Melanzane, antiossidanti e benefiche per l’intestino: proprietà, calorie, benefici e controindicazioni

La melanzana è ricca di composti antiossidanti con effetti benefici sulla salute e aiuta a proteggere da patologie cardiovascolari, ma non solo. Scopri proprietà e benefici delle melanzane.

La melanzana è una pianta erbacea annuale a ciclo estivo appartenente alla famiglia delle Solanacee, che si è diffusa in Europa solo nel XV secolo e solamente nelle località che disponevano di un clima atto alla sua coltivazione: la melanzana infatti richiede una temperatura di circa 22-25°C durante il giorno per poter crescere in maniera ottimale.

Melanzane intere sopra un tavolo

È una pianta tipica principalmente dell’Asia sud-orientale e dell’Africa: in Europa e negli Stati Uniti è abbondantemente coltivata, ma non risulta essere dal punto di vista economico una delle più diffuse. Anche dal punto di vista del terreno, la melanzana appare una pianta che esige un terreno ricco di nutrienti: per esempio, la carenza di magnesio nel terreno non permette la crescita della pianta.

Il frutto, che può avere diverse forme, da quelle più tondeggianti a quelle più allungate, può avere colorazioni differenti a seconda della specie di melanzana e viene comunemente utilizzato in cucina come contorno ai secondi piatti o come condimento di primi piatti gustosi.

Il nome ufficiale di questa pianta è Solanum melongena L. e, come tutte le piante della famiglia a cui appartiene (peperoni, pomodori, patate e tabacco) può contenere una sostanza, chiamata solanina, con potenziale effetto tossico. In particolare approfondiremo questo argomento in fondo all’articolo, nel paragrafo dedicato alle controindicazioni.

La presenza di numerosi antiossidanti e di una quantità limitata di carboidrati rendono tuttavia la melanzana un importante ortaggio, che si consiglia di aggiungere alla propria alimentazione.

Melanzane: quali sono le varietà più diffuse

La melanzana è un ortaggio estivo che si caratterizza per le sue diverse varietà di colore nonché per la sua forma tonda o allungata. Le varietà più diffuse sono:

  • Melanzana lunga violetta dalla forma affusolata e il colore viola scuro, la polpa è saporita ed ha un sapore leggermente piccante;
  • Melanzana ovale nera che si caratterizza per la forma ovale allungata e la polpa carnosa. È ideale per preparare melanzane a funghetto o la parmigiana;
  • Melanzana tonda viola si presenta come una melanzana grande, dalla forma rotonda ed un colore viola chiaro, ha un sapore tendenzialmente dolce e si può utilizzare come base per le pizzette di melanzane;
  • Melanzana ovale bianca, la cui caratteristica principale risiede nel colore bianco della buccia. Ha una polpa carnosa dal sapore delicato che la rende perfetta per un contorno grigliato;
  • Melanzana zebrina viola si distingue per le striature viola e bianche, si presta ad essere utilizzata sia grigliata che in parmigiana;
  • Melanzana lunga nera ha una forma affusolata e un colore molto scuro è sicuramente la varietà più versatile ed utilizzata in cucina;
  • Melanzana violetta dalla forma tonda e il colore viola chiaro, si differenzia dalle altre poiché tende a non annerire dopo averla tagliata.

Melanzane: calorie e valori nutrizionali

La melanzana è un importantissima fonte di vitamine, sali minerali e fibra alimentare. Contiene inoltre una buona dose di fitonutrienti tra cui alcuni flavonoidi e l’acido clorogenico.

La melanzana va consumata previa cottura, ma un recente studio ha dimostrato che il trattamento termico non diminuisce il contenuto di antiossidanti presenti nel frutto.

Le poche calorie delle melanzane fanno di questo ortaggio un alimento ipocalorico, che apporta solo 25 calorie per 100 gr di prodotto e pertanto adatto alle diete per perdere peso. Inoltre, il suo limitato contenuto di carboidrati e la presenza di una buona quantità di fibra la rendono un ottimo alimento anche per chi soffre di diabete mellito di tipo 2.

La melanzana è inoltre ricca di diversi micronutrienti. In particolare, possiamo trovare un buon quantitativo di fosforo e potassio (circa il 5% dell’assunzione giornaliera raccomandata) e quantitativi più bassi di ferro, calcio, sodio e zinco (rispettivamente il 2%, l’1,4%, l’1,7% e l’1,8% delle assunzioni raccomandate per ciascuno dei minerali citati.

Per quanto riguarda le vitamine, le melanzane contengono molta vitamina C e vitamine del gruppo B: in particolare di tiamina (B1), riboflavina (B2), niacina (B3), vitamina B6 e folati (vitamina B9, acido folico). Per maggior chiarezza riportiamo di seguito la tabella con i valori nutrizionali delle melanzane.

Valori nutrizionali per 100g di melanzane:
Acqua 92,7 g
kcal 25
Proteine 1,1 g
Grassi 0,1 g
Carboidrati 2,6 g
Fibre 2,6 g
Ferro 0,3 mg
Sodio 26 mg
Potassio 184 mg
Fosforo 33 mg
Vitamina C 11 mg
Vitamina B1 0,05 mg
Vitamina B2 0,05 mg
Vitamina B3 0,6 mg
Vitamina B6 0,08 mg
Indice glicemico 20
Colesterolo 0 g

Melanzane: benefici per la salute

Le molecole antiossidanti e i fitochimici presenti nelle melanzane conferiscono a questo ortaggio diverse proprietà benefiche. In particolare, la melanzana è utile per prevenire la stipsi, favorisce il benessere cardiovascolare e svolge una buona azione antiossidante. Inoltre, gli estratti di questo ortaggio vengono utilizzate come antimicrobici e antivirali. Vediamo ora in dettaglio tutti i benefici delle melanzane.

✓ Trattamento della stipsi

Come vi abbiamo anticipato nei paragrafi precedenti, la melanzana è un ortaggio molto ricco di fibre e può essere considerata un buon lassativo naturale. Proprio per questo motivo risulta un ottimo alleato in caso di stitichezza: le fibre contenute nella buccia della melanzana non vengono digerite nel nostro intestino, in parte vengono fermentate dalla flora batterica e in parte richiamano acqua nel lume intestinale.

Entrambi i meccanismi appena descritti aumentano la motilità intestinale, migliorando la condizione di stitichezza. Inoltre, la buccia della melanzana e parte della polpa sembrano stimolare la secrezione di bile, che possiede un fisiologico effetto lassativo.

✓ Effetto di protezione cardiovascolare

Sono state testate le proprietà delle melanzane (sia crude, sia grigliate) di diminuire il rischio di patologie cardiovascolari. La somministrazione di melanzane per un periodo di 30 giorni migliorava nei topi la funzione ventricolare e il flusso sanguigno nell’aorta a seguito di un attacco ischemico.

✓ Effetto antiossidante

Tra i benefici delle melanzane troviamo anche quelli antiossidanti. Come vi abbiamo anticipato infatti, la melanzana contiene diversi composti fenolici ad azione anti-ossidante. Tra questi citiamo l’acido clorogenico, l’acido caffeico e la nasunina. Quest’ultima molecola è in grado di combattere i radicali liberi, grazie alla sua capacità di chelare il ferro, un metallo particolarmente reattivo.

✓ Azione anti-angiogenica e prevenzione oncologica

La nasunina ha anche la capacità di inibire la formazione di nuovi vasi sanguigni e pertanto sembra essere utile nel rallentare la formazione e la moltiplicazione di cellule tumorali.

✓ Contro il colesterolo alto

La melanzana negli ultimi anni è stata largamente utilizzata, proprio a causa della quantità di polifenoli in essa contenuti, come cura in caso di livelli ematici di colesterolo totale e colesterolo LDL elevati, soprattutto nei paesi dell’America meridionale.

A tal proposito, alcuni studi hanno valutato positivamente la proprietà della melanzana di abbassare i livelli di colesterolo. Tuttavia è bene segnalare che questi studi sono stati effettuati su un campione di persone relativamente piccolo e l’effetto delle melanzane sul colesterolo non può prescindere da una dieta sana e bilanciata.

✓ Benefici per la pelle

La melanzana, infine, viene ampiamente utilizzata in ambito cosmetico per la preparazione di maschere idratanti per pelli secche e grasse.

Infografica sui benefici delle melanzane

Melanzane: quante mangiarne

Le melanzane appartengono alla categoria alimentare degli ortaggi e, come tali, una porzione equivale a circa 200 grammi, pesate crude. In maniera più pratica, una porzione equivale a circa 1 melanzana di medie dimensioni. Per via dei suoi numerosi benefici, quando sono di stagione è possibile consumare melanzane anche tutti i giorni, nella misura di una o due porzioni al giorno. Per variare ulteriormente la dieta, tuttavia, si consiglia di alternare le melanzane ad altri ortaggi di stagione.

Le melanzane si possono mangiare crude?

Le melanzane dovrebbero essere mangiate cotte poiché, da crude, contengono solanina, una sostanza presente anche nelle patate che può risultare tossica per l’organismo. Nello specifico, un’intossicazione da solanina può provocare nausea, vomito, crampi addominali, mal di testa e altri disturbi gastrici. Chiaramente, il quantitativo di solanina assunto (e quindi i suoi effetti) sarà proporzionale al quantitativo di melanzane crude ingerito. In ogni caso, per eliminare la solanina è sufficiente cuocere le melanzane. Inoltre, i frutti più maturi contengono meno solanina.

Melanzane: alcuni consigli per l’uso

Le melanzane hanno una consistenza soda e un po’ gommosa, con un sapore che talvolta tende verso l’amarognolo e questa sua caratteristica non viene apprezzata da tutti. Per ridurre l’amaro dalle melanzane, prima di cucinarle vi suggeriamo di tagliarle e ricoprirle di sale grosso per almeno un paio di ore prima di sciacquare sotto acqua corrente. Questo processo aiuterà a far spurgare l’acqua di vegetazione ed eliminare il gusto amaro che può risultare sgradevole.

La melanzana è un ortaggio tipicamente estivo, che ben si adatta ad essere grigliato o cotto alla piastra e condito con un po’ di olio extravergine di oliva, per accompagnare piatti di carne o di pesce. Le melanzane così preparate potranno poi anche essere congelate, per essere consumate in periodi differenti dell’anno. Si possono cucinare anche al forno o a vapore e preparare un contorno ideale per un secondo piatto a base di carne o pesce.

In Italia la melanzana viene spesso fritta (anche se non è certo il metodo migliore per consumarla) e così utilizzata per la preparazione di piatti tradizionali come la pasta alla norma o la parmigiana di melanzane. Può tuttavia anche essere cotta al forno, a vapore oppure bollita per la creazione di zuppe o piatti più leggeri e freschi.

Per scegliere una buona melanzana è consigliabile tastarla e scegliere un ortaggio non troppo duro, che risulterebbe probabilmente acerbo. Al contrario, una melanzana andata a male risulta molle, rugosa e dal colore marrone e, una volta aperta, presenta parti scure nella polpa. Inoltre, una volta aperta vi consigliamo di utilizzarla entro poco tempo per evitare che la sua polpa possa annerire velocemente. Alternativamente è possibile irrorare la polpa con del succo di limone.

Scopri tutti i metodi di cottura e gli abbinamenti in cucina con questo ortaggi, leggi: Come cucinare le melanzane: idee, consigli e abbinamenti

Maschera viso alla melanzana

Oltre ad essere consumata come alimento, con le melanzane possiamo anche preparare alcune semplici ed efficaci ricette di bellezza. Di seguito vi proponiamo una maschera viso a base di melanzana dalle proprietà idratanti e antiossidanti.

Per preparare a casa una maschera viso alla melanzana, occorre frullare la polpa di ½ melanzana cruda (senza buccia) con 2 cucchiai di yogurt bianco naturale (senza zuccheri aggiunti). La maschera ottenuta va applicata sul viso e, per stenderla meglio sulla pelle, si può utilizzare un pennello piatto o una spatola dalla punta in silicone. Va lasciata in posa 15 minuti e poi risciacquata con acqua tiepida. Durante l’operazione di risciacquo possiamo aiutarci con un panno o un dischetto riutilizzabile in cotone o in bambù, da utilizzare sul viso con delicati movimenti circolari.

Guarda il nostro video:

Come congelare le melanzane

Uno dei metodi migliori per conservare questi ortaggi è quello di congelarli. In questo modo potremo fare scorta di melanzane, acquistandole possibilmente quando sono di stagione, e conservarle in freezer per diversi mesi. Per congelare le melanzane crude si può procedere in questo modo:

  • Lavate e asciugate le melanzane;
  • Tagliatele a fettine o a cubetti;
  • Mettetele in un apposito sacchetto e quindi in freezer.

È anche possibile congelare le melanzane già cotte, semplicemente riponendole in freezer una volta cotte e raffreddate.

Le melanzane fanno male? Controindicazioni e potenziali effetti negativi

Anche le melanzane non sono prive di controindicazioni. L’abbiamo dichiarato fin dall’inizio: la melanzana, così come tutte le altre piante appartenenti alla famiglia delle Solanacee, contiene la solanina.

La solanina è un composto tossico, che la melanzana produce proprio per difendersi dai predatori. Nonostante il quantitativo presente nella melanzana sia minore rispetto al quantitativo massimo da noi tollerabile, può comportare un problema. Per questo motivo si sconsiglia di consumarla cruda: il quantitativo di solanina diminuisce all’aumentare della maturazione e con la cottura. Precauzione anche in caso di gastrite o reflusso gastrico poiché le melanzane potrebbero aumentare la sensazione di acidità. Inoltre, ricordiamo che le melanzane hanno un basso contenuto di purine e rientrano tra gli alimenti che è possibile mangiare in caso di gotta o elevati livelli di acidi urici.

Curiosità
Secondo molti esperti il nome melanzana deriva dal latino “mela insana”, che dimostra come, in tempi antichi, si pensava che il consumo di questo ortaggio potesse portare il consumatore alla follia.

Conoscevate già questi benefici delle melanzane? Voi come le consumate? Condividete con noi le vostre ricette o le vostre esperienze personali lasciando un commento!

Dott.ssa Stefania Cocolo

Biologa nutrizionista laureata in Biotecnologie molecolari e bioinformatica presso l’Università degli studi di Milano. Ha conseguito la specializzazione in Biotecnologie industriali e ambientali presso l’Università degli studi di Milano.

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8 commenti

  1. La cucina è una delle mie passioni. Con le vostre informazioni.. ” ho fatto bella figura ” anche a ( Lume di candela ! )
    Grazie..

    1. Ciao Pasquale,
      grazie a te per il tuo commento, siamo lieti che il nostro lavoro venga apprezzato 🙂
      Un caro saluto

  2. Ho notato nelle analisi un aumento di potassio , ed è un periodo che spesso mangio melanzane sempre cotte devo smettere?

    1. Buongiorno, le melanzane non sono tra gli alimenti più ricchi di potassio e, anzi, difficilmente possiamo attribuire un problema al consumo di un unico alimento, anche se è bene variare la dieta il più possibile. Se il valore di potassio è molto alto si confronti con il suo medico, in modo tale che possa valutare la causa di questo aumento.
      Dott.ssa Stefania Cocolo

  3. Io personalmente le mangio spesso grigliate e poi condite con olio e sale tanto è vero che mia figlia ne matta la verdura e la frutta vanno mangiate tutti i giorni compreso cipolla carote sedano erba cipollina ecçc.piuttosto che comprare solo cibi già pronti e zuppe già fatte che a mio avviso non sono salutari ma cangerogene bisogna avere solo voglia di comprarle e prepararle e non ditemi che ci vuole tempo perchè io inizio la mia giornata alle 04.45 del mattino e finisce alle 22.30 e vivo con mia figlia di 10 anni che svolge la stessa identica vita che faccio io oltre al fatto che penso oltre a lavorare anche alla casa pulizia lavaggui stiraggio e preparazione di pranzo e cena sempre e rigorosamente fatta di verdure fresche oltre a carne bianca e pesce.

  4. Gentile Gianna,
    Non parlerei di assoluto divieto in caso di iperglicemia al consumo di melanzane, nonostante come lei immagino sappia, sono un ortaggio con un contenuto moderatamente elevato di purine.
    La dieta restrittiva basata sull’eliminazione completa di diversi alimenti (alcuni anche preziosi dal punto di vista nutrizionale) in caso di gotta o iperglicemia è da considerarsi oggi ininfluente: come riportato, infatti, nelle più recenti linee guida per la gestione della gotta, datate 2016, (qui il link all’articolo in inglese: http://ard.bmj.com/content/early/2016/07/25/annrheumdis-2016-209707?papetoc) il cambiamento dello stile alimentare ha scarso effetto sulla concentrazione di acido urico ematico.
    Ovviamente ritengo importante che sia richiesto un cambiamento delle proprie abitudini (anche alimentari) e del proprio stile di vita, anche al fine di ridurre eventuali rischi cardiovascolari, spesso associati alla condizione di iperglicemia. A tal proposito ritengo molto più importante agire sul peso ponderale, sull’aumento dell’attività fisica e sulla limitazione al consumo di alcolici e di fruttosio da fonti industriali, oltre che sull’aumento dell’apporto idrico.
    Gli altri alimenti non devono essere proibiti e completamente eliminati della dieta, quanto più alcuni di essi possono essere limitati come le carni e i pesci grassi, come suggerito dalle linee guida per tutta la popolazione italiana e a maggior ragione in questo preciso caso.
    Inoltre, aggiungerei che il consumo di vitamina C (di cui le melanzane per esempio sono ricche) è correlato a un miglioramento della condizione di iperglicemia.
    Spero con quanto detto di averle spiegato il perché non è stata inserita nell’articolo un’indicazione così vincolante come da lei suggerito. Mi faccia sapere cosa ne pensa e se sono necessari ulteriori chiarimenti!
    Dott.ssa Stefania Cocolo

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