Bere acqua durante i pasti: va bene o è meglio non farlo?

Bere acqua fa bene per tanti motivi tra cui la stimolazione della diuresi e la depurazione delle tossine. Bere acqua durante i pasti va però fatto con la giusta moderazione, vediamo perché.

L’acqua è un elemento essenziale da consumare ogni giorno senza la quale non sarebbe possibile vivere. Essa è indispensabile per i vari processi metabolici che permettono di mettere in moto i vari organi, consente di depurarsi dalle tossine in eccesso, favorisce la diuresi contrastando infezioni urinarie, ritenzione idrica e cellulite, stimola il funzionamento dei reni e consente una adeguata idratazione cutanea.

Donna con bicchiere di acqua in mano

Generalmente sono necessari circa 1,5-2 litri al giorno di acqua, fino a 2,5 litri in estate. Bere prima dei pasti può aiutare a dimagrire più velocemente ma solamente per una questione “fisica” ossia perché l’alto contenuto di acqua tende ad aumentare il senso di sazietà, riducendo di conseguenza la quantità di cibo ingerito.

Uno studio ha dimostrato come i soggetti che hanno bevuto 500 ml di acqua prima dei pasti hanno perso 2 kg in più rispetto a chi non li assumeva, seguendo lo stesso regime ipocalorico. L’ideale sarebbe bere la maggior parte dell’acqua lontano dai pasti, per non rischiare di rendere difficoltosa la digestione.

Questa condizione è molto spesso soggettiva in quanto alcuni soggetti bevono tanto durante i pasti senza sentirsi minimamente appesantiti, altri invece non riescono a bere se non massimo un bicchiere a fine pasto. Vediamo quanto dovremmo bere durante i pasti e cosa succede se beviamo troppo.

Quanto bere durante i pasti

Bere molta acqua durante i pasti diluisce i succhi gastrici e da una sensazione di gonfiore rendendo faticosa la digestione.

La quantità di acqua da bere durante i pasti tuttavia, dipende sia dal tipo di cibo ingerito sia dal soggetto. Il cibo consumato, una volta arrivato nello stomaco, viene digerito da appositi enzimi presenti nei succhi gastrici formati anche da acqua.

Se l’alimento è troppo asciutto, come accade ad esempio per il pane, è necessario bere acqua (sempre nelle giuste dosi) per evitare di rallentare la formazione dei succhi gastrici e di conseguenza la digestione. Allo stesso tempo, però, è vero anche il contrario, perché bere troppo durante i pasti, come abbiamo visto potrebbe rallentare la digestione.

Pertanto è sempre meglio non esagerare: limitatevi a bere 2 massimo 3 bicchieri d’acqua durante il pasto, invece bevete un bel bicchiere 20 minuti prima di sedervi a tavola in modo da aumentare il senso di sazietà e quindi mangiare di meno. Inoltre, è consigliabile non bere acqua troppo fredda per non rischiare di bloccare la digestione.

Cosa succede se beviamo troppo durante i pasti?

Il motivo per cui se si beve molta acqua durante i pasti si rischia di appesantire la digestione è che l’eccessiva quantità di acqua andrebbe a diluire i succhi gastrici e quindi li renderebbe meno efficaci nel processo digestivo, allungando i tempi normalmente impiegati per digerire.

Il nostro corpo è capace di adattare le proprie secrezioni in base alla consistenza del cibo, ma esagerare con l’acqua non aiuta il suo lavoro, quindi va bene bere acqua durante il pasto ma con moderazione. Alcuni soggetti devono prestare particolare attenzione alla quantità di acqua bevuta.

Ad esempio, è sconsigliato bere durante i pasti ai soggetti che soffrono di reflusso gastroesofageo ed ernia iatale, per evitare di aumentare il volume dello stomaco e quindi la risalita del cibo ingerito dopo i pasti.

Anche chi soffre di una scarsa produzione di acido cloridrico nello stomaco deve stare attento a non bere troppo durante i pasti, perché una esagerata quantità di acqua, diluendo l’acido, lo diminuirebbe ulteriormente.

Quanta acqua bere durante il giorno

Il nostro corpo è costituito per circa il 70% da acqua, ma molta ne perdiamo durante la giornata soprattutto durante la stagione calda per l’eccessiva sudorazione. Ogni 24 ore, in media, si eliminano circa 12 bicchieri di acqua, principalmente attraverso le urine, il sudore e, in secondo luogo, anche con la respirazione e le feci.

È quindi fondamentale reintegrare i liquidi persi, per mantenere l’equilibrio idrico dell’organismo. L’importante è non aspettare di avere sete per bere, perché molte persone non hanno uno stimolo molto forte a bere, soprattutto gli anziani.

E poi ci si può aiutare con bevande non zuccherate come le tisane, le acque aromatizzate o gli estratti di frutta e verdura. La quantità di acqua consigliata per un adulto è di circa 2 litri al giorno, ma bisogna considerare vari fattori quali il peso, l’età e se si pratica attività fisica.

Generalmente si consigliano 30/40 ml di acqua per kg di peso corporeo quindi un uomo di 30 anni che pesa 70 kg dovrebbe consumare dai 2100 ml ai 2800 ml di acqua al giorno, anche e soprattutto a seconda dell’attività fisica praticata.

Bere poca acqua può comportare sete eccessiva, bocca secca, urine troppo scure, stipsi, stanchezza ed emicrania. D’altra parte, non bisogna neanche esagerare in eccesso. Bere la giusta quantità di acqua fa bene, anzi è essenziale per il perfetto funzionamento dei distretti corporei. Tuttavia, un eccesso di acqua può comportare pressione alta, squilibrio nella concentrazione degli elettroliti e gravi problemi ai reni.

È sconsigliato bere troppo prima di andare a dormire perché potrebbe provocare insonnia nel senso che saremmo costretti ad alzarci per urinare perché troppo acqua rende inattivo l’ormone antidiuretico (ADH) che solitamente regola il funzionamento renale evitando di farci svegliare durante la notte per andare al bagno.

Una buona abitudine è quella di bere un bicchierone d’acqua a temperatura ambiente appena svegli, aspettando almeno mezz’ora prima di mangiare, per idratare il corpo che è stato a digiuno di acqua per tutta la notte, per depurare e per svegliare gli organi interni.

Voi quanta acqua bevete durante i pasti? E durante la giornata? Fatecelo sapere nei commenti e fate leggere l’articolo ai vostri amici!

Dott.ssa Barbara Ziparo

Biologa nutrizionista, laureata con 110 e lode in Scienze della Nutrizione Umana, iscritta all’albo dei biologi.

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