Candida intestinale: sintomi e cure naturali

Spesso la candida colpisce bocca, pelle e sfera genitale, ma esiste anche la forma intestinale, che prolifera nell’intestino andando a causare sintomi caratteristici. Scopri le cause, i sintomi e i rimedi naturali per risolvere la candida intestinale.

La candida intestinale è una condizione che si realizza nel momento in cui la Candida, presente quasi sempre normalmente in alcuni distretti corporei in modo “silente”, si trasforma in patogeno vero e proprio.

Candida intestinale: cause, sintomi e rimedi naturali

Perché ciò avvenga devono essere presenti delle condizioni favorenti, prima tra tutte un calo (grave oppure transitorio) delle difese immunitarie. Anche un’alimentazione troppo ricca di zucchero potrebbe costituire un fattore favorente la proliferazione della Candida nell’intestino.

La candidosi intestinale è una condizione patologica per cui si attendono nuove evidenze scientificamente valide, essendo la letteratura scientifica al riguardo relativamente povera. Teorie propongono il ruolo di alcune classi di linfociti (globuli bianchi) nel proteggere dalla proliferazione della candida nell’intestino ed una correlazione tra gravità della condizione e capacità di risposta immunitaria, ma nuove conferme sono attese.

In questo articolo andremo ad elencare le conoscenze attualmente disponibili, sottolineando il fatto che si tratta di una condizione da studiare più nel dettaglio e che i dati a disposizione sono da confermare.

Quando si parla di “candidosi”, in generale, ci si riferisce soprattutto alla Candida albicans, un fungo della famiglia dei Saccaromiceti. Oltre ad essa, esistono altri miceti (funghi) del genere Candida, che però sono solo in rari casi causa di infezione. Il più delle volte la Candida porta a manifestazioni patologiche “superficiali”, ma in casi gravi può determinare anche patologie profonde e disseminate.

Cause della candida intestinale

La candidosi, in generale, si manifesta principalmente nel momento in cui si presenti un calo delle difese immunitarie, oppure a seguito di fattori favorenti come stress, gravidanza, uso prolungato di antibiotici e/o cortisone, età avanzata, squilibri ormonali. Essa può essere comune in alcune patologie, anche gravi, che comportino una compromissione dell’immunità. Anche i soggetti diabetici potrebbero con maggiore probabilità soffrire di questo disturbo.

Nel caso più specifico della candida intestinale, si ritiene che tra i fattori favorenti al suo sviluppo si ritrovino anche l’alterazione della flora intestinale “normale” o “disbiosi”, unitamente ad abitudini alimentari scorrette, in particolare un consumo insufficiente di frutta e verdura e un uso eccessivo di dolci e di prodotti raffinati e non integrali.

Sintomi della candida intestinale

I sintomi della candida nell’intestino si riflettono principalmente sull’alterazione delle funzioni intestinali. La persona avvertirà quindi difficoltà digestive di vario tipo e alterazioni del transito intestinale, con possibile alternanza di diarrea e stipsi.

È di solito presente meteorismo, ossia la presenza di aria con sensazione di pancia gonfia e dura, e possono presentarsi crampi e/o dolori addominali ricorrenti. Talvolta si presenta un malessere più generale, con una stanchezza eccessiva e problemi del sonno. Infine, è possibile la presenza di cefalea.

A volte, ma non sempre, la candida intestinale si presenta in concomitanza (oppure dopo tempi brevi) dello stesso problema in altri distretti del corpo, in particolare a livello genitale (candidosi genitale).

Esami e diagnosi della candidosi intestinale

La diagnosi di questa condizione patologica spesso non è immediata, in quanto si tratta di una condizione poco studiata e per la quale gli esami specifici non sono eseguiti in modo routinario. Il sospetto di candidosi intestinale si pone nel momento in cui la persona lamenta vari sintomi che riconducono ad un’alterazione della flora intestinale, come ad esempio disturbi dell’alvo, meteorismo, flatulenza, disturbi digestivi, stanchezza.

Spesso si tratta di una condizione che cronicizza: ciò significa che non viene individuata immediatamente e si protrae nel tempo. È possibile eseguire un generico esame nelle feci per la ricerca di miceti (funghi), ma non è particolarmente utile in quanto la presenza di Candida è “normale” all’interno dell’intestino.

Pertanto, sembrerebbe più importante la diagnosi “clinica”, basata sulla visita della persona da parte di un medico che, sulla base di segni e sintomi, può sospettare la presenza di questa condizione.

Esistono esami più specifici che alcuni laboratori eseguono su un campione di feci, come il “test del microbiota”. Questo esame potrebbe individuare in modo più specifico la presenza di candida intestinale, ma si tratta di una procedura ancora poco conosciuta e poco diffusa, da eseguire a pagamento del cittadino e per la quale nuove evidenze sono attese. È possibile chiedere indicazioni al proprio medico sulla necessità o meno di eseguire questo test nonché sui suoi limiti.

La diagnosi differenziale, dal momento che la sintomatologia si presenta quasi sempre come vaga e aspecifica, va posta principalmente con altre patologie intestinali (come ad esempio colite, sindrome dell’intestino irritabile, malattie infiammatorie croniche dell’intestino o IBS, etc).

Vanno escluse patologie cosiddette “organiche” per mezzo di esami ematochimici (del sangue) e, se necessario, strumentali (di solito ecografia addominale oppure, a giudizio dello specialista, indagini più approfondite come risonanza magnetica, endoscopia o altre). Una volta escluse condizioni patologiche differenti, sarà possibile confermare il sospetto di candida intestinale e impostare una terapia specifica, associata ad azioni sullo stile di vita quali correzione del regime alimentare e mantenimento di un’attività fisica idonea e costante nel tempo.

Candida intestinale: i rimedi naturali

Per debellare la candida intestinale il rimedio naturale più efficace è costituito dai fermenti lattici, da selezionare su consiglio medico, con l’obiettivo di ripristinare la normale flora batterica intestinale.

Oltre ad essi, anche l’assunzione di oli essenziali con i corretti criteri sembrerebbe mostrare effetti positivi sul miglioramento dei sintomi. In casi gravi, comunque, alla diagnosi fa seguito anche una terapia antimicotica convenzionale, da intraprendere con diversi dosaggi a seconda del quadro clinico-patologico e in associazione o meno a terapia antibiotica.

✓ Fermenti lattici

La supplementazione con fermenti lattici va sempre associata ad una corretta impostazione alimentare ed ha lo scopo di andare a risolvere la disbiosi intestinale presente. Ne esistono di tipi estremamente differenti, non equivalenti tra loro, pertanto per la scelta corretta va chiesto il parere di un professionista esperto.

✓ Oli essenziali

Gli olii essenziali ritenuti efficaci nel trattamento della candidosi, e i quali possono essere usati anche in associazione alla terapia convenzionale, sono in particolare quelli di Melaleuca alternifolia (“Tea tree oil”), di lavanda e di timo. Il primo sembrerebbe avere il maggior effetto tra tutti e si può assumere per mezzo di prodotti appositamente studiati, per cui va chiesto consiglio al proprio medico. Ricordiamo che gli oli essenziali non vanno ingeriti né messi a diretto contatto con la pelle, a causa di una loro tossicità se utilizzati scorrettamente. Inoltre non vanno usati, oppure vanno usati con cautela e sotto supervisione medica, in gravidanza, in particolari patologie e nel bambino.

È importante ricordare anche che per il benessere intestinale, oltre che del metabolismo nel suo insieme, andrebbe se possibile evitata una vita sedentaria, con lo svolgimento di un’attività fisica costante almeno due o tre volte la settimana. Inoltre l’assunzione di acqua durante la giornata (idratazione) andrebbe mantenuta adeguata (almeno 1,5 lt fuori dai pasti, salvo casi particolari che richiedano una differente impostazione).

✓ Estratto di semi di pompelmo e candida intestinale

L’estratto di semi di pompelmo sembra possedere proprietà antifungine, antibatteriche e antivirali, oltre che atiossidanti. Esso sembra inibire la proliferazione della Candida ed è possibile assumerlo, in associazione ad una dieta adeguata e ad eventuali altri medicamenti, sotto forma di gocce o compresse. Tuttavia, caso per caso va valutato lo squilibrio patologico, inoltre ricordiamo che il pompelmo interferisce con l’assunzione di vari farmaci e pertanto in caso di terapia farmacologica va chiesto il parere del medico.

Consigli di alimentazione

Quando è presente (o fortemente sospettata) una candidosi intestinale, andrebbero eliminati del tutto, almeno per un periodo, alcuni cibi. È bene ricordare che variazioni importanti nelle abitudini alimentari vanno sempre supportate dal consiglio professionale di un nutrizionista qualificato, in grado di consigliare tempi e modi corretti della sospensione e dell’eventuale reintroduzione dei vari cibi, oltre che quantità e bilanciamento dei vari nutrienti.

Interventi non bilanciati potrebbero peggiorare la condizione presente, invece di risolverla. Vediamo di seguito alcuni alimenti consigliati in caso di candida intestinale e quelli che invece andrebbero evitati.

Cibi sconsigliatiCibi da evitare:

  • Farina bianca (pane bianco, pasta bianca, etc);
  • Zucchero bianco e alimenti che lo contengono (dolci, confetture, scatolame, gelati, etc);
  • Bibite e succhi di frutta pronti;
  • Bevande alcoliche;
  • Lievito e alimenti lievitati;
  • Latte e derivati;
  • Insaccati e salumi.

Cibi consigliatiCibi consigliati:

  • Acqua;
  • Cereali integrali;
  • Farine integrali;
  • Frutta e verdura di stagione;
  • Legumi (con moderazione);
  • Olii vegetali spremuti a freddo;
  • Semi;
  • Frutta secca;
  • Carni bianche;
  • Pesce.

Anche voi soffrite di candida intestinale? Se è stato utile questo articolo o se volete condividere con noi altri rimedi naturali, scriveteci nei commenti.


Dott.ssa Beatrice Andreoli

Medico chirurgo, laureata presso l’università di Verona. Ha conseguito il Master internazionale in Nutrizione e dietetica applicata presso l’università politecnica delle Marche (sede di Ancona) e il diploma triennale in Agopuntura energetica e tradizionale presso l'Associazione Italiana Agopuntura di Roma.

Leggi anche

10 commenti

  1. Sono due anni che soffro di disturbi digestivi dolori in tutto il corpo stanchezza mal di testa bruciore e prurito intimo ho speso un occhio della testa in esami che sono quasi sempre negativi ho pure il diabete mi aiuti perché sono disperata grazie

  2. Un interessante articolo su un rimedio naturale per un trattamento efficace delle infezioni fungine, dei funghi della pelle.

  3. Vorrei chiedere se possibile un indirizzo mail dove poterle fare alcune domande in merito ad eventuali esami da fare per stabilire la situazione di un intestino incognita…. (bambina di 5 anni con alcuni disturbi secondo me collegati ma che nessuno vuole approfondire). Grazie

  4. Buona sera, ho letto il vostro articolo, volevo chiedervi un paio di cose,
    i latticini sono vietati, ma se sono senza lattosio?
    Visto che non si può zuccheri, prodotti da forno marmellata miele, cosa si può mangiare a colazione?
    C’è chi dice frutta si e chi frutta no
    Help

    1. Buongiorno, latte e derivati, anche nel formato “senza lattosio” contengono zuccheri semplici e nella fase di trattamento della candidosi intestinale andrebbero fortemente limitati.
      A colazione è preferibile assumere frutta fresca di stagione piuttosto che marmellate/centrifugati in quanto la fibra presente nella frutta riduce l’assorbimento degli zuccheri stessi. Alla frutta fresca può abbinare un pane di segale + una fonte proteica senza zuccheri (es. Uova) + una fonte di grassi buoni (es. Noci/Mandorle).
      Dott.ssa Alessandra Esposito

  5. Ho letto che la candida intestinale può espandersi ai bronchi e provocare asma. Lei che ne pensa?

    1. Buonasera Renata,
      conosco solo in parte gli studi in questo campo. Per quanto concerne il mio punto di vista la presenza di candida intestinale (laddove patologica) indica uno squilibrio tra le varie forme di batteri, lieviti e virus che abitano il nostro corpo. Considerata la correlazione tra asma e allergia, potrebbe esserci un legame tra una situazione di disbiosi e la patologia. In ogni caso credo che altri studi debbano ancora essere condotti per verificare questa ipotesi.
      Dott.ssa Stefania Cocolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *