Uva ursina, rimedio naturale contro la cistite: ecco proprietà e utilizzi

L’uva ursina è uno dei più efficaci rimedi per contrastare la cistite, ma non solo. Vediamo le proprietà dell’uva ursina e i suoi utilizzi principali.

L’uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi) è una pianta nota ed utilizzata da tempo in fitoterapia, specialmente per contrastare la cistite, ma non solo. Questa pianta deve il suo nome dal fatto che le bacche vengono mangiate dagli orsi (da cui il nome latino uva ursi).

Foglie e frutti di uva ursina

Le proprietà terapeutiche dell’uva ursina sono racchiuse nelle foglie, la parte utilizzata in fitoterapia. Esse contengono numerosi principi attivi tra cui arbutina, acido gallico, tannini, iridoidi, flavonoidi, acido ursolico e uvaolo.

Le proprietà dell’Uva ursina

L’uva ursina ha proprietà diuretiche, antinfiammatorie ed è molto efficace per contrastare la cistite. Inoltre offre benefici anche alla pelle, specialmente per contrastare l’insorgenza di macchie scure. Vediamo ora in dettaglio i suoi benefici.

✓ L’uva ursina per curare la cistite

L’uva ursina è utilizzata principalmente per curare la cistite, nelle sue forme recidive, quindi è particolarmente indicata per le persone che sono facilmente soggette a questo disturbo. L’azione dell’uva ursina è data dalla sinergia di alcuni elementi.

Il principale è l’arbutina, che ne conferisce la proprietà antibatterica: prima di raggiungere le vie urinarie questa sostanza subisce nell’intestino una trasformazione, quindi passa attraverso il fegato e infine arriva nell’apparato urinario, dove, liberando una particolare sostanza (l’idrochinone) svolge la sua azione antibatterica.

Questo processo è favorito dall’ambiente basico, per cui, quando si assume uva ursina, si consiglia di aumentare il consumo di frutta e verdura (soprattutto a foglia larga) o assumere piccole quantità di bicarbonato di sodio per alcalinizzare le urine. Per lo stesso motivo l’uva ursina risulta particolarmente efficace per combattere quei batteri che prediligono un ambiente basico.

I tannini presenti nell’uva ursina svolgono un’azione astringente, utile nei casi di diarrea associata alla cistite. Infine gli iridoidi svolgono un’importante azione antinfiammatoria, utile nelle infezioni di questo tipo accompagnate da forte bruciore. Quando si assume uva ursina si noterà che l’urina si colora di scuro, segno che sta svolgendo correttamente la sua funzione antibatterica.

✓ Uva ursina: i benefici per la pelle

L’uva ursina viene usata anche in cosmesi per sbiancare la pelle segnata dalle macchie scure che compaiono a seguito dell’esposizione solare. Secondo alcuni studi scientifici questa proprietà è data dalla capacità dell’uva ursina di inibire un enzima che converte la tiroxina in melanina.

Come si usa l’uva ursina

L’uva ursina è venduta nelle erboristerie e in farmacia e può essere assunta come infuso preparato ponendo un cucchiaio di foglie secche in una tazza di acqua bollente per 10 minuti. Bere almeno 3 tazze al giorno in caso di cistite.

In alternativa assumere 50 gocce di tintura madre 3 volte al giorno in poca acqua da assumere lontano dai pasti. Infine, vi sono in commercio estratti secchi di arbutina (una delle principali sostanze funzionali dell’uva ursina) da assumere nella dose e nella modalità riportata sulla confezione o consigliata dal medico. Secondo la farmacopea francese, un integratore deve avere una titolazione in arbutina di almeno il 10% per risultare efficace.

Informazioni Botaniche

L’uva ursina, chiamata anche uva dell’orso è un piccolo arbusto tappezzante della stessa famiglia del Mirtillo (Ericacee), che popola le regioni artiche e montuose dell’emisfero settentrionale. In Italia la troviamo solo nelle regioni alpine e più raramente sugli appennini.

Si presenta con foglie tondo-ovali e porta dei gruppi di fiori con petali verdastri o rosati. I frutti (bacche), commestibili, sono tondi, piccoli e di colore rosso lucente.

Controindicazioni ed effetti collaterali dell’uva ursina

L’utilizzo di uva ursina non dovrebbe superare i 10/12 giorni consecutivi, tempo più che sufficiente per capire se questo è il rimedio più adatto o meno, ed evitare la stitichezza causata da un uso prolungato. Durante l’assunzione di uva ursina è bene aumentare il consumo di acqua giornaliero ad almeno 2 litri. Evitare l’uso in gravidanza o allattamento e la somministrazione in età pediatrica.

L’uva ursina è controindicata anche in caso di insufficienza epatica o renale ed andrebbe evitata l’associazione di uva ursina con alimenti acidificanti, che ne ridurrebbero l’effetto disinfettante. Si segnala inoltre una sensibile riduzione dell’attività disinfettante dell’uva ursina se abbinata ad alimenti o piante ricchi di vitamina C (ad esempio rosa canina, agrumi, acerola, ecc..). I trattamenti con uva ursina non vanno ripetuti più di 5 volte l’anno.

Dove comprare l’uva ursina

L’uva ursina taglio tisana può essere comprata in erboristeria o nei negozi biologici più riforniti. Estratti e derivati a base di uva ursina, invece, sono reperibili in parafarmacia, in erboristeria o nei supermercati più riforniti, generalmente nei reparti dedicati a prodotti erboristici. Non è raro trovare l’uva ursina abbinata ad altri ingredienti funzionali che ne amplificano una o più proprietà (specialmente nei prodotti per la cistite). In alternativa, è possibile comprare l’uva ursina anche online, nei negozi specializzati.

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5 commenti

  1. Ci sono prodotti in commercio a base di uva ursina + serenoa repens + bromelina , combinazione ottima per la prostata, sia infiammata che ipertrofica.

    1. Buongiorno Angelo,
      si direi che una delle indicazioni dell’uva ursina è l’ipertrofia prostatica, insieme a tutte le affezione dell’apparato urinario. Il consiglio è quello di non protrarre troppo a lungo il trattamento e chiedere consiglio a un esperto qualora lei fosse in cura con qualsiasi farmaco. Per quanto riguarda il dosaggio, possono essere indicate dalle 20 alle 40 gocce per 3 volte al giorno, dipendentemente dalla situazione. Può rivolgersi a un erborista per avere maggiori dettagli.
      Dott.ssa Stefania Cocolo

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