Oil pulling, dall’ayurveda la pratica per il benessere di bocca e denti: ecco cos’è e come si fa

L’oil pulling è una pratica ayurvedica per la cura e la protezione della salute dei denti e del cavo orale. Vediamo come si effettua e quali benefici apporta.

L’oil pulling è un’antica pratica ayurvedica usata per migliorare la salute di bocca, denti e gengive, utile per eliminare le tossine utilizzando oli vegetali naturali al 100%. In pratica si tratta di un “risciacquo” della bocca fatto con un olio (generalmente cocco o girasole), la mattina appena svegli.

Donna che pratica l'oil pulling

Partendo dalla bocca, l’oil pulling procura davvero molti benefici a tutto l’organismo, e il più diretto è ripulire la cavità orale da tutti i batteri. Va effettuato preferibilmente al mattino per eliminare tutte quelle tossine che, durante la notte, si sono depositate sulla lingua, intorno ai denti e lungo le gengive. È una pratica molto semplice, poco costosa e soprattutto molto efficace, adatta a tutte le età e ad ogni condizione. Inoltre, è una pratica completamente priva di controindicazioni o effetti collaterali, salvo eventuale allergia all’olio usato nella ricetta.

Oil pulling: i benefici

Durante il sonno l’organismo svolge alcune importanti funzioni a favore della disintossicazione e si attiva per eliminare le sostanze di scarto del metabolismo, gli elementi tossinici e i batteri.

Il corpo spinge queste tossine verso le zone esterne come la bocca, dove si depositano sulla lingua e si legano alla placca dei denti, per essere poi espulse facilmente al risveglio. L’oil pulling è il modo più naturale di eliminare le tossine e la placca, con sicurezza senza mai danneggiare i denti e le gengive. I benefici di questa pratica derivano dal semplice, ma intenso, movimento dell’olio nella cavità orale.

Risultati dell’oil pulling: i benefici

L’oil pulling si è dimostrato risolutivo per numerose situazioni e alcune non sembrano collegate al cavo orale, ma secondo l’Ayurveda lo sono. Ecco i benefici di questa pratica secondo la medicina indiana:

  • Combatte l’alitosi;
  • Disinfiamma le gengiviti;
  • Previene la carie e il mal di denti;
  • Rafforza la mascella, alleviandone i dolori;
  • Rende più bianchi i denti;
  • Previene la secchezza di labbra, bocca e gola;
  • Allevia il mal di testa se causato da accumuli di tossine;
  • Aiuta ad alleviare la sinusite;
  • Riduce gli attacchi di asma;
  • Agisce positivamente sulle bronchiti;
  • Riduce il lavoro del fegato e dei reni;
  • Disintossica dai metalli pesanti che si depositano nella bocca.

Con l’oil pulling tutto il corpo ci guadagna

Secondo la tradizione ayurvedica, disintossicando dalle tossine l’oil pulling può risultare benefico anche per alcuni disturbi molto specifici come:

  • Artrite e malattie reumatiche;
  • Malattie croniche del sangue;
  • Trombosi;
  • Ulcere allo stomaco;
  • Allergie;
  • Diabete;
  • Malattie del fegato;
  • Malattie croniche intestinali come ad esempio la stitichezza;
  • Eczemi, orticarie;
  • Malattie cardiache;
  • Malattie ginecologiche;
  • Squilibri ormonali;
  • Malattie neurologiche.

Più energia, vitalità e buone abitudini

Dopo qualche giorno di pratica dell’oil pulling, se sì è costanti, si avverte una crescente energia e vitalità, il sonno diventa profondo e ristoratore e la pelle appare morbida e luminosa. Infatti questa pratica è utile anche nei casi di acne e dermatite.

Mano a mano che il corpo si disintossica, si manifesta un desiderio spontaneo di nutrirsi con cibi più sani, quindi si producono meno tossine dall’interno. Si entra in un circolo virtuoso e questo è un ottimo risultato per la salute globale.

Come funziona l’oil pulling e quale olio utilizzare

L’oil pulling consiste nel tenere in bocca dell’olio, facendolo passare ripetutamente tra i denti, sulle gengive e sulla lingua per 15/20 minuti. Si tratta di un risciacquo fatto con olio da tenere in bocca per diversi minuti.

Gli oli vegetali più indicati per l’oil pulling sono quelli di girasole, cocco o sesamo, rigorosamente biologici e spremuti a freddo. Si possono combinare, o alternare utilizzandoli singolarmente. In inverno, tuttavia, l’olio di cocco si rapprende ed è scomodo da dosare, pertanto può essere sostituito senza problemi con l’olio di sesamo o girasole. L’olio di oliva, invece, non è indicato perché non dà gli stessi risultati.

In alternativa, in commercio esistono anche prodotti a base di oli vegetali ed oli essenziali sviluppati apposta per praticare l’oil pulling. In tal caso è sufficiente usarli nelle dosi indicate sul prodotto. Si tratta sicuramente di soluzioni più pratiche e comode da usare ma, spesso, anche più costose.

Come fare l’oil pulling nella pratica

Il momento migliore è il mattino a digiuno. Si può praticare l’oil pulling da una a tre volte durante il giorno, sempre a stomaco vuoto e a digestione completata. Vediamo di seguito come effettuare l’oil pulling, punto per punto.

1 Usare il nettalingua

Prima di procedere con il risciacquo vero e proprio, è consigliabile pulire la lingua con un nettalingua (chiamato anche raschialingua) o un cucchiaino di acciaio. In questo modo andremo ad eliminare la patina che si forma sulla lingua al mattino. Per approfondire questo argomento, vi invitiamo a leggere il nostro articolo: Lingua bianca: cause e rimedi per eliminare la patina.

2 Praticare il risciacquo

Poi si comincia mettendo in bocca da uno a due cucchiai di olio. Dopo venti minuti l’olio che si ha in bocca diventa biancastro e meno denso, perché viene emulsionato dal movimento e diluito dalla saliva. A questo punto bisogna sputare l’olio, facendo attenzione a non ingerirlo, essendo carico delle tossine raccolte dalla bocca e dalle gengive. In ogni caso se dovesse venire ingerito per sbaglio, non serve allarmarsi: ci penserà l’intestino a espellerlo. Se il liquido risulta ancora giallo, significa che la pratica non è stata eseguita correttamente. In ogni caso si consiglia di non superare i venti minuti e di non proseguire tenendo l’olio in bocca.

3 Rimuovere la patina

Alla fine, occorre rimuovere dalla lingua la patina tossinica inevitabilmente rimasta, usando ancora il nettalingua o un cucchiaino.

4 Massaggiare le gengive

A questo punto, la pratica tradizionale prevede di effettuare un massaggio veloce alle gengive, tradizionalmente praticato con il dito indice. Poi si risciacqua con acqua e qualche granello di sale o acqua e bicarbonato, per dieci secondi, per disinfettare.

5 Bere acqua calda

Infine, volendo, si può terminare la procedura bevendo acqua calda o acqua calda e limone, per favorire la depurazione interna. Ecco che l’oil pulling può diventare una pratica depurativa davvero completa.

Simona Vignali

Da oltre venticinque anni si occupa di Naturopatia, Nutrizione sana, Ayurveda e Tecniche corporee. Ha fondato e dirige la SIMA Scuola Integrata Moderna di Ayurveda e la Scuola di Cucina Naturale, Vegana e Crudista.

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2 commenti

  1. buon giorno, pratico oil pulling tutti i giorni e ne sono entusiasta. vorrei dei chiarimenti (se possibile): ho iniziato con olio di sesamo e ora sto utilizzando quello di girasole (entrambi biologici con spremitura a freddo), da quando uso l’olio di girasole la lingua mi sembra irritata e mi brucia leggermente. dopo i 20 minuti passo il cucchiaino e sciacquo la bocca con acqua e bicarbonato e dopo bevo un bicchiere di acqua tiepida con mezzo limone spremuto. durante la giornata sorseggio il quantitativo corrispondente di 4 tazze di the verde e prima di cena mangio un pezzo di radice di zenzero. E’ possibile una di queste pratiche mi irriti la lingua?
    attendo un riscontro. Grazie

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