Fosforo: a cosa serve, fonti alimentari e sintomi da carenza o eccesso
Il fosforo è un minerale fondamentale per la salute delle ossa e costituente di importanti enzimi e strutture cellulari. È possibile trovarlo in moltissimi alimenti e sono difficili ma gravi le situazioni di carenza. Scopriamo a cosa serve e dove trovarlo.
- Quanto fosforo assumere ogni giorno
- Proprietà e funzioni del fosforo
- Sintomi e cause della carenza di fosforo
- Fonti naturali di fosforo
- Tossicità da eccesso
Il fosforo è uno dei sali minerali essenziali per la nostra sopravvivenza e il nostro benessere. Una carenza di questo minerale, infatti, può compromettere funzioni fisiologiche molto importanti.
Il fosforo (il cui simbolo chimico è rappresentato dalla lettera “P”) viene definito un macroelemento: è presente infatti nel nostro organismo in una quantità consistente. In particolare circa 600-900 gr di fosforo, sotto forma di idrossiapatite, si trovano nello scheletro. Questa quota rappresenta circa l’85% del fosforo totale presente nel nostro organismo.
Il restante è suddiviso tra muscoli (10%), cervello, sangue, fegato e altri tessuti. Ne consegue che il fosforo ha un ruolo importantissimo per la salute delle nostre ossa, ma è anche un importante costituente delle membrane cellulari e degli acidi nucleici ed è coinvolto nel mantenimento dell’equilibrio acido-base nell’organismo. Tutte queste funzioni verranno riprese e approfondite in uno dei paragrafi successivi: continuate a leggere se vi interessa capire nel dettaglio a cosa serve il fosforo.
Il fosforo è presente nel sangue sotto forma di anioni mono e bivalenti o complessato con alcune proteine. I livelli nel sangue possono variare, anche di 1 mg/100 dl, dopo il pasto e si attestano solitamente su 2,5-4,5 mg/dl.
Un eccesso o una carenza di fosforo possono danneggiare sia lo scheletro, sia i muscoli. Per questo motivo nel simposio a Santa Fe del 2016 riguardante la gestione dell’osteoporosi e le malattie dell’osso, il dr. Miller suggeriva di inserire il dosaggio di questo minerale negli esami di routine.
Il metabolismo del fosforo è strettamente legato a quello di un altro minerale fondamentale per la salute delle nostre ossa, il calcio.
L’assorbimento intestinale, la mobilizzazione dall’osso, la deposizione ossea e il riassorbimento renale di entrambi i nutrienti appena citati dipendono principalmente da altri 3 attori: paratormone, calcitonina e vitamina D. Altri ormoni, inoltre, possono contribuire al metabolismo del fosforo come l’ormone della crescita e gli estrogeni.
In particolare il paratormone aumenta il rilascio del fosforo (e del calcio) dall’osso e allo stesso tempo ne aumenta l’escrezione urinaria; la vitamina D (insieme al sodio) è coinvolta nell’assorbimento intestinale del fosforo; l’ormone della crescita diminuisce l’escrezione renale dei fosfati e gli estrogeni svolgono l’azione opposta.
Il fosforo, come vi abbiamo anticipato, viene eliminato tramite le urine e il riassorbimento renale è controllato da una serie di ormoni. La quantità di fosforo eliminata giornalmente con le urine è di 900 mg, ma può variare consistentemente in base alla quantità di fosforo presente nel nostro organismo: se il livello di fosforo nel sangue è basso, allora una quantità bassissima di fosforo verrà eliminata tramite le urine e viceversa.
Quanto fosforo assumere ogni giorno
I LARN (ovvero i livelli di assunzione raccomandati per la popolazione italiana) consigliano un’assunzione giornaliera di circa 700 mg di fosforo a uomini e donne in età adulta. Non si consigliano apporti superiori né in caso di gravidanza, né in caso di allattamento e neppure negli anziani. I ragazzi in età di sviluppo, invece, necessiterebbero di apporti superiori: 1250 mg dagli 11 ai 17 anni.
A cosa serve il Fosforo? Proprietà e funzioni
Vi abbiamo già anticipato che il fosforo serve a svolgere numerose funzioni, a partire senza dubbio dal suo ruolo nel metabolismo osseo. Prima di approfondire tutti i suoi compiti, dobbiamo necessariamente sottolineare che il fosforo è un componente fondamentale dell’ATP: l’adenosina tri-fosfato, una molecola formata dall’adenina (una base azotata), il ribosio (uno zucchero) e 3 molecole di fosfato.
L’ATP, come molti di voi già sapranno, corrisponde alla moneta energetica della nostra cellula: la maggior parte delle reazioni che avvengono all’interno delle nostre cellule necessitano di energia per poter avvenire e, pertanto, la reazione avviene solo se viene “consumato” ATP. Ne consegue, quindi, che senza fosforo praticamente tutte le reazioni cellulari sarebbero inibite. Approfondiamo ora le proprietà del fosforo.
✓ Metabolismo osseo
Il fosforo è essenziale per il benessere delle nostre ossa e dei nostri denti. Una carenza di fosforo, infatti, può comportare una severa demineralizzazione dell’osso, provocando così (anche in presenza di adeguati livelli di vitamina D) rachitismo nel bambino e osteomalacia nell’adulto.
✓ Mantenimento dell’equilibrio acido-base
Il fosforo è un componente fondamentale di un importante sistema tampone, che contribuisce a mantenere costante il pH del sangue di ogni individuo sano.
✓ Componente delle membrane cellulari
Il fosforo è un componente dei fosfolipidi, delle molecole lipidiche aventi a un’estremità un gruppo fosfato. Tale estremità risulta idrosolubile, mentre il resto della molecola è scarsamente solubile in acqua. I fosfolipidi sono alla base del doppio strato lipidico che costituisce le membrane cellulari.
✓ Costituente degli acidi nucleici
Gli acidi nucleici sono le molecole depositarie della nostra informazione genetica: il DNA e l’RNA. Queste molecole sono costituite da nucleotidi, a loro volta formati da uno zucchero (ribosio, nel caso dell’RNA e desossiribosio nel caso del DNA), una base azotata e una molecola di acido fosforico (derivata proprio dal fosforo).
✓ Costituente dell’inositolo trifosfato
Il fosforo è uno dei componenti dell’inositolo trifosfato, un importante messaggero coinvolto nella trasduzione del segnale cellulare.
✓ Fosforo e memoria
Per quanto concerne la relazione tra fosforo e memoria, che più volte ci hanno ribadito nel corso del tempo, sembra non esserci un reale ruolo del fosforo nel miglioramento della memoria. Tuttavia sembra che un’altra sostanza, la fosfoserina (composta dall’amminoacido serina e da una molecola di acido fosforico) sia utile per migliorare le capacità mnemoniche e la concentrazione.
Carenza di Fosforo: cause e sintomi
Come vi abbiamo già anticipato è raro che si verifichino situazioni di fosforo basso nel sangue, proprio grazie alla presenza di questo elemento in moltissimi alimenti di origini diverse.
L’unico caso in cui il fabbisogno non viene soddisfatto è quello dei neonati prematuri in quanto il latte materno è carente di fosforo. Più facilmente una carenza di fosforo può essere causata dal mancato assorbimento di questo minerale (che abbiamo visto essere dipendente dalla presenza di altre sostanze come la vitamina D).
Anche interventi chirurgici intestinali possono essere causa di carenza di fosforo, così come l’utilizzo di antiacidi contenenti idrossido di alluminio.
In particolare l’assorbimento di fosforo può essere ostacolato dalla presenza di fitati (presenti nei cereali integrali, nei legumi, nella soia, nei semi e nella frutta secca). Per questo motivo il fosforo presente negli alimenti di origine animale viene assorbito meglio e più facilmente rispetto a quello presente negli alimenti di origine vegetale.
Allo stesso modo anche un’elevata quantità di calcio assunta con la dieta può interferire con l’assorbimento del fosforo. In caso di carenza di fosforo i principali sintomi sono: malessere generale, anoressia, alterazione della conduzione nervosa e neuromuscolare e astenia.
Fonti alimentari di Fosforo
Come vi abbiamo anticipato si può trovare il fosforo in alimenti sia di origine sia animale, sia di origine vegetale. Nello specifico, tra gli alimenti vegetali più ricchi di fosforo troviamo la crusca di riso, i semi oleosi (tra cui quelli di zucca, di sesamo e di papavero), la frutta secca (anacardi, pinoli, pistacchi), il cacao e la soia, mentre negli alimenti di origine animale troviamo alcuni formaggi, specialmente pecorino e grana, il pesce (in particolare salmone, trota e merluzzo) e l’uovo.
Alimenti ricchi di fosforo: tabella pdf
Scarica la tabella in pdf con gli alimenti più ricchi di fosforo.
Tossicità del Fosforo: cause e sintomi da eccesso
Il fosforo è privo di tossicità e qualora i livelli di assunzione fossero elevati i nostri reni sarebbero in grado di ripristinare il corretto equilibrio.
Tuttavia, in caso di insufficienza renale cronica è necessario prestare attenzione all’assunzione di questo (e altri) nutrienti e pertanto è consigliabile affidarsi a uno specialista che possa consigliarci un regime alimentare adeguato e personalizzato.
Livelli di fosforo elevati, tuttavia, sembrano essere collegati, secondo diversi studi, a un aumento del rischio cardiovascolare.
Inoltre il fosforo alto nel sangue è associato a una maggior produzione di citochine pro-infiammatorie e pertanto è connesso a una maggiore infiammazione dell’individuo.
Uno studio americano condotto su poco meno di 10000 persone ha addirittura dimostrato che un consumo molto elevato di fosforo, superiore ai 1400 mg/giorno (a sua volta spesso connesso a un regime alimentare non adeguato) è associato a un aumento della mortalità.
Gli studi condotti, seppur numerosi, hanno tuttavia una forte mancanza in quanto il livello di fosforo ematico e il consumo di fosforo non sono facilmente correlabili. Tuttavia sembrerebbe che un consumo di fosforo adeguato e non eccessivo potrebbe diminuire il rischio cardiovascolare.