Ulcera: cos’è, come riconoscerla, cause e possibili conseguenze sulla salute

L’ulcera è una patologia moderatamente diffusa nella popolazione occidentale, soprattutto di sesso maschile, che se non adeguatamente trattata può comportare conseguenze gravi.

Con il termine ulcera si indica un insieme di patologie caratterizzate da lesioni infiammatorie della pelle o di tessuti epiteliali a lenta e difficoltosa cicatrizzazione. Tra le ulcere più diffuse si distinguono per esempio l’ulcera diabetica, che può interessare la cute e i tessuti sottocutaneo e osseo, l’ulcera venosa, l’ulcera gengivale e l’ulcera peptica, patologia sulla quale ci soffermeremo in questo articolo.

Donna con forti dolori all'addome a causa dell'ulcera

L’ulcera peptica è una lesione che nella maggior parte dei casi è a carico dello stomaco o della prima parte del duodeno (tratto iniziale dell’intestino tenue), ma può interessare tutte le aree esposte alla secrezione acida e peptica. A seconda del tessuto che viene coinvolto si distinguono quindi l’ulcera gastrica (che colpisce lo stomaco) e l’ulcera duodenale (che interessa invece la parte iniziale del duodeno).

Per poter comprendere la patogenesi di questa malattia facciamo un passo indietro soffermandoci sulla funzione dello stomaco: le numerose ghiandole presenti a livello della mucosa gastrica producono differenti secreti che, nel loro complesso, vengono denominati “succo gastrico”. Questo liquido è composto da enzimi digestivi, acido cloridrico, fattore intrinseco e gastrina e ha un pH estremamente acido (circa 1), grazie alla presenza dell’acido cloridrico. Esso ha diverse funzioni tra cui quella digestiva e quella germicida ed è pertanto essenziale.

D’altra parte lo stomaco produce anche uno strato di muco protettivo alcalino, che permette alla mucosa gastrica di proteggersi dall’azione corrosiva del succo gastrico. Quando l’equilibrio tra fattori protettivi e fattori aggressivi non viene più mantenuto è possibile che una componente del succo gastrico danneggi il tessuto epiteliale dando origine a un’ulcera peptica.

La popolazione occidentale, in particolare, è più frequentemente affetta da ulcera duodenale, mentre l’ulcera gastrica sembra essere più frequente nella popolazione orientale e in particolare in Giappone.

Questa patologia, che negli Stati Uniti accomuna 500.000 persone ogni anno, rappresenta oggi una delle principali complicanze gastroenterologiche e pertanto le ricerche e gli studi in merito appaiono numerosi.

Sintomi dell’ulcera

Generalmente i più comuni sintomi dell’ulcera peptica sono i forti dolori e bruciori epigastrici, che si presentano in acuto poco dopo i pasti, dalle 2 alle 5 ore dopo i pasti o in condizioni di digiuno. Nello specifico, nell’ulcera gastrica il dolore compare generalmente dopo 30 minuti dalla fine del pasto, mentre nell’ulcera duodenale il dolore compare a digiuno o dopo almeno 2 ore dal pasto ed è alleviato dal consumo di cibo.

Entrando più nello specifico sul dolore tipico dell’ulcera, esso risulta caratteristico sotto almeno quattro aspetti: tipologia, ritmo, localizzazione e periodicità.

  • Tipologia: il dolore causato dall’ulcera è tipicamente crampiforme e viene descritto dal paziente come un “vuoto di stomaco” o un “dolore associato al senso di fame”. È, inoltre, di intensità costante per tutta la sua durata;
  • Ritmo: il dolore dell’ulcera gastrica ha caratteristicamente quattro tempi: pasto, benessere (circa mezz’ora), dolore (da una a due ore), benessere. L’ulcera duodenale, invece, ha tre tempi: pasto, benessere (da due a quattro ore), dolore; generalmente il dolore si calma con l’assunzione di cibo;
  • Localizzazione: il dolore dell’ulcera gastrica si localizza solitamente nell’addome alto, a sinistra; quello da ulcera duodenale più in basso, a destra. Il dolore si può irradiare al dorso;
  • Periodicità: le crisi dolorose si manifestano quotidianamente, per periodi di circa due o tre settimane, intervallati da periodi, anche lunghi, in cui ci si sente bene. Solitamente, i periodi di comparsa della sintomatologia dolorosa coincidono con le stagioni di transizione, cioè primavera e autunno. Altri fattori che possono innescare il dolore sono di tipo psicologico (per esempio periodi di forte stress) o dovuti a stimoli esterni (per esempio, una terapia farmacologia con FANS, l’eccessiva introduzione di grassi nella dieta, consumo di alcolici, fumo di sigaretta, troppi caffè…).

Altri sintomi sono calo di peso corporeo e variazioni dell’appetito. Chi soffre di ulcera gastrica solitamente riferisce una riduzione dell’appetito; al contrario, i soggetti con ulcera duodenale conservano l’appetito o, addirittura, il senso di fame aumenta, anche perché, in questo caso, l’assunzione di cibo placa il dolore. Un altro sintomo, meno frequente di quelli appena descritti, è il vomito.

I sintomi dell’ulcera, tuttavia, non sono sempre evidenti e possono essere confusi con i sintomi di altre patologie. In particolare nella popolazione anziana, più frequentemente affetta da questa patologia, molti casi di ulcera si presentano senza alcun sintomo (nel 30% dei casi è completamente assente il dolore addominale) e in altri casi può presentarsi accompagnata da sintomi aspecifici come: stanchezza, debolezza e confusione mentale. Di seguito vediamo una tabella riassuntiva dei sintomi principali dell’ulcera peptica.

Sintomi comuni dell’ulcera: Sintomi meno comuni dell’ulcera:
Bruciore addominale Difficoltà digestive, soprattutto con cibi grassi
Dolore addominale Nausea, Vomito
Sollievo all’assunzione di farmaci antiacido Stanchezza
Perdita di peso (soprattutto nell’ulcera gastrica) Confusione mentale

 

Cause dell’ulcera

Per moltissimo tempo si è ritenuto che l’ulcera peptica fosse una patologia multifattoriale dovuta a una combinazione tra: genetica, stress, utilizzo regolare di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) e stili di vita inadeguati (consumo di elevate quantità di caffè o altri cibi irritanti, fumo).

Intorno alla metà degli anni 80 dello scorso secolo e più precisamente nel 1984 Marshall e Warren scoprirono l’associazione tra la presenza di gastriti croniche e l’insorgenza dell’ulcera e dimostrarono l’azione patogena dell’Helicobacter Pylori.

Quest’ultima associazione (tra l’infezione da H.Pylori e l’ulcera) fu ufficialmente riconosciuta nel 1994 dall’NIH (National Institute of Health) americano, a fronte dell’osservazione che l’eradicazione del batterio diminuisse la possibilità di recidive e migliorasse in tutti i casi la sintomatologia dei pazienti con ulcera. L’Helicobacter Pylori è un batterio gram negativo e mobile, in grado di sopravvivere al pH acido dello stomaco, che sembra essere la causa della metà di tutti i casi di ulcera.

L’altra principale causa di ulcera è l’assunzione prolungata di FANS, che contribuisce al 5-20% dei casi. Le ulcere indotte dall’utilizzo di FANS sono più comuni nella popolazione anziana e soprattutto nel caso di individui con pregressi sanguinamenti gastrointestinali, o in terapia con farmaci steroidei o anticoagulanti.

Oltre ai FANS anche l’assunzione prolungata di altri farmaci è considerata una possibile causa di ulcera. Tra questi farmaci si ricordano i farmaci steroidei, i bifosfonati, il cloruro di potassio e alcuni chemioterapici.

Cause meno comuni di ulcera sono l’ipersecrezione acida dello stomaco, come quella che caratterizza la sindrome di Zollinger-Ellison, patologia che affligge l’1% della popolazione totale, con maggior prevalenza nel sesso maschile.

Altre cause poco comuni sono le patologie maligne e in particolare tumori gastrici, linfomi e tumori polmonari. Lo stress e lo stile di vita scorretto (in particolare il fumo e l’abuso di alcol e caffè) infine possono essere ritenuti co-responsabili di alcuni casi di ulcere definite idiopatiche.

Cause più comuni di ulcera:

  • Infezioni da H. pylori;
  • Assunzione prolungata di FANS;
  • Gastriti croniche;
  • Assunzione di altri farmaci (steroidei, bifosfonati, Kcl, chemioterapici).

Cause dell’ulcera meno comuni:

  • Ipersecrezione acida;
  • Patologie tumorali;
  • Stress;
  • Fumo;
  • Abuso di alcol e caffè.

Che differenza c’è tra ulcera e gastrite

La gastrite e l’ulcera peptica sono due condizioni distinte che colpiscono entrambe lo stomaco. La gastrite è un’infiammazione della mucosa gastrica (che possiamo definirla come un “rivestimento dello stomaco”), mentre l’ulcera è una lesione nel rivestimento dello stomaco o del duodeno (a seconda del tipo di ulcera). Entrambe le condizioni possono causare dolore allo stomaco, disagio e altri sintomi come nausea, vomito e perdita di appetito. Sebbene abbiano alcune somiglianze, sono comunque problematiche distinte e vanno trattate in modo differente.

Diagnosi dell’ulcera

Nel caso in cui la presentazione clinica iniziale suggerisca un potenziale caso di ulcera l’iter medico-diagnostico provvederà a ricercare tutti i segnali che possano confermare complicanze della stessa:

  • Anemia o sangue occulto nelle feci possono essere considerati segni di un possibile sanguinamento;
  • Nausea e vomito possono suggerire ostruzioni intestinali;
  • Anoressia e perdita di peso possono essere segnali di patologie tumorali;
  • Forti dolori addominali diffusi possono essere segnali di perforazione.

In generale pazienti con più di 55 anni o che presentino uno dei segnali di allarme appena citati dovrebbero venir sottoposti a una endoscopia digestiva, un esame rapido, specifico e molto sensibile, che può associarsi a biopsia e pertanto in grado di rilevare patologie tumorali. Nei casi in cui l’EGD (esofagogastroduodenoscopia) non è eseguibile vengono solitamente eseguite radiografie con contrasto (solfato di bario) del primo tratto del tubo digerente. Questo esame è meno sensibile dell’EGD e la probabilità diagnostica aumenta all’aumentare dell’estensione della lesione.

I pazienti più giovani di 55 anni che non presentino segnali d’allarme vengono invece generalmente sottoposti a indagini per la ricerca dell’H.Pylori e vengono suggerite, laddove necessarie, modifiche delle proprie abitudini utili a migliorare i sintomi. Per quanto riguarda la ricerca dell’Helicobacter pylori il primo test utile, poco costoso ma non utilizzabile per la verifica dell’eradicazione è il test ELISA.

Un altro test molto utilizzato e preciso ma più costoso è l’urea breath test. Altri test non invasivi sono la ricerca dell’antigene fecale, che si sono diffusi enormemente per la loro elevata sensibilità e specificità.

Dal punto di vista fitoterapico ed erboristico ci sono alcuni rimedi utili per combattere l’ulcera e gestirne i sintomi. Per saperne di più leggete il nostro articolo: Ulcera: i rimedi naturali più indicati

Ulcera: consigli di alimentazione

Come abbiamo più volte ribadito ci sono alcuni alimenti che possono essere considerati irritanti. L’eliminazione però di tutti gli alimenti che vi citeremo qui di seguito non è consigliabile: sarebbe invece più opportuno affidarsi a un professionista che vi permetta di valutare quali alimenti siano in grado di peggiorare i sintomi, nel vostro personale caso.

I consigli generali prevedono uno schema alimentare atto a prevenire l’ipersecrezione acida da parte dello stomaco, con una buona suddivisione dei nutrienti, una bassa concentrazione di acidi grassi saturi e un corretto apporto di fibre e di antiossidanti. I carboidrati devono essere inseriti in base alle esigenze della singola persona, limitando il contenuto di disaccaridi che possono dar luogo a fastidiose fermentazioni.

Inoltre, diversi studi dimostrano che una dieta ricca di polifenoli, come quelli contenuti nella mela, la curcumina contenuta nella curcuma, l’acido gallico contenuto nell’uva, la quercitina contenuta in diversi ortaggi e i polifenoli contenuti nel melograno, sono in grado di migliorare le condizioni di salute. Via libera quindi al consumo di verdura e di alcuni frutti!

Cibi consigliati Alimenti da preferire: Cibi sconsigliati Alimenti sconsigliati:
Latte e latticini scremati Fritti
Noci, noci del brasile e semi di lino Limone
Mela Caffè, anche decaffeinato
Carni magre Bevande alcoliche
Pesce Bevande gassate
Cereali integrali Pepe
Banana Cioccolato
Papaya Semi di senape
Melone Formaggi grassi (es. mascarpone, gorgonzola)
Zuppa di fagioli Arancio, acerola, maracuja, ananas
Ceci, lenticchie e fagioli di soia Broccoli, cavolfiori, cavoli, cetrioli, cipolla, peperoni rossi
Vegetali a foglia verde, carote, fagiolini, spinaci, radicchio, zucchine, barbabietola, porro Carni grasse, organi e salsiccia
Succhi di frutta concentrati
Succhi di agrumi
Salse e condimenti industriali (maionese, ketchup, senape)

Quali sono le conseguenze se non viene trattata?

L’ulcera è una lesione a lenta cicatrizzazione. Le conseguenze dell’ulcera possono essere più o meno gravi e interessano circa il 25% dei pazienti affetti da questa patologia. Le complicanze sono più frequenti nella popolazione anziana e in caso di terapia con FANS prolungata.

Tra le complicanze ricordiamo il sanguinamento, l’ostruzione gastrica, la perforazione e la penetrazione. Il sanguinamento si presenta nel 15-20% dei casi ed è la principale causa di morte. La perforazione dell’ulcera nel 2-10% di tutte le ulcere peptiche e l’ostruzione gastrica nel 5-8% dei casi. In molti casi, quando presente una complicanza, il paziente deve sottoporsi a un intervento chirurgico. Per questo motivo è bene non sottovalutare la problematica e parlarne subito col medico.

Si può guarire dall’ulcera?

Se viene trattata nei modi e nei tempi corretti stabiliti dal medico, l’ulcera è una condizione che può risolversi ed è quindi possibile guarire in una buona parte di casi. Talvolta, per raggiungere l’obiettivo, è necessario (o quantomeno opportuno) apportare alcuni cambiamenti allo stile di vita e in quello alimentare. Il medico saprà comunque fornirvi tutti i consigli necessari affinché venga ripristinato un corretto stato di salute.

Ulcera in breve:
Sintomi
  • Bruciore addominale;
  • Dolore addominale;
  • Sollievo all’assunzione di farmaci antiacido;
  • Perdita di peso (nell’ulcera gastrica);
  • Difficoltà digestive, soprattutto con cibi grassi;
  • Nausea;
  • Vomito;
  • Stanchezza;
  • Confusione mentale.
Cause
  • Infezioni da H. pylori;
  • Assunzione prolungata di FANS;
  • Assunzione di altri farmaci (steroidei, bifosfonati, Kcl, chemioterapici);
  • Gastriti croniche;
  • Ipersecrezione acida;
  • Patologie tumorali;
  • Stress;
  • Fumo;
  • Abuso di alcol e caffè.
Diagnosi
  • Endoscopia digestiva + eventuale biopsia;
  • Radiografia con contrasto;
  • Test per la ricerca dell’H.Pylori.
Rimedi naturali
  • Calendula;
  • Liquirizia;
  • Olmaria;
  • Camomilla;
  • Rimedi secondari ad azione lenitiva e antinfiammatoria.

 

Dott.ssa Stefania Cocolo

Biologa nutrizionista laureata in Biotecnologie molecolari e bioinformatica presso l’Università degli studi di Milano. Ha conseguito la specializzazione in Biotecnologie industriali e ambientali presso l’Università degli studi di Milano.

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