Carenza di acido folico: cause, sintomi per riconoscerla, conseguenze e cosa fare

Scopri tutto sulla carenza di acido folico e come fare per prevenirla o risolverla.

L’acido folico è una vitamina essenziale da assumere con l’alimentazione, attraverso il consumo di frutta, verdura a foglia verde e cibi animali. Il suo fabbisogno aumenta in gravidanza, quando diviene fondamentale per ridurre il rischio di difetti del tubo neurale.

La vitamina B9, meglio conosciuta come acido folico, fa parte delle vitamine del gruppo B ed è coinvolta in diverse reazioni metaboliche: nella sintesi del DNA, nel metabolismo degli aminoacidi e nella formazione dell’emoglobina.

Immagine di copertina - Acido folico basso

La sua assunzione è legata anche alla riduzione dell’omocisteina, oggi considerato un marker di rischio cardiovascolare, come potrete approfondire leggendo il nostro articolo dedicato all’omocisteina alta.

Il fabbisogno di questa vitamina (pari a 400 μg al giorno) è facilmente coperto dall’alimentazione, tuttavia in alcuni casi particolari, come la gravidanza, è necessario assumerne un quantitativo maggiore al fine di evitare malformazioni nel feto e in particolare difetti del tubo neurale, spina bifida e anencefalia.

Ci sono altre condizioni in cui il fabbisogno di acido folico risulta aumentato e diverse cause, oltre a quelle dietetiche, per cui si può incorrere in una situazione di folati bassi. In questo articolo vedremo insieme le cause dell’acido folico basso, i sintomi sperimentati e come porvi rimedio.

Sintomi della carenza di acido folico

Uno dei sintomi principali della carenza di acido folico è la stanchezza e la mancanza di energie: sensazioni associate all’anemia causata appunto dalla carenza di folati (approfondiremo questo aspetto nei prossimi paragrafi).

In alcuni casi, inoltre, troviamo una riduzione dell’appetito ed episodi di dissenteria. All’esame fisico alcuni pazienti con carenza di folato possono presentare la lingua dolorosa e rossa. Infine in alcuni casi sono presenti anche sintomi neurologici come depressione, deterioramento cognitivo o demenza.

Riassumendo, quindi, i sintomi più frequenti della carenza di folati sono:

  • Stanchezza e mancanza di energie
  • Anoressia
  • Diarrea
  • Lingua rossa, dolorante
  • Depressione
  • Irritabilità
  • Declino cognitivo e demenza

Cause della carenza di acido folico

L’acido folico viene introdotto nel corpo attraverso gli alimenti: nella maggior parte dei casi il fabbisogno è coperto da un’alimentazione varia e sana. In generale si parla di carenza quando il livello di acido folico è inferiore a 2 ng/ml e tra i 2 e i 4 ng/ml ci si trova in una situazione borderline, che andrebbe ulteriormente approfondita.

Un’alimentazione molto povera e industriale può essere associata a un impoverimento di nutrienti e a una carenza di acido folico, che abbonda in frutta, verdura a foglia verde e prodotti di origine animale, in particolare le frattaglie.

Inoltre, come abbiamo già in parte visto insieme, alcune condizioni fisiologiche comportano un aumento del fabbisogno di folati, come la gravidanza, l’allattamento, la crescita, la presenza di alcune patologie (anemie e tumori) e la dialisi.

In alcuni casi un livello di acido folico basso non dipende dall’alimentazione ma dall’incapacità di assorbire questa importante vitamina a livello intestinale, come nelle persone con celiachia non opportunamente trattata, in caso di sindorme dell’intestino corto o di bypass gastrico.

Alcuni farmaci come metotrezato, fenitoina, sulfasalazina e trimetoprim possono inibire l’assorbimento dei folati o la sua conversione nella forma attiva, provocandone di fatto una carenza.

La carenza di folati inoltre può manifestarsi anche per carenze enzimatiche congenite o per la mancanza di vitamina B12, che aumenta l’escrezione urinaria di folato. Infine anche l’alcolismo è una frequente causa di carenza di acido folico.

Riassumendo, le principali cause dell’acido folico basso sono:

  • Ridotta assunzione alimentare
  • Aumentato fabbisogno
  • Assunzione di alcuni farmaci come metotrexato, fenitoina, trimetoprim, sulfasalazina.
  • Assunzione di alcol
  • Ridotto assorbimento a livello intestinale
  • Difetti genetici
  • Carenza di vitamina B12

Acido folico basso: rischi e conseguenze

Livelli bassi di acido folico possono essere visti attraverso un esame del sangue specifico che il medico potrà presciverci se ritenuto opportuno.

La carenza di acido folico, se non trattata e corretta, può portare ad anemia megaloblastica e alla diminuzione di tutti gli elementi cellulari del sangue (non solo globuli rossi, quindi, ma anche globuli bianchi e piastrine). L’anemia megaloblastica è un’anemia legata alla carenza di acido folico e/o vitamina B12 e pertanto è importante richiedere parere medico così da comprendere le nostre carenze e porvi immediatamente rimedio.

In una metanalisi del 2017 [1] livelli bassi di acido folico sono stati trovati in pazienti con rettocolite ulcerosa o sindrome dell’intestino irritabile, suggerendo una possibile integrazione in questi pazienti.

In un’altro studio [2] si sottolinea come, oltre al rischio legato all’anemia, una carenza non trattata di acido folico sia associata anche a glossite (infiammazione della lingua), stomatite angolare e ulcere orali. Alcune manifestazioni neuropsichiatriche possono a loro volta essere legate alla carenza di questa importante vitamina: nello studio, in particolare, sono citate condizioni più o meno gravi tra cui: depressione, irritabilità, insonnia, declino cognitivo e psicosi.

Per quanto riguarda la carenza di acido folico in gravidanza è necessario aprire un discorso a parte: vi abbiamo anticipato l’importanza dei folati durante i mesi di gestazione fin dall’introduzione, sottolineando il legame tra carenza di questa vitamina nella mamma e difetti del tubo neurale nel bambino. Oltre a ciò l’acido folico in gravidanza è importante per ridurre il rischio di distacco placentare e di aborti. Infine sono stati riportati anche rischi inferiori di malattia cardiaca congenita a seguito della supplementazione in gravidanza di acido folico [3]. Abbiamo approfondito questo aspetto in un articolo completamente dedicato all’acido folico in gravidanza e i rischi di una sua carenza.

Come prevenire la carenza di acido folico

Innanzitutto per prevenire una carenza di acido folico vi consigliamo di seguire un’alimentazione sana, ricca di alimenti naturali e poco industrializzati. I LARN raccomandano un’assunzione giornaliera di acido folico di 400 ug/die, quantitativi facilmente raggiungibili con gli alimenti.

I cibi più ricchi di acido folico sono le frattaglie, ma anche laddove non vi dovessero piacere, potreste fare il pieno di frutta e verdura come arance, kiwi, asparagi, brassicacee, lattuga, fragole, ma anche frutta secca.

Fate anche attenzione alla cottura, che distrugge l’acido folico e pertanto considerate che è sempre importante, laddove possibile, inserire una componente di verdura cruda giornaliera nelle proprie abitudini dietetiche.

Anche l’assunzione di alimenti ricchi di acido folico insieme ad antinutrienti (come quelli presenti nei legumi) possono limitare il quantitativo della vitamina assorbito a livello intestinale: laddove possibile limitate questa combinazione. È molto importante che le donne in età fertile pongano particolare attenzione alla loro alimentazione e nelle coppie che pianificano una gravidanza è consigliabile l’integrazione di acido folico fin da tre mesi prima del concepimento, allo scopo di reintegrare le riserve di acido folico della futura mamma.

Integratori di acido folico: guida alla scelta e all’uso

In alcuni casi lo specialista di riferimento prescriverà un’opportuna integrazione, che potrà essere anche per via endovenosa, sottocutanea o intramuscolare laddove i pazienti non siano in grado di tollerare i farmaci orali.

L’integrazione, in particolare, è sempre suggerita in gravidanza nel quantitativo di 0,4 mg al giorno per i primi tre mesi della gravidanza, e molto frequentemente viene consigliata anche per tutti i restanti mesi della gestazione.

L’integrazione di acido folico dovrà essere giornaliera, in quanto le nostre riserve di questa vitamina sono limitate e potrà essere assunta in qualsiasi momento della giornata. Generalmente l’integratore di acido folico viene prescritto dal medico nelle popolazioni al alto rischio di carenza (in caso di bypass gastrico, malnutrizione, alcolismo) nel quantitativo di 1 mg al giorno.

In caso di assunzione dei farmaci sopra citati l’integratore di acido folico viene suggerito in concomitanza della terapia farmacologica. In tutti gli altri casi non esistono evidenze che suggeriscano l’utilità di un’integrazione alimentare di acido folico. L’assunzione eccessiva di acido folico, infatti, può provocare altri problemi, come nascondere la carenza di altre vitamine del gruppo B, peggiorando quindi sul lungo termine anemia e declino cognitivo.

Inoltre dobbiamo sottolineare che l’assunzione di acido folico (sottoforma di integratori) in caso di cancro del colon-retto è controversa: in casi così delicati vi consigliamo sempre di chiedere sempre consiglio al professionista che vi segue.

Infine lasciamo un piccolo consiglio a coloro che hanno un difetto genetico del gene MTHFR o altri geni coinvolti nel metabolismo dei folati: in questi casi vi consigliamo di scegliere, se necessario, un integratore di metilfolato (la forma attiva del folato).

Bibliografia

  • [1] Pan Y, Liu Y, Guo H, et al. Associations between Folate and Vitamin B12 Levels and Inflammatory Bowel Disease: A Meta-Analysis. Nutrients. 2017;9(4):382. Published 2017 Apr 13. doi:10.3390/nu9040382
  • [2] Khan KM, Jialal I. Folic Acid (Folate) Deficiency. [Updated 2020 Jun 30]. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2020 Jan-.
  • [3] Czeizel, Andrew E et al. “Folate deficiency and folic acid supplementation: the prevention of neural-tube defects and congenital heart defects.” Nutrients vol. 5,11 4760-75. 21 Nov. 2013, doi:10.3390/nu5114760

Dott.ssa Stefania Cocolo

Biologa nutrizionista laureata in Biotecnologie molecolari e bioinformatica presso l’Università degli studi di Milano. Ha conseguito la specializzazione in Biotecnologie industriali e ambientali presso l’Università degli studi di Milano.

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