Boswellia serrata, un ottimo antinfiammatorio per le articolazioni: cos’è, come si usa e controindicazioni
La boswellia serrata è un’interessante pianta medicinale nota per le sue spiccate proprietà antinfiammatorie, ma non solo. Vediamo a cosa serve, le proprietà e come si utilizza.
- Cos’è e cosa contiene la boswellia serrata
- Le proprietà benefiche della boswellia
- A cosa serve e quando può essere utile
- Come si usa la boswellia serrata
- Controindicazioni della boswellia
- Prezzo e dove si compra
La boswellia (Boswellia serrata, talvolta nominata anche “albero dell’incenso“) è un antico rimedio fitoterapico noto principalmente per le sue ottime proprietà antinfiammatorie. Le remote applicazioni di questa pianta sono arrivate fino a oggi, dove l’interesse scientifico per i suoi effetti curativi si è concretizzato in moderni studi sperimentali.
Attualmente, gli estratti di boswellia serrata rientrano nella formulazione di svariati integratori immessi sul mercato, principalmente con lo scopo di coadiuvare la funzionalità articolare e contrastare gli stati di tensione localizzati. Nei paragrafi che seguono verranno descritte le proprietà della boswellia, nonché i suoi utilizzi e le controindicazioni associate. Non mancheranno, infine, alcune indicazioni di carattere pratico e commerciale.
Cos’è e cosa contiene la boswellia serrata
La boswellia serrata è una pianta arborea appartenente alla famiglia delle Burseraceae, a cui appartengono anche altre specie di boswellia, tra cui la boswellia sacra, nota per l’ottima qualità di incenso che produce. Le due specie di boswellia sono simili fra loro, anche se la boswellia serrata (oggetto di questo testo) è sicuramente quella che vanta il maggior numero di studi e applicazioni in campo fitoterapico. La crescita della boswellia avviene nei territori montuosi di Arabia Saudita, India e Africa orientale, dove la pianta viene impiegata da millenni per le sue proprietà medicinali.
In particolare, la boswellia produce una gommoresina, nota come olibano indiano o franchincenso, che scaturisce dall’incisione della corteccia. Tale sostanza contiene una serie di componenti bioattivi, ad oggi utilizzati a scopo terapeutico. Più nello specifico, contiene resine (30-60%), oli essenziali (5-10%) e polisaccaridi idrosolubili, quali l’arabinosio, il galattosio e lo xilosio. La frazione di resina contiene per lo più triterpeni, tra i quali spiccano gli acidi boswellici. Tale composizione può variare a seconda delle condizioni geografiche, dell’età della pianta e della qualità della resina [1].
Boswellia serrata: le proprietà benefiche
Come accennato poco fa, gli estratti di resina della boswellia vantano alcune proprietà medicinali, ad oggi documentate attraverso vari esperimenti [2,3,4,5,6]. Nello specifico, oltre alla già citata proprietà antinfiammatoria, vengono evidenziate potenzialità antimicrobiche, antidepressive e antitumorali, sebbene alcune volte si tratti, come in quest’ultimo caso, di dati soltanto preliminari. Segue una descrizione di ciascuna proprietà.
✓ Proprietà antinfiammatorie
Gli studi condotti sugli estratti di boswellia ne rivelano gli spiccati effetti antinfiammatori e analgesici. Gli acidi boswellici, in particolare, sembrano inibire l’attività dell’enzima 5-lipossigenasi (5-LO), limitando la sintesi di importanti mediatori dell’infiammazione. In aggiunta, gli acidi boswellici inibiscono il passaggio delle cellule immunitarie nel sito dell’infiammazione, nonché l’attività dell’enzima elastasi: entrambi questi effetti risultano protettivi verso le articolazioni. Non è un caso, infatti, che una delle applicazioni più note di questa pianta è proprio il trattamento delle infiammazioni articolari.
✓ Proprietà antimicrobiche
I componenti bioattivi della boswellia sembrano agire anche su varie specie microbiche, impedendone la crescita. Alcuni studi, in particolare, mostrano effetti inibenti su diverse specie batteriche, sia gram-negative che gram-positive. Tra i batteri in questione rientrano Staphylococcus aureus ed Escherichia coli, ma anche Pseudomonas aeruginosa, le specie di Klebsellia e Bacillus subtilis. Interessanti anche gli effetti antivirali dimostrati verso Herpex simplex di tipo I. Gli oli essenziali di boswellia, inoltre, sembrano agire da antimicotici, soprattutto contro i funghi patogeni per le piante. Se volete scoprire altre piante con queste proprietà, vi invitiamo a leggere il nostro articolo: Antibiotici naturali: quali sono e perché aiutano.
✓ Proprietà antidepressive
Interessanti anche le potenziali proprietà antidepressive. Uno studio condotto su topi da laboratorio ha mostrato come la boswellia, nella dose di 100 mg/kg e in combinazione col farmaco imipramina, possa agire in modo benefico sulla depressione acuta.
✓ Prevenzione oncologica
Alcuni esperimenti suggeriscono che gli estratti di boswellia possano agire da fattori di inibizione e tossicità verso alcune linee cellulari cancerose. Altri studi hanno invece evidenziato potenzialità di tipo anti-angiogenetico. In altre parole, tali estratti diminuirebbero la formazione di nuovi vasi sanguigni che favoriscono la crescita di un tumore. In ogni caso, si tratta di evidenze limitate e sono necessari ulteriori studi a riguardo.
Boswellia: a cosa serve e quando può essere utile usarla
A cosa serve, dunque, la boswellia serrata? A livello pratico, i suoi estratti si rivelano particolarmente utili nel trattare disturbi di natura infiammatoria, ma non solo. Nello specifico, la boswellia può essere di aiuto in presenza di:
- Fibromialgia e tendiniti;
- Reumatismi;
- Dolori muscolari;
- Degenerazione delle articolazioni;
- Artrosi;
- Artrite reumatoide;
- Gotta;
- Mal di testa;
- Dolori mestruali;
- Malattie infiammatorie croniche intestinali (morbo di Crohn, RCU).
Come si usa la boswellia serrata
Una volta considerati gli effetti benefici e le possibili applicazioni della boswellia, vediamo, adesso, come assumerne i principi attivi.
Gli integratori di boswellia sono disponibili in commercio sotto forma di capsule o compresse, contenenti l’estratto secco della pianta. Affinché siano efficaci, tali prodotti presentano una percentuale in acidi boswellici totali compresa, in media, tra il 65 e il 70%. Il componente più attivo, ovvero l’acido acetil-11-cheto-beta-boswellico (AKBA), è presente, di solito, nelle percentuali del 2-3%. I dosaggi giornalieri ritenuti efficaci per ottenere i benefici, si collocano mediamente fra 300 e 1000 mg, da suddividere in più assunzioni nel corso della giornata.
È possibile beneficiare dei principi attivi di boswellia anche attraverso soluzioni idroalcoliche dotate di contagocce (boswellia in gocce). La posologia di questi prodotti prevede generalmente il consumo di 30 gocce da diluire in acqua, da una a tre volte volte al giorno. Fate comunque riferimento a quanto riportato sulla confezione.
Alcuni integratori, come anche quelli a base di boswellia e finalizzati al benessere delle articolazioni, puntano sull’azione sinergica di più principi attivi. A tal proposito, essi potrebbero contenere boswellia insieme a glucosammina (o glucosamina), condroitina e metilsulfonilmetano (MSM). In altri casi, sono presenti frazioni vegetali aggiuntive, composte da estratti di curcuma e/o artiglio del diavolo. Non mancano, in alcune formulazioni, vitamine e minerali, quali vitamina C, vitamina D e magnesio.
Per un utilizzo efficace e sicuro degli integratori di boswellia, è buona norma attenersi alle indicazioni fornite da ciascuna casa produttrice.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Sebbene gli estratti di boswellia siano, in linea di massima, ben tollerati, esistono dei casi in cui il relativo consumo potrebbe risultare inappropriato o associarsi a effetti collaterali. Tra le controindicazioni della boswellia rientra, in modo decisamente ovvio, l’allergia accertata verso uno o più componenti della pianta. I soggetti allergici, in generale, dovrebbero prestare particolare cautela nell’utilizzo della boswellia, così come dei prodotti fitoterapici in toto.
La boswellia, inoltre, non deve essere assunta in caso di gravidanza e allattamento. In alcuni soggetti, e soprattutto in presenza di patologie gastrointestinali sottostanti, il consumo di boswellia potrebbe provocare effetti collaterali quali nausea e dolore epigastrico, ma anche diarrea e senso di pienezza. In rari casi, potrebbero verificarsi delle eruzioni cutanee. È preferibile, ad ogni modo, assumere estratti di boswellia nei dosaggi ritenuti sicuri.
In ragione di possibili interazioni, il consumo di boswellia è sconsigliato in concomitanza di terapie anticoagulanti (warfarin). In presenza di assunzioni farmacologiche di ogni tipo, è preferibile richiedere un consulto medico, prima di assumere gli estratti di boswellia. Lo stesso criterio andrebbe seguito anche in presenza di patologie, comprese le affezioni a carico del fegato e della tiroide.
Boswellia: prezzi e dove si compra
Gli integratori di boswellia sono facilmente acquistabili presso farmacie, parafarmacie ed erboristerie, direttamente al banco o su ordinazione. Laddove risulti complicato reperirla presso i punti vendita, la boswellia si compra anche online, attraverso i comuni motori di ricerca. Per quanto concerne i prezzi degli integratori, essi possono variare alquanto, sia a seconda del marchio produttore che della pezzatura scelta. In linea di massima, essi oscillano tra 8 e 30 €.