Fegato grasso: 10 rimedi naturali utili

Il fegato grasso si sta diffondendo in modo sempre più marcato nella popolazione, tra le persone adulte e anziane ma anche in bambini e adolescenti. Si tratta di una condizione, però, che potrebbe evolvere in situazioni ancora più gravi. In questo articolo scopriremo le cause principali e tutti i rimedi naturali più efficaci in caso di fegato grasso.

Il fegato grasso (detto tecnicamente “steatosi epatica”) è una condizione in cui si ha un eccessivo accumulo di grasso nel fegato e questo può risultare quindi “ingrossato”. La problematica sta iniziando a colpire anche la fascia pediatrica della popolazione e non solo le persone adulte.

Donna con dolore al fianco causato da fegato grasso

Si stima che circa i 2/3 degli adolescenti sovrappeso presenti un problema di fegato grasso, correlato inoltre ad altri disturbi metabolici: obesità addominale, resistenza insulinica (che causa problemi con lo zucchero nel sangue) ed eccesso di massa grassa. Non sempre il fegato grasso provoca conseguenze sulla salute ma, se non trattatos può provocare infiammazione del fegato (steatoepatite) con conseguente danno epatico.

Inoltre, la problematica, soprattutto se in fase iniziale, non provoca sintomi, tuttavia se trascurato per lungo periodo può provocare dolore addominale (o dolore al fianco), debolezza e perdita di peso. Ma quali sono le cause del fegato grasso?

Fegato grasso: cause e fattori di rischio

Un’alimentazione troppo calorica o eccessivamente ricca di zuccheri sembra essere la causa principale del fegato grasso. Tuttavia, questo problema comprende anche altre cause caratteristiche: NAFLD (“nonalcoholic fatty liver disease”, steatosi epatica non alcolica), alcolismo, chemioterapia e cause infettive, tossiche e metaboliche.

Inoltre si associa a volte ad altre problematiche extraepatiche, come ad esempio insufficienza renale e problemi cardio-circolatori. La NAFLD può evolvere in condizioni più gravi (insufficienza epatica, cirrosi ed epatocarcinoma, necessità di trapianto di fegato).

Il fegato grasso è molto più presente nei soggetti con diabete, in particolare se non riescono a seguire le raccomandazioni dietetiche, mentre sembra che il colesterolo HDL (“colesterolo buono”) possa svolgere un ruolo protettivo. Assieme all’epidemia di obesità e diabete, in continuo aumento nel mondo, anche la problematica del fegato grasso sta raggiungendo le stesse proporzioni.

Anche i problemi di apnee ostruttive nel sonno (“OSAS”), una malattia respiratoria in cui durate il sonno la persona ha dei momenti di apnea, si associa alla steatosi epatica non alcolica, indipendentemente dalla presenza di obesità (che però è comune nei pazienti con apnee nel sonno) e degli altri fattori di rischio elencati.

Nei pazienti con BPCO (una diversa patologia cronica polmonare), la presenza contemporanea di un problema di fegato grasso aumenta il rischio di mortalità e problemi per cause cardiovascolari.

Il fegato grasso non è solo una problematica delle persone con un peso eccessivo ma può essere presente anche in persone sottopeso, in particolare con diagnosi di malattie infiammatorie dell’intestino.

I batteri intestinali hanno un ruolo importante nello sviluppo del fegato grasso; anche se da questo punto di vista i dati sono ancora incompleti, le evidenze al riguardo sono in continuo aumento. Per una diagnosi si eseguono solitamente delle analisi del sangue e un’ecografia addominale, anche se in casi selezionati altri esami possono essere richiesti dal medico.

Fegato grasso: 10 rimedi naturali efficaci

Vediamo ora quali sono i rimedi naturali per il fegato grasso, che favoriscono la salute del fegato e lo depurano. Prima di assumere i rimedi proposti di seguito è consigliabile chiedere il parere del medico, che valuterà eventuali interazioni o controindicazioni in base al singolo individuo.

1 Esercizio fisico

È dimostrato che l’esercizio fisico abbia un effetto benefico indipendente per le persone che soffrono di fegato grasso (NAFLD). Non è chiaro l’esatto carico da attuarsi per trarre il maggiore beneficio, ma è sicuramente consigliabile la presenza costante e gradualmente crescente di esercizio fisico ogni settimana, salvo controindicazioni mediche.

2 Curcuma

Grazie alla presenza di curcumina ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti; sembra inoltre sostenere la funzionalità epatica e la corretta produzione di bile. Poiché la curcuma è difficilmente assorbita dal nostro organismo, non è utile (se non per insaporire i cibi) usarla come spezia in modo generale, bensì risulta necessario associarla ad altre componenti in grado di aumentarne la biodisponibilità. Il modo più semplice ed efficace di assumere curcuma per la salute del fegato (ma non solo) è per mezzo di integratori nutrizionali correttamente formulati, sempre da valutare con il medico di fiducia, anche per la possibile interazione con terapie farmacologiche.

3 Aibika (Abelmoschus manihot)

Si tratta di una pianta officinale e aromatica, della quale si possono cucinare sia i fiori che le foglie. È ricca di proteine e secondo uno studio scientifico potrebbe diminuire il danno epatico, l’accumulo di grasso e l’infiammazione in caso di fegato grasso.

4 Carciofo

Questo vegetale possiede proprietà benefiche per il fegato e ha un’azione blandamente diuretica, inoltre aiuta a ridurre l’assorbimento dei grassi. Ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie ed è un valido rimedio per il fegato grasso. Si può assumere sotto forma di integratore, così come estratto idroenzimatico o tintura madre. Anche il consumo del vegetale nel suo periodo stagionale può essere d’aiuto.

5 Cardo mariano (Silybum marianum)

Per depurare il fegato grasso è utile assumere il cardo mariano. Questa pianta contiene silimarina e possiede azione detossificante. Anch’esso si reperisce in integratori di differente formulazione (compresse, capsule, gocce, tintura madre) e può essere assunto con un dosaggio da definire persona per persona per periodi limitati di tempo.

6 Taurina

La taurina è un amminoacido ed è implicata in modo importante nella produzione degli acidi biliari. Anch’essa si reperisce solitamente all’interno di integratori nutrizionali contenenti anche altre sostanze, solitamente ad azione sinergica per il sostegno del fegato ed utili in caso di fegato grasso.

7 Tarassaco (Taraxacum officinale)

Detto anche “dente di leone”, il tarassaco è una delle piante più conosciute in fitoterapia per depurare il fegato. Si usa spesso come tintura madre e per potenziare l’effetto di sostegno si può associare ad altre tinture con indicazione simile, come ad esempio di carciofo e di cardo mariano. Anche del tarassaco esistono specifiche formulazioni, reperibili in erboristeria o in farmacia.

8 Olio di semi di lino

L’olio di lino possiede proprietà benefiche per la salute del fegato e può essere utilizzato con varietà in cucina, aggiungendolo a pietanze e insalate. Si può anche assumere in quantità maggiori direttamente come integrazione per bocca nella misura di un cucchiaio al giorno. Va conservato in frigo per poco tempo, per evitarne l’irrancidimento.

9 Gemmoderivati di secale e melo

Hanno azione benefica sulla funzionalità epatica e possono essere d’aiuto per il problema del fegato grasso, anche insieme ad altro tipo di interventi. Le gemme hanno azione “dolce” e possono essere assunte più volte al giorno in gocce e generalmente se ne consiglia l’assunzione per alcune settimane, intervallate da periodi di sospensione.

10 Rafano (Armoracia rusticana)

Le radici del rafano sono un altro rimedio naturale contro la steatosi epatica. Anche questo rimedio naturale ha una leggera azione detossificante e contiene vitamine e minerali. Si trova contenuto, assieme ad altri ingredienti con sinergismo d’azione, in molti integratori nutrizionali, ma è sempre bene valutarne la qualità e porre attenzione all’utilizzo di rimedi – sia pur naturali – durante terapie farmacologiche concomitanti, visto il possibile rischio di interazioni.

Dieta e fegato grasso: consigli generali di alimentazione

La dieta per il fegato grasso ha un ruolo molto importante e, se presente un peso troppo elevato, è importante anche predisporre un piano che vada ad intervenire sulla nutrizione e l’attività fisica per attuare una perdita di peso. Si osserva che una riduzione di peso maggiore del 10% in questi casi possa portare perfino alla risoluzione del problema, ma che anche una perdita più modesta (attorno al 5%) possa comunque essere molto benefica.

La dieta consigliata in ogni caso (che si debba o meno perdere peso) è quella Mediterranea, con esclusione di zuccheri raffinati e cereali raffinati, aumento dell’assunzione di omega-3 e acidi grassi monoinsaturi. Evidenze cliniche dimostrano che l’intervento sullo stile di vita (alimentazione e attività fisica) rappresenta la prima terapia da attuarsi in caso di fegato grasso (NAFLD). Vediamo di seguito una tabella con gli alimenti da preferire e da evitare in caso di steatosi epatica.

Cibi consigliati Alimenti da preferire: Cibi sconsigliati Alimenti da evitare:
Cereali integrali o grano monococco Cereali raffinati (cereali, riso, pasta, dolci, prodotti da forno) e crusca
Legumi (non in scatola) Alcool
Verdura di stagione Bevande zuccherate (comprese le bibite “zero” e contenenti dolcificanti artificiali)
Frutta di stagione (con moderazione) Zucchero bianco e tutti gli alimenti che lo contengono (attenzione alla lettura delle etichette, in quanto è spesso presente anche in preparazioni salate)
Oli vegetali spremuti a freddo Merendine, biscotti e altre preparazioni industriali
Pesce cucinato con preparazioni leggere (non impanature o fritture) Formaggi grassi, panna, strutto, salumi, margarine e grassi idrogenati
Carne bianca (con moderazione) Maionese e altre salse
Frutta secca a guscio Patate
Bibiografia

  • Chu H, Williams B, Schnabl B. et al. “Gut microbiota, fatty liver disease, and hepatocellular carcinoma.” Liver Res. 2018 Mar;2(1):43-51. doi: 10.1016/j.livres.2017.11.005. Epub 2018 Feb 21.
  • Takahashi, Hirokazu et al. “Therapeutic Approaches to Nonalcoholic Fatty Liver Disease: Exercise Intervention and Related Mechanisms” Frontiers in endocrinology vol. 9 588. 15 Oct. 2018, doi:10.3389/fendo.2018.00588
  • Panahi Y, Kianpour P et al. “Efficacy of phospholipidated curcumin in nonalcoholic fatty liver disease: a clinical study.” J Asian Nat Prod Res. 2018 Nov 11:1-8. doi: 10.1080/10286020.2018.1505873.
  • Kim, Hwajin et al. “Supplementation of Abelmoschus manihot Ameliorates Diabetic Nephropathy and Hepatic Steatosis by Activating Autophagy in Mice” Nutrients vol. 10,11 1703. 7 Nov. 2018, doi:10.3390/nu10111703
  • Alsabaani, Abdullah A et al. “Non-Alcoholic Fatty Liver Disease among Type-2 Diabetes Mellitus Patients in Abha City, South Western Saudi Arabia” International journal of environmental research and public health vol. 15,11 2521. 11 Nov. 2018, doi:10.3390/ijerph15112521

Dott.ssa Beatrice Andreoli

Medico chirurgo, laureata presso l’università di Verona. Ha conseguito il Master internazionale in Nutrizione e dietetica applicata presso l’università politecnica delle Marche (sede di Ancona) e il diploma triennale in Agopuntura energetica e tradizionale presso l'Associazione Italiana Agopuntura di Roma.

Leggi anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *