Argento colloidale, un antibiotico naturale del passato: a cosa serve, come si usa e controindicazioni

La sicurezza e l’efficacia dell’argento colloidale sono argomenti controversi. Discutiamone le proprietà e le modalità di applicazione.

L’argento colloidale e il suo utilizzo ai fini curativi costituiscono dei punti alquanto dibattuti tra gli addetti ai lavori. Molto utilizzato in tempi passati per il suo presunto potere antimicrobico, per poi passare in secondo piano con lo sviluppo delle sostanze antibiotiche, l’argento colloidale rientra, attualmente, tra gli espedienti “alternativi” per il trattamento di alcune problematiche, partecipando alla composizione di prodotti specifici e mirati.

Aegento colloidale in gocce

In particolare, oggi viene usato principalmente per uso esterno contro alcune problematiche della pelle (ferite, dermatiti, micosi, acne), sui capelli o per risolvere alcuni disturbi al cavo orale e alla gola.

Nei paragrafi successivi, verranno introdotti alcuni dettagli circa la natura dell’argento colloidale, descrivendo anche le proprietà e i benefici ad esso attribuiti. Seguiranno, dunque, le modalità di utilizzo e le controindicazioni collegate a tale sostanza, non senza alcuni riferimenti sulle precauzioni finalizzate ad una applicazione consapevole della stessa. Infine, verrà fornita una guida generale per l’acquisto dei relativi prodotti, considerandone gli aspetti puramente commerciali.

Cos’è l’argento colloidale

L’argento colloidale è un composto peculiare formato da piccolissime particelle di argento disperse all’interno di acqua. Prima del suo impiego nella realizzazione del prodotto finale, l’acqua viene privata delle impurità (residui minerali, microrganismi) mediante un processo di distillazione. Per definizione, le particelle di argento colloidale costituiscono la cosiddetta fase dispersa del composto, mentre l’acqua distillata costituisce la fase disperdente dello stesso. Inoltre, per essere definito un sistema colloidale, le particelle di argento devono avere una dimensione che varia tra 1 e 100 nanometri.

L’argento è un elemento presente in natura, attualmente utilizzato in diversi campi di applicazione. Per quanto riguarda il suo ruolo nella fisiologia umana, l’argento viene classificato come elemento non essenziale. La cosiddetta forma “ionizzata” dell’argento viene tuttavia utilizzata per le presunte proprietà curative e, per più di due secoli, sembra che tale sostanza sia stata impiegata nella cura delle ferite da ustione. [1, 2]

Le proprietà benefiche attribuite all’argento colloidale, commercializzato come “argento colloidale ionico” verranno descritte più dettagliatamente nel paragrafo successivo.

Argento colloidale: proprietà e benefici

Quali sarebbero, dunque, le proprietà dell’argento colloidale? Sebbene la sua reale utilità curativa rappresenti, attualmente, un acceso argomento di discussione tra gli scienziati, alcune evidenze sperimentali sembrano avvalorare la sua applicabilità in ambito biologico e biomedico. I dati scientifici ad oggi disponibili, sembrano attribuire all’argento colloidale potenziali proprietà benefiche, sebbene alcuni aspetti debbano essere ulteriormente studiati e chiariti.

Sulla base di quanto ad oggi evidenziato, l’argento colloidale viene associato a proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie. Inoltre, alcuni esperimenti di laboratorio descrivono putativi effetti tossici esercitati dalle nanoparticelle di argento su alcuni tipi di cellule tumorali, suggerendo la necessità di approfondire tale campo di indagine. [3, 4] Per una comprensione più approfondita dell’argomento, segue la descrizione, punto per punto, di ogni singola proprietà documentata e presunta dell’argento colloidale.

✓ Proprietà antimicrobiche

L’attività antimicrobica costituisce senza dubbio la proprietà più nota tra quelle attribuite all’argento colloidale. Nello specifico, tale composto sembra avere effetti antibatterici, antifungini e antivirali.

  • Attività antibatterica: per quanto riguarda l’attività di antibatterico naturale, diverse evidenze sperimentali hanno evidenziato una certa efficacia battericida verso diverse specie batteriche. Esperimenti condotti sul batterio gram-negativo Escherichia coli hanno mostrato come l’accumulo di nanoparticelle di argento nella parete batterica del microrganismo possa indurre il danneggiamento della stessa, e dunque la morte del batterio. Altre osservazioni simili sono state condotte su batteri gram-positivi, tra i quali figura la specie Staphylococcus auereus, nota per i relativi meccanismi di resistenza agli antibiotici. Interessante dal punto di vista applicativo, è la potenziale efficacia delle nanoparticelle di argento sulla formazione del biofilm batterico, ovvero un processo di aggregazione batterica caratteristico di alcune condizioni patologiche. A tal proposito, l’argento sembra essere attivo contro le specie Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus epidermidis;
  • Attività antifungina: per quanto concerne l’attività antifungina, l’argento sembra essere efficace contro diverse specie, tra le quali spiccano i ceppi appartenenti al genere Candida. Le infezioni da funghi sono più frequenti nei soggetti immunodepressi e, data la scarsità di farmaci antifungini disponibili, esse risultano difficili da trattare. Nella ricerca di nuovi agenti curativi in relazione alle infezioni fungine, che siano biocompatibili e non tossici, l’utilizzo dell’argento colloidale rientra tra gli espedienti indagati in tal senso;
  • Attività antivirale: sebbene i meccanismi alla base di tale attività restino ad oggi poco chiari, sembra che l’argento colloidale possa inoltre funzionare da agente antivirale. Alcuni studi preliminari suggeriscono che tale composto possa inibire l’attività di alcune specie virali, tra le quali rientra il virus dell’herpes labiale.

✓ Proprietà antinfiammatorie

La gestione ottimale dei meccanismi infiammatori rappresenta un aspetto importante in svariate condizioni patologiche. Allo stesso modo, la ricerca di sostanze che possano esercitare un effetto antinfiammatorio costituisce un importante campo di indagine. Considerando i dati ad oggi disponibili circa le proprietà antinfiammatorie dell’argento colloidale, sembra che questo composto possa rendersi utile in tal senso. In particolare, alcune osservazioni condotte su animali di laboratorio suggeriscono che le nanoparticelle di argento possano sopprimere l’infiammazione nelle prime fasi del processo di riparazione delle ferite, regolando la quantità di marcatori proinfiammatori.

✓ Proprietà antitumorali (solo osservazioni in vitro)

Esperimenti condotti su cellule hanno evidenziato come le nanoparticelle di argento possano indurre la morte di alcune tipologie di cellule tumorali, influenzandone diversi aspetti morfologici e funzionali. Allo stesso modo, alcune osservazioni in vitro suggeriscono che tale sostanza possa inibire la formazione di nuovi vasi sanguigni, che rappresenta un processo fondamentale nella crescita di un tumore. Sulla base di tali osservazioni, si aprono interessanti strade di indagine scientifica, che si pongono necessariamente alla base di eventuali sviluppi terapeutici futuri. Per tale incompletezza, ad oggi non è certo possibile classificare l’argento colloidale tra le sostanze utili per la cura del cancro. A tal proposito, è essenziale affidarsi sempre ai protocolli chemioterapici scientificamente comprovati e universalmente accettati, ricorrendo alla supervisione medica costante.

Come si usa l’argento colloidale

Una volta presi in esame i benefici dell’argento colloidale, o comunque le proprietà benefiche presunte e in corso di approfondimento, è il momento di descriverne le possibilità di applicazione. A cosa serve l’argento colloidale, a livello pratico? E come si usa, dunque, questo composto?

L’argento colloidale viene ad oggi utilizzato per la sua attività disinfettante e disinfiammante, essenzialmente per uso esterno. Le soluzioni di argento colloidale vengono applicate all’igiene orale e dunque utilizzate come collutorio, per la pulizia di denti e gengive. In tal caso, tale composto sembra tornare utile per il trattamento di afte e altre condizioni infiammatorie a carico del cavo orale.

L’argento colloidale viene talvolta utilizzato per il trattamento del mal di gola o della tonsillite, mediante appositi erogatori spray. Inoltre, le soluzioni in questione sembrano prestarsi bene per la cura di abrasioni, scottature o altre lesioni a carico della pelle e del cuoio capelluto, così come per il trattamento di micosi, dermatiti e acne. In tal caso esistono formulazoni in spray o in crema/gel da applicare direttamente sulla pelle, nella zona interessata.

Argento colloidale: controindicazioni e precauzioni d’uso

Al di là delle applicazioni pratiche, può essere utile, a questo punto, introdurre qualche considerazione sulle eventuali controindicazioni dell’argento colloidale. La questione legata alla sicurezza e alla reale efficacia dell’argento colloidale nel trattamento di alcune problematiche rappresenta tutt’ora un argomento controverso, dove sostenitori e detrattori si alternano nel fornire pareri, ovviamente discordanti.

I prodotti a base di argento colloidale attualmente presenti sul mercato sono progettati, essenzialmente, per un utilizzo topico, in quantità contenute e per brevi periodi. La mancanza di evidenze solide, in termini di sicurezza ed efficacia, frena sia l’uso interno, sia l’uso topico a dosi elevate e/o per lunghi periodi, dell’argento colloidale.

A rafforzare tale raccomandazione sulle modalità di utilizzo dell’argento colloidale contribuiscono, tra l’altro, alcuni dati circa alcuni eventi di tossicità, con particolare riferimento all’argiria: questo termine descrive un’alterazione nella colorazione della pelle dovuta all’accumulo di argento. Altri effetti collaterali a carico renale, epatico, neurologico ed ematologico sono stati inoltre osservati per la somministrazione interna della sostanza in questione. [5, 6]

In linea generale e anche per le applicazioni topiche, è consigliabile evitare l’utilizzo di questo composto durante la gravidanza e l’allattamento, così come è preferibile prestare particolare cautela in caso di reazioni da ipersensibilità pregresse.

Nonostante tutto, diversi rivenditori propongono istruzioni su come assumere l’argento colloidale per uso interno, tralasciando la mancanza di studi clinici che possano fungere da reale sostegno di tale pratica. In ogni caso, prima dell’utilizzo dei prodotti a base di argento colloidale è buona norma ricorrere al parere del medico curante, anche al fine di valutarne la compatibilità con eventuali trattamenti farmacologici in atto.

Argento colloidale: guida all’acquisto

Come accennato nel paragrafo relativo alle potenziali applicazioni, l’argento colloidale è disponibile in commercio in forma di gocce o spray, ma anche di creme e gel che lo contengono. I prodotti in questione sono acquistabili in farmacia, parafarmacia e, per quanto riguarda i punti vendita più forniti, anche in erboristeria. Talvolta, può accadere che gli esercizi commerciali non dispongano degli articoli pronti per la vendita: in tal caso è solitamente possibile procedere all’ordinazione.

Sebbene possano esservi delle variazioni a seconda della casa produttrice, le soluzioni di argento colloidale vengono disposte in flaconi da 100, 150 e 200 ml, per una concentrazione che può oscillare tra 10 e 20 ppm (parti per milione). Per quanto riguarda i prezzi, anch’essi possono variare a seconda del produttore e del punto vendita scelti, oscillando, in media, tra 10 e 30 €.

In genere, i prodotti disponibili in commercio sono composti da argento colloidale puro, sebbene alcune formulazioni in gel, ad esempio a base di aloe vera, possano anch’esse contenere argento colloidale.

In linea di massima, le soluzioni di argento colloidale sono acquistabili anche attraverso svariati portali online e, in tal caso, è importante prestare attenzione ai criteri di qualità e sicurezza dei prodotti. In particolare, è consigliabile controllare l’effettiva concentrazione in ppm riportata sulla confezione del prodotto da acquistare, attendendosi ai valori numerici accennati poco fa (10 – 20 ppm).

Dott.ssa Gabriella Reggina

La Dott.ssa Gabriella Reggina è laureata in biologia presso l’Università Federico II di Napoli e ha proseguito gli studi post-laurea in materia di nutrizione e igiene degli alimenti. È iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi.

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10 commenti

  1. Ciao
    Ho usato l’arge Colloidale 20 ppm
    Per eliminare una dolorosissima verruca plantare di circa 8 millimetri .
    L’ Ordinato on Line alla Santé Natureles. Nel mentre aspettavo che il prodotto arrivasse ho applicato per 2 giorni acido ascorbico ( vitamina C ) e già la verruca da piatta era diventata più piccola e sporgente tipo bottone. Appena arrivato il prodotto ho iniziato ad applicare un cerotto impermeabile bagnato di argento colloidale, bloccando poi il tutto con un cerotto di carta più grande. Tutto ciò 2 volte al giorno,mattina e sera, senza interruzioni nemmeno la notte.Già dalla prima applicazione la verruca ha smesso di fare male e con il passare dei giorni ha iniziato a cambiare colore divenendo ruggine scuro. Dopo 8 giorni di trattamento È CADUTA!!! Sono ultra felice 😀‼️ Visto il risultato prodigioso vorrei tentare di curare mia mamma che soffre di Pemfigoide bolloso…. forse qualcuno ha qualche esperienza in merito ❓Grazie sin d’Ora per le risposte che vorrete darmi

  2. Io ho provato l’argento citrato complessato per la sua atossicità e devo dire che personalmente lo trovo di gran lunga superiore.

  3. Grazie a tutti per le vostre importanti testimonianze !!!
    Percaso conoscete qualcuno che ha fatto uso dell’argento colloidale per curare la Candida??grazie.

  4. mi ha aiutato con forfora, gengivite, influenza … è vero quello che si dice.
       amministrazione del sito grazie

  5. Soffro spesso di mal di gola, appena sento arrivare l’infimmazione faccio dei gargarismi con l’argento colloidale puro e blocco all’istante l’infiammazione. é un prodotto sicuro e molto efficace.

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