Escolzia per dormire bene ed evitare i risvegli notturni: proprietà e come si assume

L’escolzia è un rimedio di spicco in fitoterapia, specialmente per combattere l’insonnia. Scopriamo proprietà, modalità di utilizzo e controindicazioni.

L’escolzia è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Papaveraceae, originaria dell’America settentrionale e, più nello specifico, della California e dell’area messicana. Classificata in botanica con la denominazione complessa di Eschscholtzia californica, questa pianta è anche conosciuta come papavero della California, papavero Californiano oppure, nella forma semplificata del nome botanico, come escolzia californica. In ambito erboristico, questa pianta viene utilizzata principalmente per favorire il sonno, evitare risvegli notturni e ridurre stati d’ansia e/o di stress.

Piante di escolzia con petali gialli

Per quanto riguarda le sue caratteristiche morfologiche, si tratta di una pianta di piccole dimensioni, simile al papavero nostrano, le cui foglie alterne di un verde marcato sono suddivise in segmenti lineari. L’escolzia fiorisce nel periodo estivo, producendo piccoli fiori dai toni brillanti; a seconda della composizione in pigmenti carotenoidi, i petali si tingono di giallo, arancione o rosso.

In virtù del suo contenuto di alcaloidi, l’escolzia è decisamente nota anche in ambito fitoterapico, vantando alcune interessanti applicabilità curative. Le sostanze in questione funzionano, infatti, come componenti biologicamente attivi, e sono ricavabili sia dalle parti aeree che dalla radice della pianta, sebbene quest’ultima sembra esserne più ricca. Tra gli alcaloidi contenuti nelle diverse sezioni della pianta spiccano la protopina e la californidina, così come l’escolzina e la sanguinarina.

Come accennato poco fa, l’escolzia contiene anche diversi carotenoidi, tra i quali sono degni di nota la neoxantina e la violaxantina. L’escolzia contiene, infine, dei componenti noti come flavonoidi, presenti per lo più come sostanze correlate alla quercetina. [1]

Nei paragrafi seguenti, verranno descritte le proprietà benefiche e le modalità di utilizzo dell’escolzia, con ulteriori approfondimenti circa le potenziali sinergie fitoterapiche e le eventuali controindicazioni di utilizzo. Seguiranno, infine, dei suggerimenti di carattere pratico e commerciale circa i prodotti a base di escolzia presenti sul mercato.

Questa pianta fa per te se:

  • Hai problemi di insonnia
  • Soffri di frequenti risvegli notturni
  • Stai cercando un sedativo naturale
  • Vuoi un rimedio che ti aiuti a dormire bene
  • Devi contrastare ansia e stress
  • Non assumi farmaci sedativi o antidepressivi

Escolzia: proprietà benefiche

Come detto sopra, l’escolzia contiene diversi componenti bioattivi ai quali vengono attribuite alcune proprietà benefiche per la salute umana. Nello specifico, tali componenti comprendono alcuni alcaloidi rinvenuti esclusivamente nell’escolzia e sembrano esercitare effetti sedativi, ansiolitici e analgesici. [2]

Sulla base delle proprietà evidenziate, l’escolzia viene dunque utilizzata per il trattamento dell’insonnia (specialmente quando sono presenti frequenti risvegli notturni), dei sintomi da stress e dei disturbi d’ansia.

In aggiunta, l’escolzia compare nella formulazione dei prodotti fitoterapici finalizzati al trattamento degli stati di tensione localizzati, agendo come blando analgesico. Approfondiamo di seguito ciascuna delle proprietà dell’escolzia che sia stata confermata da evidenze sperimentali e dunque documentata.

✓ Effetto sedativo

La correlazione terapeutica esistente tra il consumo di escolzia e insonnia è forse tra gli aspetti più noti e interessanti relativi a questa pianta. Uno studio risalente a qualche anno fa, ed effettuato su topi di laboratorio, ha infatti mostrato come l’estratto acquoso dell’escolzia possa rendersi efficace nel provocare un effetto sedativo. In particolare, l’esperimento è stato effettuato somministrando diverse quantità dell’estratto da testare agli animali in questione, e osservando le conseguenti modifiche comportamentali di questi ultimi. In definitiva, gli estratti di escolzia hanno mostrato un chiaro effetto sedativo, agendo sulla locomozione e sul ciclo sonno-veglia. [3]

✓ Effetto ansiolitico

Lo stesso contesto sperimentale utilizzato per la dimostrazione degli effetti sedativi, ha consentito di porre in evidenza anche il potenziale ansiolitico dell’escolzia e dei relativi estratti. Partendo dal presupposto che alcuni medicinali dal risaputo effetto sedativo (es.: Fenobarbital, benzodiazepine) possano, se utilizzati a dosi relativamente basse, agire da ansiolitici, gli estratti di escolzia sono stati testati sui topi di laboratorio al fine di indagare sulle possibili similitudini tra le diverse tipologie di rimedio terapico. Sulla base di tali esperimenti, gli estratti di escolzia sembrano dunque agire anche da ansiolitici se applicati a dosaggi ridotti. Tali quantitativi risultano, inoltre, privi di effetti sedativi. [3]

✓ Effetto analgesico

Ulteriori osservazioni sperimentali condotte, ancora una volta, su topi di laboratorio, hanno associato all’escolzia un interessante effetto analgesico, classificando questa pianta tra i rimedi fitoterapici per il trattamento di alcuni stati dolorosi. In particolare, sembra che gli estratti di escolzia possano agire in maniera dose dipendente, e dunque correlata alle quantità del principio attivo somministrate. Anche in questo caso, gli effetti analgesici sono da attribuirsi ai componenti bioattivi ricavabili dalla pianta e classificati come alcaloidi. [4]

Come si usa l’escolzia: modalità e posologia

Al fine di usufruire delle sue proprietà benefiche, è possibile ricorrere a differenti modalità di utilizzo dell’escolzia, le quali variano a seconda del tipo di preparazione.

1 Tintura madre

L’escolzia è disponibile in gocce, come tintura madre, ovvero come soluzione idroalcolica, ottenuta a partire delle sezioni aeree della pianta. L’utilizzo della tintura madre, prevede un importante passaggio di diluizione, che avviene miscelando poche gocce del prodotto e una certa quantità di acqua. Ad ogni modo, le rispettive quantità variano sensibilmente a seconda della casa produttrice scelta e, per questo, è sempre bene attenersi alle indicazioni riportate sulla confezione. Una volta diluita, la tintura madre può essere assunta per via orale, preferibilmente di sera e prima di coricarsi.

2 Estratti secchi

Oltre che per la realizzazione delle soluzioni idroalcoliche, gli estratti di escolzia vengono utilizzati per la produzione di capsule e compresse. In entrambi i casi, la posologia varia in base alle istruzioni fornite dal produttore, che è sempre consigliabile consultare prima di assumere il preparato. A questo proposito, prima di assumere qualsiasi integratore alimentare è buona norma consultarne la scheda tecnica. La dose risultata efficace è costituita da 300-400 mg di principio attivo titolato ad almeno lo 0,35% in protopina.

3 Tisana di escolzia

Un’applicazione ulteriore dell’escolzia prevede l’utilizzo delle sue sommità essiccate per la preparazione di tisane. Un modo per preparare la tisana di escolzia consiste nel porre un cucchiaino di sommità fiorite in un pentolino di acqua bollente (circa 200ml), quindi spegnere il fuoco e lasciare riposare 10/15 minuti prima di filtrare e bere a piccoli sorsi.

Tenendo conto delle associazioni sinergiche riportate nella sezione successiva, è inoltre possibile realizzare tisane e infusi con più ingredienti, al fine, ad esempio, di migliorarne le qualità rilassanti.

Associazioni consigliate con l’escolzia

Nonostante molti prodotti naturali siano basati, in generale, su un solo rimedio fitoterapico, è altrettanto facile reperire integratori realizzati a partire da più specie botaniche. Per quanto concerne l’escolzia, essa può esplicare la sua attività con efficacia grazie ai relativi componenti bioattivi, sebbene possa agire in sinergia con altre piante e/o principi attivi.

Tra le associazioni fitoterapiche più note e gettonate spicca, senza dubbio, quella con la valeriana. In particolare, escolzia e valeriana insieme hanno mostrato effetti positivi nel prolungare la durata del sonno e diminuire il numero di risvegli notturni. [5] Oltre a ciò, non mancano ulteriori combinazioni sinergiche in grado di potenziare gli effetti dell’escolzia:

Escolzia: controindicazioni e precauzioni d’uso

Una volta considerate le proprietà e le modalità di utilizzo, è il momento di considerare le controindicazioni dell’escolzia. Come accade per tanti altri integratori, anche l’utilizzo di prodotti a base di escolzia richiede una certa cautela, soprattutto in alcuni casi specifici.

In particolare, l’assenza di evidenze solide circa la relativa innocuità nelle circostanze seguenti, è sconsigliabile assumere l’escolzia in gravidanza e allattamento. Altre supposizioni attribuiscono, tra l’altro, un effetto avverso dell’escolzia in gravidanza, in ragione di alcuni componenti contenuti nella pianta (es.: l’alcaloide allocriptopina) [6].

Sulla base, ancora una volta, dell’assenza di evidenze scientifiche in merito, è inoltre sconsigliabile somministrare i preparati a base di escolzia in età infantile. In maniera importante, è preferibile prestare particolare attenzione all’utilizzo di questo rimedio fitoterapico in caso di reazioni allergiche pregresse. In tal caso, è inoltre buona norma consultare la scheda tecnica dei prodotti a base di escolzia, al fine di verificare la presenza di eccipienti e/o sostanze fitoterapiche aggiuntive potenzialmente pericolose per il soggetto allergico.

Per quanto concerne l’utilizzo dell’escolzia in assenza di allergie, di particolari patologie, e delle condizioni fisiologiche considerate poco fa, non risultano potenziali effetti avversi rilevanti, sebbene sia sempre consigliabile avvalersi di un consulto medico prima di procedere con l’assunzione di qualsiasi integratore alimentare.

Relativamente alle eventuali interazioni farmacologiche, è preferibile evitare il consumo di escolzia in concomitanza di farmaci finalizzati agli stessi effetti terapeutici, ovvero al trattamento dell’insonnia, degli stati di ansia e stress, e di alcune affezioni dolorose. Allo stesso modo, l’associazione tra escolzia e antidepressivi non è consigliabile. In ogni caso, il consumo di integratori nel corso di qualsiasi terapia farmacologica dovrebbe essere sottoposto al parere del medico curante.

Escolzia: guida all’acquisto

Come spiegato nel paragrafo inerente alle modalità di utilizzo dell’escolzia, il settore commerciale relativo alla fitoterapia offre diverse opzioni tra le quali poter scegliere: in precedenza si è infatti parlato di soluzioni idroalcoliche, di tisane e di integratori alimentari in capsule e compresse.

Tutti questi prodotti sono facilmente reperibili presso punti vendita appositi e ligi alle normative vigenti in materia di integrazione alimentare. In generale, i preparati a base di escolzia sono disponibili presso farmacie, parafarmacie ed erboristerie. Se non presenti in magazzino, alcuni prodotti possono spesso essere richiesti su ordinazione.

In maniera indipendente dagli eventuali componenti aggiuntivi e dai formati di acquisto, gli integratori a base di escolzia vengono progettati e formulati per sopperire alle necessità di un pubblico esteso e variegato. Nel caso specifico, anche gli integratori contenenti escolzia vengono realizzati per adattarsi alle esigenze di soggetti intolleranti al lattosio, affetti da malattia celiaca, oppure orientati verso diete vegane. Qualora dovessero insorgere dubbi circa la formulazione dei prodotti, è consigliabile chiedere informazioni specifiche agli addetti alla vendita.

Per quanto concerne i prezzi di acquisto, essi possono variare, generalmente, a seconda della pezzatura dei prodotti e del marchio produttivo. Ad ogni modo, i prezzi relativi alle soluzioni idroalcoliche possono oscillare, in media, tra 8 € e 25 €, abbassandosi sensibilmente per i prodotti in capsule e compresse, e ulteriormente per le tisane.

Dott.ssa Gabriella Reggina

La Dott.ssa Gabriella Reggina è laureata in biologia presso l’Università Federico II di Napoli e ha proseguito gli studi post-laurea in materia di nutrizione e igiene degli alimenti. È iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi.

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