. Penso che frutta andata a male abbia contaminato il mio frigo. L’ho pulito ma è rimasta la puzza tipica e la sento anche negli alimenti che tiro fuori. L’ho pulitlro di nuovo ma intanto sono preoccupato perché ho mangiato cose prese dal frigo, c’ha anche se scaldate avevano quello strano retrosapore. Più che mangiato assaggiato ma ho comunque timore

  17. buonasera ho acquistato delle coppiette ne abbiamo consumate un paio che apparentemente non avevano muffe, poi ho notato che le altre nella busta hanno un po di muffa, è pericoloso? Cosa dovrei fare? Grazie mille x la risposta.

    1. Gentile Francesca, in generale il consiglio che posso darle è quello di scartare tutti gli alimenti con muffa che ci troviamo in frigorifero o in dispensa o eventualmente possiamo consumarli eliminando la muffa stessa. Nel suo caso specifico avrebbe potuto consumarle eliminando la muffa visibile. Ricordiamoci in ogni caso che l’ingestione accidentale di un po’ di muffa non comporta generalmente problemi gravi, ma l’attenzione deve sempre esserci!

  18. Buongiorno, ho in frigo dei ravioli freschi confezionati in prossimità della data di scadenza, e ho notato che due ravioli, attaccati fra loro, hanno sviluppato una muffa verde/blu.
    Devo buttare tutto il pacchetto?
    Grazie

    1. Cara Silvia, si, le consiglio di buttare via l’intero pacchetto, anche perché, sebbene non visibili a occhio nudo, le muffe potrebbero aver contaminato anche il resto dei ravioli nella confezione.

  19. Buongiorno,
    ho cotto dei legumi (lenticchie e ceci) e poi li ho messi sotto vetro e in frigo. Dopo un paio di giorni li ho tirati fuori ed avevano un leggero sapore acidello (lattato?) e per non buttarli via li ho fatti bollire nuovamente e poi mangiati.

    Il sapore era comunque accettabile e non ho avuto problemi di digestione. Vorrei comunque sapere se è una procedura corretta e utile per diminuire i rischi dall’ingestione eventuale di parti ammuffite o se sarebbe meglio fare diversamente o direttamente gettare via tutto.

    1. Cara Rebecca, non è mai consigliabile fare dei cicli ripetuti di raffreddamento e riscaldamento degli alimenti. Sicuramente non le avrà procurato problemi dal momento che non riferisce sintomi, però d’ora in avanti le consiglio di buttare via cibi cotti che ritiene possano essere contaminati da muffe.

  20. Ciao!
    Vorrei chiederti se potrebbe esser stato pericoloso mangiare una focaccia preconfezionata, con i pomodorini. La focaccia in sé non presentava muffe, ma i pomodorini un piccolo principio di muffa l’avevano. Ho tolto tutti i pomodorini, ma ho mangiato ugualmente la focaccia (che peraltro al gusto era ancora buona).
    La focaccia era “conservata” a temperatura ambiente fuori dal frigo, da qualche giorno.
    Più o meno mezz’ora fa l’ho mangiata. Sono stato uno sprovveduto?

    1. Caro Daniele, se la focaccia non presentava muffe direi che può stare tranquillo, soprattutto se è stato un evento isolato. In generale consiglio di non consumare prodotti da forno ammuffiti.
      Un saluto.

  21. Ho aperto una confezione di panna, usata sabato e lasciata in frigo! Oggi, lunedì l’ho aperta e messa in un sugo e non sembrava ci fosse la muffa, ma poi nella pasta, ho visto i pelucchi neri!!
    Io ed i miei bimbi l’abbiamo mangiata. Mi devo preoccupare ?

    1. Cara Denise, in generale derivati del latte pastorizzati dopo l’apertura possono essere conservati in frigorifero per qualche giorno. Non è detto che ciò che ha osservato sia stata necessariamente della muffa, e se non ha avuto problemi di salute in seguito all’assunzione direi che può stare tranquilla. In caso contrario, le consiglio di rivolgersi al medico.
      Un saluto.

  22. Circa un mese fa ho fatto una bella quantità di sugo ragù e l’ho messo nei barattolini bollente e dopo aver visto che ha fatto il sottovuoto l’ho messo in dispensa Oggi sono andata a controllare e ho notato che c’era della muffa in superficie cosa devo fare? Devo buttare tutto? 😪 Al momento ho tolto la muffa affondando il cucchiaio bene sotto la muffa e congelato il sugo. È il caso che lo usi? Grazie per la sua risposta

    1. Gentile Manolita, purtroppo la muffa può rappresentare un fastidioso inconveniente! A malincuore, le suggerisco di buttare tutto il barattolino contenente il sugo ammuffito: data la consistenza “morbida” dell’alimento, infatti, è possibile che la muffa lo abbia contaminato completamente, sebbene ciò non sia visibile a occhio nudo. Un caro saluto.

  23. Buongiorno, ho trovato l’articolo molto interessante. Di solito se vedo anche solo una puntina di muffa butto tutto per precauzione. Il botulismo è sempre in agguato. Ma c’è una cosa che mi lascia perplessa. Io adoro il gorgonzola e lo consumo abitualmente e so che è reso saporito proprio da un tipo di muffa buona. Ma mi è capitato che non consumandolo subito o qualche volta anche appena comprato di vederci sopra una diversità. Come il leggero velo bianco tipo lanugine. Qualche volta ho provato ad assaggiare e il sapore mi sembra uguale ma di solito non mi fido. Si tratta di un altro tipo di muffa o la proliferazione della sua muffa naturale e perciò innocua?

    1. Gentilissima Rosaria, come sa la muffa è una caratteristica fondamentale del gorgonzola. Questa dovrebbe essere di colore blu o grigio, per cui una muffa di colore rosato o arancio di solito indica che il formaggio può essersi deteriorato. Quella che lei riferisce potrebbe essere una muffa normale per questo tipo di formaggio, ma sulla base di ciò che dice non posso darle alcuna sicurezza. Naturalmente, si assicuri di conservare il gorgonzola sempre in frigorifero e comunque di non aspettare troppo tempo prima di consumarlo.

  24. Buonasera, ho trovato all interno di una confezione di succo di mela, ovviamente non scaduta, una sorta di pezzo di carta completamente pieno di muffa grigia e arancione. Oltre ad avermi fatto schifo, vorrei sapere se può causare danni. Vorrei sapere inoltre a chi posso far presente la questione, visto che si tratta di un alimento in commercio e che possono usufruirne soprattutto i bambini. Grazie in anticipo.

    1. Cara Maria Grazia, per denunciare una non conformità in prodotti alimentari (è ciò che lei ha rilevato nel succo di frutta) può far riferimento alla ASL di appartenenza oppure ai Carabinieri per la tutela della salute NAS. E’ necessario però che lei consegni la confezione di succo in questione in modo che possa essere oggetto di controlli ed indagini. Di solito è questa la procedura che i consumatori devono seguire nel caso in cui rilevino non conformità nei prodotti alimentari che acquistano.
      Naturalmente non consumerei quel prodotto.

  25. Accidentalmemte ho ingerito 4 fagioli di spagna che erano in un barattolo di vetro. Mi sono accorta che avevano uno strano sapore ho controllato il coperchio ed era presente della muffa. Ho vomitato ma sono preoccupata per le conseguenze.

    1. Cara Monica, direi di non preoccuparsi se si è trattato di un evento isolato. Se avesse avuto conseguenze importanti se ne sarebbe accorta subito.

  26. Accidentalmente per la seconda volta nel giro di due mesi ho consumato circa mezzo biscotto che guardandolo meglio(dopo però averlo mangiato, mannaggia…)era da un lato con principi di muffa, muffa verdina, quando l’ho assaggiato avevo notato un sapore strano ed infatti nn ho proseguito nel mangiarlo e mi sono messa ad osservarlo con cura, però i primi biscotti nella scatola non presentavano segni evidenti di muffa, solo quelli in fondo, sicuramente ne avrò ingerita una piccolissima quantità, purtroppo, a parte un saporaccio strano in bocca potrei averne delle conseguenze più gravi? I biscotti in questione sono preparati solo con fecola, uova e zucchero.

    1. Cara Angela, di solito le conseguenze dell’ingestione di muffe pericolose si verificano subito dopo l’ingestione delle stesse, per cui se ormai è passato un po’ di tempo senza che abbia sperimentato particolari problemi, suppongo che non avrà altre conseguenze.

  27. Quando la bomboletta spray della panna forma una muffa nera sul beccuccio erogatore, è possibile continuare a consumarla dopo aver rimosso la parte nera indurita?

    1. Gentile Cinzia, la presenza della muffa sulla parte esterna del recipiente non esclude la presenza della stessa, seppure in tracce, nelle zone più interne, e dunque meno visibili, del beccuccio erogatore. Per tale motivo, è sconsigliabile continuare a consumare la panna in questione, dal momento che essa, seppure non ancora contaminata dalla muffa, potrebbe entrarvi in contatto al momento della fuoriuscita dal recipiente. Un caro saluto.

  28. ho ingerito olive con la muffa senza accorgermene e sono due gg che ho sempre nausea e vomito. Che posso fare?

    1. Buongiorno Daniele, direi, dal momento che presenta dei sintomi gastrointestinali, di rivolgersi al suo medico. Probabilmente si tratta solo di una coincidenza, ma è bene che se ne assicuri.

  29. Scrivo per avere dei chiarimenti in merito al mosto d’uva. Ho ricevuto in regalo del vino cotto, non sapendo che questo fosse già stato bollito, l’ho fatto per la seconda volta facendolo restringere un bel po’,l’ho messo in barattoli ma ahimè dopo qualche settimana ho notato galleggiare dei cerchietti bianchi di muffa, mi chiedo sono dannosi? Posso utilizzare il vino cotto due volte o devo buttarlo tutto? Grazie

    1. Salve, in linea di principio il vino cotto non dovrebbe sviluppare muffe dannose, per cui sarebbe sufficiente eliminare la parte contaminata e consumare il resto. Dovrebbe però assicurarsi di poterlo fare. Ogni volta che si fanno delle conserve alimentari, inoltre, bisognerebbe sterilizzare i contenitori, per esempio tramite bollitura o riscaldamento con calore secco, proprio per cercare di evitare contaminazioni dannose. Non conoscendo l’entità della contaminazione nel suo caso e non potendo stabilire di cosa si tratti, purtroppo non sono in grado di darle una risposta certa.
      Saluti.

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