Piantaggine in erboristeria, utile contro la tosse: proprietà, come si usa e controindicazioni

La piantaggine è una pianta dalle interessanti potenzialità curative e viene usata per combattere la tosse, ma non solo: vediamo i benefici e come utilizzarla.

La piantaggine è una pianta nota ed utilizzata da tempo come rimedio erboristico per risolvere diverse tipologie di disturbi. Sebbene esistano diversi tipi di piantaggine, quelle più utilizzate a scopo medicinale sono la Piantaggine Maggiore (Plantago Major) e la Piantaggine Lanceolata (Plantago Lanceolata), che condividono le stesse proprietà terapeutiche.

Foglie e sciroppo di piantaggine

È nota per le sue proprietà espettoranti, che la rendono un rimedio efficace contro la tosse ed altri disturbi delle vie respiratorie. Inoltre, la sua capacità di lenire le infiammazioni e ridurre il dolore, nonché le sue proprietà antivirali e antibatteriche, l’hanno resa una scelta popolare per chi cerca rimedi naturali.

Nei paragrafi seguenti ne descriveremo le caratteristiche e le potenzialità, soffermandoci anche sugli aspetti pratici che la riguardano: vedremo, a tal proposito, come realizzare delle utili preparazioni casalinghe a scopo terapeutico. Considereremo, poi, le possibili controindicazioni della pianta, nonché i punti vendita dove è possibile reperirla sotto forma di integratori.

Cos’è la piantaggine

La piantaggine (Plantago Major) è una pianta erbacea perenne e appartiene alla famiglia delle Plantaginaceae. Diffusa nelle aree temperate di tutto il mondo, la piantaggine è una pianta infestante, e cresce nelle praterie e lungo i bordi delle strade. Si tratta di una specie di piccole dimensioni, la cui altezza può arrivare fino ai 60 cm. Le sue foglie basali sono piuttosto ampie e di forma ovaleggiante, mentre le sue infiorescenze formano delle spighe di fiori riuniti.

Trattandosi di una pianta commestibile, la piantaggine può dunque essere inserita nelle preparazioni culinarie, presentando un aroma simile a quello dei funghi. Qualora la si volesse raccogliere, è preferibile prediligere piante cresciute lontano dalle zone a flusso elevato di veicoli, a favore delle aree quanto più possibile incontaminate.

Come rimedio naturale, viene generalmente assunta per via interna sotto forma di sciroppi, tinture o integratori, ma può essere anche presente nelle formulazioni di creme o unguenti per applicazione topica.

Quali sono gli effetti benefici della piantaggine in erboristeria

La piantaggine è stata a lungo utilizzata per trattare diverse tipologie di disturbi, in particolare i problemi legati alle vie respiratorie, come ad esempio tosse, bronchite o mal di gola. Tuttavia, viene spesso utilizzata anche per trattare problematiche della pelle come piccole ferite, punture di insetti, infiammazioni di vario tipo e arrossamenti, ma non solo.

Le indagini condotte sulla composizione fitochimica della pianta mostrano la presenza di vari componenti bioattivi. Tra questi si collocano glicosidi feniletanoidi, polisaccaridi, triterpenoidi e acidi fenolici. Sono proprio questi componenti a conferire alla piantaggine le sue proprietà e gli effetti farmacologici [1,2,3,4] di interesse erboristico, di seguito descritti.

✓ Effetti immunomodulanti

Indagini di laboratorio correlano agli estratti di piantaggine un’attività di regolazione sui parametri immunitari. In particolare, è stata osservata una stimolazione della produzione dei linfociti, in maniera dose dipendente. Tali effetti risulterebbero protettivi contro lo sviluppo di alcune patologie oncologiche e infettive.

✓ Effetto espettorante e contro la tosse

Come abbiamo anticipato sopra, una delle principali proprietà della piantaggine è quella di combattere la tosse, sia secca che grassa. In effetti, i componenti di piantaggine sembrano agire positivamente in caso di affezioni a carico delle vie respiratorie, attivandosi con un’azione espettorante sul catarro e come rimedio per la tosse (azione bechica).

✓ Effetti antinfiammatori

Un’altra caratteristica nota della piantaggine è la sua proprietà antinfiammatoria. A tal proposito, gli estratti metanolici di semi e foglie, nonché l’estratto acquoso della pianta, hanno mostrato proprietà antinfiammatorie e analgesiche, inibendo la sintesi di alcuni mediatori pro-infiammatori. Come la piantaggine, vi sono anche altre piante con una spiccata proprietà antinfiammatoria. Per sapere quali sono vi invitiamo a leggere: Antinfiammatori naturali: quali sono e come si usano.

✓ Effetti antiallergici

Grazie alle sue proprietà antistaminiche naturali la piantaggine viene utilizzata in fitoterapia come buon antiallergico, utile, ad esempio, per contrastare le allergie stagionali o per lenire il prurito alla pelle. Questi effetti sono conferiti da alcuni componenti contenuti nella piantaggine, che sembrano agire inibendo la degranulazione dei mastociti, le cellule immunitarie implicate nelle reazioni allergiche.

✓ Effetti riparativi sulla cute

Grazie al suo contenuto di polifenoli e, in particolare, di una sostanza nota come plantamajoside, gli estratti di piantaggine sembrano rendersi funzionali al processo di riparazione delle ferite. Per questo motivo, viene utilizzata per via topica per riparare piccole ferite e ridurre arrossamenti della pelle.

✓ Effetti epatoprotettivi

Studi effettuati su modelli animali suggeriscono, per gli estratti di piantaggine, un’attività protettiva sul fegato, che sembra mostrarsi attraverso la riduzione di alcuni marcatori del danno epatico (AST, ALT). Per mantenere in salute il fegato può essere utile fare dei cicli di depurazione ogni anno. Per approfondire vi consigliamo di leggere: Depurare il fegato: quando è necessario e come farlo.

✓ Effetti gastroprotettivi

Isemi della pianta sembrano rendersi utili nella protezione dello stomaco, il ché viene attribuito al loro ingente contenuto di mucillagini. Gli estratti vegetali di piantaggine sembrano, inoltre, opporsi alla formazione di ulcere, inibendo la secrezione gastrica e promuovendo la produzione di fattori che proteggono la mucosa dello stomaco. Inoltre, gli estratti di piantaggine favoriscono la funzionalità generale dell’apparato digerente, migliorando anche la digestione.

Piantaggine: per cosa viene utilizzata

Le proprietà della piantaggine si riassumono in alcuni utilizzi concreti in ambito erboristico. In particolare, questa pianta viene utilizzata:

  • In caso di raffreddore da fieno, sinusite, asma;
  • Come rimedio per la tosse e la presenza di catarro;
  • Per trattare le infiammazioni di bocca, gola e vie respiratorie;
  • Come rimedio cicatrizzante;
  • Come antiallergico locale.

Come si usa la piantaggine

La piantaggine è una pianta commestibile e può essere mangiata sia cruda che cotta. Tuttavia, i benefici della piantaggine visti sopra sono ricavabili principalmente attraverso l’assunzione di specifici integratori. Come abbiamo già anticipato, i principi attivi della pianta sono disponibili in commercio sotto forma di foglie essiccate per la preparazione di tisane e infusi, ma anche come prodotti in capsule, sciroppi (usati principalmente contro la tosse) e soluzioni idroalcoliche (tintura madre). Non mancano, tra l’altro, collutori e preparazioni per uso esterno, come pomate e unguenti. Ciascun prodotto viene utilizzato, a seconda delle necessità, dietro consiglio del medico. È buona norma, in ogni caso, attenersi alle singole posologie e modalità di utilizzo.

Come fare una tisana alla piantaggine

La tisana a base di piantaggine ben si presta al trattamento di mal di gola e infiammazioni del cavo orale, ma anche di sinusite, tosse e catarro bronchiale. Grazie alle proprietà antinfiammatorie, bechiche ed espettoranti della pianta di partenza, la sua tisana sarà utile per alleviare i sintomi.

Per la preparazione di una tazza di tisana, occorrono un cucchiaio di foglie della piantaggine, sia fresche che essiccate, e circa 250 ml di acqua bollente. Secondo la ricetta di base, si procede versando l’acqua bollente sulle foglie e lasciando queste ultime in infusione per 8 – 10 minuti. Trascorso questo intervallo, è preferibile filtrare la tisana, per poi consumarla ancora calda.

Il consumo di due tazze al giorno è adatto per la gestione dei sintomi. Volendo usufruire degli effetti sinergici delle piante medicinali, è possibile aggiungere al preparato anche del sambuco e/o delle foglie di timo.

Come fare a casa uno sciroppo a base di piantaggine

Lo sciroppo alla piantaggine rappresenta un’ottima preparazione contro la tosse ed è possibile anche realizzarlo in casa, a partire da pochi ingredienti. A tal proposito, bastano 100 g di foglie, 250 g di miele e un litro d’acqua. Il procedimento è il seguente:

  • Prima di tutto, occorre tritare le foglie e mettere l’acqua sul fuoco;
  • Una volta raggiunto il punto di ebollizione, è possibile trasferire le foglie in acqua, coprire la pentola col coperchio e lasciar bollire il tutto per mezz’ora a fuoco lento;
  • Trascorso questo tempo, si procede spegnendo il fuoco e lasciando macerare il preparato per un’ora e mezza, circa;
  • Dunque, è possibile rimuovere le foglie e filtrare bene il liquido, per poi scaldarlo nuovamente sul fuoco;
  • Una volta caldo, e a fuoco spento, il liquido può essere mescolato al miele, ottenendo un composto omogeneo;
  • Questo dovrà essere trasferito in un recipiente di vetro scuro e conservato in frigorifero.

Lo sciroppo alla piantaggine è utile per il trattamento della tosse e del catarro, vantando le tipiche proprietà della pianta (fluidificante, bechica, espettorante). Una posologia ottimale prevede il consumo di 2-3 cucchiai al giorno, meglio se lontano dai pasto.

Piantaggine: le possibili controindicazioni

Sebbene la piantaggine non sia una pianta velenosa, se volete raccoglierla nei campi ma non siete pratici di piante spontanee, è bene affidarsi a qualcuno di più esperto poiché potrebbe essere confusa con piante velenose. Ad esempio, la piantaggine può essere scambiata (quantomeno per le foglie) con la pianta chiamata “digitale”, nota per i suoi effetti velenosi.

A parte questo, le controindicazioni della piantaggine, e i relativi effetti collaterali, sono per lo più riconducibili alla sensibilità individuale e alle possibili allergie, sia per quanto concerne la pianta tal quale, sia per quanto riguarda gli ingredienti aggiuntivi dei prodotti presenti in commercio. In linea di massima, inoltre, è preferibile non utilizzare la piantaggine in gravidanza e allattamento. È buona norma, in ogni caso, ricorrere al parere del medico per sottoporre i propri dubbi, in modo da scongiurare tutti i rischi potenziali.

Piantaggine: dove si compra

In modo del tutto intuibile, è alquanto semplice reperire i preparati di piantaggine in erboristeria. I punti commerciali più forniti offrono diverse opzioni, spaziando dai preparati per tisane, dagli integratori in capsule, alle soluzioni idroalcoliche. Molte volte, gli stessi prodotti sono acquistabili anche presso farmacie e parafarmacie. Coloro che preferiscono fare acquisti a distanza possono usufruire dei motori di ricerca, reperendo online i prodotti di piantaggine.

Dott.ssa Gabriella Reggina

La Dott.ssa Gabriella Reggina è laureata in biologia presso l’Università Federico II di Napoli e ha proseguito gli studi post-laurea in materia di nutrizione e igiene degli alimenti. È iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi.

Leggi anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio