10 antinfiammatori naturali: quali sono, perché aiutano e come si usano

La natura ci mette a disposizione numerosi antinfiammatori naturali. Vediamo i più potenti e perché aiutano.

L’infiammazione si classifica come un meccanismo difensivo dell’immunità innata e viene innescata in seguito a infezioni microbiche o danni tissutali di varia origine. La risposta infiammatoria rappresenta un evento del tutto fisiologico e ha lo scopo di ripristinare la funzionalità della zona colpita dall’evento dannoso.

gli antinfiammatori naturali migliori

Nel corso di un’infiammazione acuta, i sintomi tipici della risposta (arrossamento, calore, gonfiore e dolore) si risolvono in un tempo relativamente breve. Quando i meccanismi dell’infiammazione si protraggono nel tempo e in modo silente, si parla di infiammazione cronica di basso grado. Tale condizione, non più fisiologica, si basa su vari fattori scatenanti (es.: alimentazione errata) e partecipa a diverse condizioni patologiche.

Talvolta, è necessario trattare le condizioni infiammatorie mediante specifiche sostanze, che sono note, nel complesso, come antinfiammatori. In linea generale, tali sostanze operano inibendo l’azione dei mediatori pro-infiammatori o riducendone la produzione all’interno del corpo.

Oltre agli antinfiammatori di sintesi, che spesso si associano a effetti avversi di varia entità, sono disponibili in commercio diversi antinfiammatori naturali, per lo più derivanti dall’ambiente botanico. Successivamente, verranno descritti alcuni rimedi naturali dallo spiccato e documentato potere antinfiammatorio, approfondendo la relativa integrazione.

10 antinfiammatori naturali

Come accennato poco fa, esistono vari agenti naturali dai presunti o documentati effetti terapeutici, il cui studio sperimentale, in questo contesto, è finalizzato alla ricerca di rimedi antinfiammatori che siano efficaci e sicuri per il consumatore. Al fine di fornire qualche dettaglio in più sull’argomento, segue una carrellata di alcuni antinfiammatori naturali presenti sul mercato.

Rimandando alle singole descrizioni per aspetti qualitativi più specifici, può essere utile anticipare alcune caratteristiche generali di un integratore di qualità. In primis, è importante controllare la composizione dei prodotti, al fine di escludere la presenza di additivi artificiali, conservanti o coloranti: in linea generale, un buon prodotto non dovrebbe contenere sostanze in eccesso rispetto al principio attivo ricercato.

In secondo luogo è buona norma che il contenuto della confezione non sia esposta alla luce: è consigliabile prediligere, ad esempio, i prodotti contenuti in vetro scuro. In aggiunta, è buona norma acquistare integratori che non si discostino eccessivamente dai prezzi medi di mercato, al fine di non incorrere nella scarsa qualità produttiva e delle materie prime. Infine, un buon integratore conterrà informazioni in etichetta circa l’utilizzabilità in caso di allergie o intolleranze. Vediamo ora quali sono 10 antinfiammatori naturali che funzionano davvero.

1 Artiglio del diavolo

Tra i più studiati rimedi fitoterapici all’infiammazione, l’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) è una pianta erbacea reperibile nelle aride steppe del Sud-Africa e, in particolare, nel deserto del Kalahari. Nell’ambito della medicina popolare, le sue radici compongono preparazioni orali da assumere nel trattamento di alcune condizioni, quali febbre e reumatismi. Altre applicazioni di “etnomendicina” prevedono il trattamento di dolori post-partum, dolori mestruali, ulcere e patologie infiammatorie a carico dell’intestino. Anche le infusioni a base di artiglio del diavolo vengono associate al trattamento dei reumatismi.

L’attività terapeutica dell’artiglio del diavolo dipende dai suoi costituenti chimici e, in particolare, dell’arpagoside, che sembra agire sul dolore mediante diversi meccanismi. In particolare, osservazioni di laboratorio evidenziano un effetto attenuante sui marcatori dell’infiammazione e dello stress ossidativo [1].

Gli integratori consigliabili consistono in preparazioni in capsule o compresse, o in estratti fluidi per uso interno, indicate per il trattamento dei dolori a carico di qualsiasi articolazione (es.: ginocchio, gomito, polso), dei dolori cervicali, del mal di schiena, ecc. Un prodotto che funziona conterrà un estratto titolato al 2%, o poco più, in arpagoside. Per la posologia specifica e le modalità di assunzione occorre consultare il foglietto illustrativo di ciascun prodotto, sebbene sia consigliabile assumere il principio attivo a stomaco pieno.

2 Boswellia

Appartenente alla famiglia delle Burseraceae, la boswellia (Boswellia serrata) è una pianta ramificata che nasce nelle regioni montuose e aride dell’India, dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente. Trattandosi di un rimedio impiegato fin dai tempi antichi, la boswellia è decisamente nota nel contesto della medicina Ayurvedica, vantando diverse e svariate applicazioni terapiche.

Le scienze moderne relative alla medicina e alla farmacologia ne evidenziano le attività antiartritiche, antinfiammatorie e analgesiche, per lo più attribuite ai cosiddetti acidi boswellici. Questi ultimi vengono ricavati dalla resina della pianta e sembrano agire a livello cellulare inibendo la sintesi di un enzima implicato nei processi pro-infiammatori (la 5-lipossigenasi) [2].

Presso farmacie, parafarmacie ed erboristerie è possibile reperire integratori a base di boswellia, per lo più disponibili in capsule, compresse o tavolette per assunzione orale. In aggiunta, è possibile reperire formulazioni per uso topico o sotto forma di tintura madre. La boswellia viene dunque descritta come un antinfiammatorio per le articolazioni, e i prodotti correlati vengono consigliati per il trattamento di alcune condizioni dolorose, come infiammazioni articolari, tendinite e artrite.

Con la raccomandazione di non superare le dosi consigliate dalla casa produttrice, un buon integratore conterrà l’estratto di boswellia ad un certo dosaggio che, nel caso dei prodotti in capsule e compresse (maggiormente utilizzati), si aggira intorno ai 500 mg per unità.

3 MSM (metilsulfonilmetano)

Nonostante la sua denominazione faccia pensare a qualcosa di artificiale, il metilsulfonilmetano (MSM) è una sostanza presente in natura ed è ricavabile dal consumo di alimenti vegetali. Nello specifico, si tratta di un composto organico che contiene zolfo, il quale viene utilizzato, a partire dal metilsulfonilmetano, per produrre altre molecole.

Nell’ambito della medicina complementare e alternativa, il metilsulfonilmetano viene proposto per il trattamento delle condizioni dolorose croniche, dei danni a carico dei muscoli e, più in generale, degli stati infiammatori. Studi di laboratorio condotti sia su cellule che su modelli animali, hanno infatti posto in luce i potenziali effetti terapeutici di questa sostanza, la quale sembra possedere una spiccata capacità di penetrare le membrane cellulari e di impattare sui meccanismi dell’infiammazione. Tra questi, è stata evidenziata la capacità di ridurre l’espressione di sostanze (citochine) pro-infiammatorie [3].

Un buon integratore di MSN sarà strutturato in capsule o tavolette, contenendo, per una singola somministrazione giornaliera, un grammo del principio attivo. Ai fini dell’efficacia, gli integratori di MSM contengono spesso anche vitamina C, che è in grado di potenziare l’effetto del prodotto.

4 Omega-3

Gli Omega-3 sono acidi grassi polinsaturi definiti come “essenziali” per l’organismo umano. A tal proposito, essi devono essere assunti con l’alimentazione e/o con la supplementazione, non potendo essere sintetizzati all’interno del corpo. L’ALA (acido alfa-linolenico) è il capostipite degli Omega-3, a partire dal quale vengono prodotti l’EPA (acido eicosapentaenoico) e il DHA (acido docosaesaenoico), ovvero gli Omega-3 biologicamente attivi.

Diverse evidenze scientifiche attribuiscono agli Omega-3 un’importante azione modulante sulla risposta infiammatoria. In particolare, questi acidi grassi essenziali agiscono a livello cellulare, influenzando i livelli di sostanze pro-infiammatorie e antinfiammatorie [4]. L’integrazione di Omega-3 viene solitamente consigliata per il sostegno della salute cardiovascolare e per il trattamento dell’infiammazione cronica che si associa alle patologie autoimmuni.

Un prodotto a base di Omega-3 che può dirsi utile sarà strutturato in capsule contenenti EPA e DHA nelle quantità di almeno 1000 mg. Un buon integratore verrà inoltre addizionato di sostanze antiossidanti come la vitamina E, in grado sia di preservare il principio attivo dallo stress ossidativo che di potenziarne l’assorbimento. Componendosi di olio di pesce, gli integratori di Omega-3 dovranno possedere la certificazione IFOS (International Fish Oil Standards), finalizzata a dichiararne gli aspetti qualitativi. Per quanto concerne la dose giornaliera di Omega-3, è preferibile non superare i 2000 mg, da assumere poco prima dei pasti.

5 Calendula

Rientrando a pieno titolo tra le piante medicinali, la calendula (Calendula officinalis) è una specie erbacea appartenente alla famiglia botanica delle Astereaceae. Agli estratti floreali della calendula e, in particolare, ai componenti bioattivi in essi contenuti, sono state attribuite diverse proprietà curative, tra le quali spiccano le attività analgesiche, antiossidanti e antinfiammatorie. Tra i componenti bioattivi identificati rientrano sostanze note come terpeni, flavonoidi, carotenoidi e acidi grassi polinsaturi.

I pochi studi a sostegno dell’attività antinfiammatoria della calendula sono stati effettuati su animali di laboratorio, evidenziando un effetto positivo sui sintomi dell’infiammazione. A tal proposito, è stato suggerito che gli estratti floreali di calendula agiscano inibendo alcuni mediatori pro-infiammatori. Uno studio successivo condotto su cellule supporta l’utilità di tali estratti per uso esterno (es.: impacchi antinfiammatori per brufoli, ustioni, ecc.) [5].

In genere, un buon integratore di calendula è disponibile in commercio sotto forma di flacone da circa 200 ml, contenente l’estratto liquido floreale in acqua pura e glicerina vegetale bidistillata. Tali prodotti vengono consigliati per il trattamento lenitivo della mucosa orofaringea (mal di gola, irritazione delle prime vie respiratorie). La dose giornaliera indicata dalla casa produttrice viene solitamente diluita in acqua, da poter consumare in qualsiasi momento della giornata. Per uso topico, invece, esistono creme a base di calendula da applicare sulla pelle, nella zona interessata dall’infiammazione.

6 Salice bianco

Il salice bianco è una pianta appartenente alla famiglia delle Salicaceae e viene classificato con la denominazione di Salix alba. Si tratta di una pianta arborea molto diffusa in tutta Europa, per lo più nelle zone umide.

Utilizzati fin da tempi remoti a scopo fitoterapico, gli estratti di corteccia del salice bianco vantano un certo contenuto in polifenoli, flavonoidi e altri componenti biologicamente attivi, sebbene la salicina rappresenti il componente di spicco. È infatti alla salicina che vengono attribuiti effetti antinfiammatori, analgesici e antipiretici, la cui efficacia sembra esplicarsi, a livello cellulare, attraverso la regolazione di sostanze pro-infiammatorie [6]. Ad oggi, l’estratto di salice bianco viene utilizzato per il trattamento di osteoartrite, dolori articolari e lombalgia cronica.

Gli integratori di salice bianco sono presenti in commercio sotto forma di capsule o soluzioni liquide. I prodotti possono variare a seconda della percentuale di salicina in essi contenuta, che può oscillare dal 15 al 50% e, sulla base di tale parametro, riporteranno diverse posologie. In ogni caso, è buona norma attenersi alle indicazioni della casa produttrice. In generale, le capsule vengono consumate durante i pasti, mentre le soluzioni liquide vengono diluite in acqua e consumate preferibilmente dopo un pasto.

7 Bromelina

Classificata come un potente antinfiammatorio naturale, la bromelina è una miscela complessa di sostanze enzimatiche ed è ricavata dal frutto e dal gambo della pianta di ananas (Ananas cosmosus).

In virtù delle sue proprietà curative, già note in tempi remoti, l’ananas rientra a pieno titolo tra i rimedi della medicina popolare, costituendo tutt’ora un frequente protagonista delle preparazioni erboristiche. A tal proposito, le preparazioni a base di bromelina vengono consigliate per il trattamento di condizioni dolorose e infiammatorie a carico di diverse aree del corpo, come gli apparati respiratorio, muscolo-scheletrico e urogenitale. Secondo diversi studi che supportano tali applicazioni, la bromelina agisce riducendo la maggior parte dei mediatori pro-infiammatori [7].

Un integratore di bromelina che può definirsi di buona qualità sarà strutturato in capsule o compresse a lento rilascio, le quali conterranno bromelina ad alto titolo. Una concentrazione ottimale prevede 2500 GDU/g (parametro che ne misura l’attività e dunque la potenza), considerando una singola assunzione giornaliera da 1000 mg, da effettuare con un sorso d’acqua e a stomaco vuoto.

8 Curcuma

Nota ai più come spezia dal sapore amarognolo, la curcuma è conosciuta nel mondo nutraceutico per le sue proprietà curative, venendo descritta, tra l’altro, come un antinfiammatorio naturale efficace. La curcuma vede la sua origine in area asiatica e deve il suo nome alla pianta erbacea da cui deriva, ovvero la Curcuma longa.

I documentati effetti antinfiammatori della curcuma vengono attribuiti ai componenti biologicamente attivi presenti al suo interno, tra i quali spicca notevolmente la curcumina. Diverse ricerche evidenziano gli effetti esercitati dalla curcumina, la quale sembra contrastare i processi infiammatori attraverso diversi meccanismi. Nello specifico, sembra che la curcumina possa interferire con lo stress ossidativo e impattare sui livelli dei mediatori (citochine) pro-infiammatori [8]. A tal proposito, la curcumina viene consigliata per le condizioni infiammatorie generali (a livello respiratorio, intestinale, osteoarticolare) e per i traumatismi.

Gli integratori sono reperibili presso i classici canali commerciali (farmacia, parafarmacia ed erboristeria) e si tratta per lo più di prodotti strutturati in capsule. Un buon integratore conterrà il principio attivo della curcuma, ovvero la curcumina, nelle quantità di circa 500 mg per capsula e presenta al suo interno anche la piperina, una molecola che ne aumenta la biodisponibilità. Sebbene sia buona norma attenersi alle indicazioni della casa produttrice, la dose giornaliera di curcumina si aggira intorno a 1000 mg, da assumere al momento dei pasti.

9 Ribes nero

Il ribes nero (Ribes nigrum) è un arbusto legnoso tipico delle zone fredde (Europa Continentale, Russia) e, senza dubbio noto per l’aroma tendenzialmente aspro dei suoi frutti, possiede delle proprietà che vanno oltre il consumo alimentare. Tale specie botanica è infatti ricca di sostanze biologicamente attive, le quali si rendono interessanti dal punto di vista fitoterapico.

In particolare, è stato rilevato un certo contenuto di polifenoli, e per lo più di antocianine, la cui concentrazione dipende dalle condizioni di crescita della pianta. A tali sostanze sono state attribuite, tra l’altro, potenzialità di tipo antinfiammatorio, con effetti attenuanti, a livello cellulare, sui meccanismi pro-infiammatori e sullo stress ossidativo [9].

Gli integratori ad oggi acquistabili vengono prodotti a partire dal gemmoderivato della pianta, ottenendo prodotti in capsule o macerati glicerici. Il gemmoderivato di ribes nero ha proprietà antinfiammatorie che vengono paragonate a quelle del cortisone; viene quindi indicato nelle infezioni delle vie respiratorie (bronchiti, laringiti, faringiti …), nella rinite allergica, nella congiuntivite. Tali prodotti vengono consigliati anche per trattare stati infiammatori a carico delle articolazioni, della pelle e delle mucose, oltre che i sintomi delle allergie stagionali. Sia i prodotti in capsule che quelli in soluzione liquida devono essere assunti con acqua e preferibilmente lontano dai pasti, seguendo la posologia indicata dalla casa produttrice.

10 Olmaria

L’olmaria appartiene alla famiglia delle Rosaceae, è nota in botanica come Filipendula ulmaria (talvolta anche come Spiraea olmaria) ed è originaria dell’Europa e dell’Asia. Si tratta di una specie erbacea utilizzata nella medicina tradizionale europea per il trattamento di varie condizioni patologiche, in virtù delle proprietà curative ad essa attribuite. In particolare, l’olmaria sembra possedere proprietà antipiretiche, analgesiche e antinfiammatorie, per lo più attribuite ai vari componenti fenolici presenti nelle diverse sezioni della pianta. Tali sostanze risultano biologicamente attive e sembrano attenuare i meccanismi infiammatori attraverso una complessa rete di regolazioni a livello cellulare [10].

I prodotti a base di olmaria sono indicati per trattare le infiammazioni a carico delle articolazioni, favorendone la funzionalità. Essi sono reperibili nei comuni punti vendita attinenti e sono in genere disponibili sotto forma di capsule o preparazioni liquide. In entrambi i casi, è consigliabile seguire le indicazioni del foglietto illustrativo, sia per quanto riguarda le posologie che per le modalità di assunzione.

Guarda il nostro video:

Lo sapevi?
Anche lo zenzero è un ottimo antinfiammatorio naturale e viene usato per combattere infiammazioni muscolari, articolari e a carico della mucosa gastrica. Per ulteriori approfondimenti vi invitiamo a leggere: Zenzero, una spezia antinfiammatoria e utile per il benessere intestinale.

Tabella riassuntiva dei principali antinfiammatori naturali

Per maggior chiarezza, riportiamo di seguito una tabella riassuntiva sugli effetti dei principali antinfiammatori naturali che abbiamo visto sopra.

Antinfiammatorio: Funziona per:
Artiglio del diavolo Dolori articolari, cervicale, mal di schiena, mal di testa, infiammazioni intestinali
Boswellia Tendiniti, artriti, infiammazioni articolari in genere
MSM Dolori muscolari, infiammazioni in generale
Omega-3 Infiammazoni croniche, salute cardiovascolare
Calendula Infiammazioni della pelle, ustioni, infiammazioni della gola e delle prime vie respiratorie
Salice bianco Osteoartrite, dolori articolari, lombalgia cronica
Bromelina Infiammazioni a carico dell’apparato respiratorio, muscolo-scheletrico e urogenitale
Curcuma Infiammazioni intestinali e osteroarticolari, traumatismi
Ribes nero Infiammazioni alle articolazioni, della pelle e delle mucose, allergie stagionali
Olmaria Infiammazioni delle articolazioni

 

Dott.ssa Gabriella Reggina

La Dott.ssa Gabriella Reggina è laureata in biologia presso l’Università Federico II di Napoli e ha proseguito gli studi post-laurea in materia di nutrizione e igiene degli alimenti. È iscritta all’Ordine Nazionale dei Biologi.

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2 commenti

  1. Concordo! Lo zenzero è un ottimo antinfiammatorio naturale.. quando ho mal di testa ne prendo un pezzetto e stò meglio.

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