Bere un bicchiere di vino durante i pasti fa bene o male alla salute? Ecco pro e contro

Ci chiediamo spesso se il vino faccia bene o male alla nostra salute, ma come al solito, la risposta sta nella moderazione. Vediamo perché.

L’Italia è il paese del buon vino, lo sanno bene gli estimatori di questa bevanda, che affonda le sue origini probabilmente nella Preistoria. L’Italia, infatti, è nota in tutto il mondo per la produzione di ottimi vini, dal nord al sud, molti dei quali con denominazione DOP. Molti di noi, infatti, non potrebbero rinunciare al bicchiere di vino da sorseggiare durante i pasti.

Bicchiere di vino bianco o rosso e uva sullo sfondo

Il vino, come tutti sappiamo, è una bevanda alcolica che si ottiene dalla fermentazione del mosto d’uva. È composto principalmente (per il 90% circa) da acqua e poi da alcol, in quantità variabili a seconda del vino, dal 4 al 15% circa.

Contiene inoltre composti bioattivi, quali i polifenoli, sostanze antiossidanti e antinfiammatorie, fra cui il ben noto resveratrolo. Non mancano sali minerali quali manganese, potassio e ferro, e vitamine, fra cui quelle del gruppo B.

Bere un bicchiere di vino durante i pasti fa bene o male alla salute?

Si discute spesso, con affermazioni a volte contrastanti, sulle proprietà del vino e sui benefici che possa apportare alla nostra salute. È infatti idea abbastanza consolidata che un bicchiere di vino rosso ai pasti sia in grado di proteggere il sistema cardiovascolare e questa teoria si basa sul contenuto che il vino ha di sostanze antiossidanti, che è noto abbiano effetti protettivi per la nostra salute.

Non dobbiamo però dimenticare che il vino contiene alcool, ed anche in maggior quantità rispetto ai polifenoli, ed è risaputo che l’alcool causa gravi danni alla salute. La convinzione che il vino rosso faccia bene al cuore deriva da un vecchio studio francese da cui si concludeva che nonostante i francesi conducessero una dieta ricca di grassi saturi per via della gran quantità di formaggi di cui fanno uso, sviluppavano in minor misura malattie cardiovascolari rispetto agli americani che comunque conducevano una dieta ricca di grassi, ma non facevano lo stesso uso del vino rosso, che invece il campione degli individui francesi coinvolti nello studio consumava

Probabilmente, quindi, i francesi beneficiavano degli effetti positivi del resveratrolo contenuto nel vino. In tale studio, però, non venivano prese in considerazione le conseguenze dell’uso del vino sulla salute dell’apparato gastro intestinale e del fegato, organo che metabolizza l’alcool. Sebbene molti studi sembrino dimostrare l’efficacia del consumo di vino rosso sul benessere dell’apparato cardiovascolare, non bisogna dunque dimenticare quali possano essere gli effetti negativi dell’alcool.

Consideriamo, inoltre, che il vino è una bevanda calorica, per cui se siamo in sovrappeso e seguiamo un regime alimentare ipocalorico, sarebbe sicuramente meglio farne a meno a favore del consumo di altri alimenti che ci offrano calorie spendibili in termini energetici.

In conclusione, se non abbiamo particolari problemi di salute e non siamo in sovrappeso, bere fino ad un bicchiere di vino al giorno durante il pasto, potrebbe apportare alcuni benefici all’apparato cardiocircolatorio. L’importante, come abbiamo visto, è non eccedere nelle quantità.

Meglio rosso o bianco?

Il vino rosso, a differenza del vino bianco, è particolarmente ricco di composti antiossidanti, quali resveratrolo e tannini, composti che anche il vino bianco contiene, ma in minor misura. Il vino rosso, infatti, deriva da un processo in cui le uve sono fermentate insieme ai semi e alle bucce, che invece nel caso del vino bianco, vengono eliminate prima della fermentazione, e sono proprio le bucce e i semi che contengono più sostanze antiossidanti. Per questo motivo, solitamente il vino rosso contiene più composti bioattivi.

Essendo parte da secoli della cultura e della tradizione mediterranea, il vino è un prezioso patrimonio delle nostre terre e se consumato occasionalmente non fa male alla salute, tranne che in casi particolari o in presenza di determinate patologie (ad esempio a carico del fegato), ma il consiglio è quello di farne un uso moderato e comunque di non considerarlo un mezzo per migliorare la propria salute.

Preferite il vino rosso o quello bianco? Lo bevete soltanto in caso di occasioni speciali o fa parte dei vostri pasti quotidiani? Condividete con noi le vostre esperienze.

Dott.ssa Azzurra De Luca

Biologa nutrizionista con un dottorato di ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari. Negli ultimi anni ha lavorato negli Stati Uniti presso la Stanford University nel campo della biochimica e della biologia molecolare.

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