Ipotiroidismo: sintomi per riconoscerlo, cause e alcuni consigli utili

L’ipotiroidismo è una condizione patologica in cui la funzionalità della tiroide è “diminuita”. Tra i sintomi più comuni troviamo aumento del peso, stanchezza e perdita di appetito, ma non solo. Scopri cause, sintomi e rimedi.

L’ipotiroidismo rappresenta una condizione patologica in cui la tiroide “lavora meno”. La tiroide è una piccola ghiandola che si trova nella parte anteriore del corpo, dalla forma definita “a farfalla”.

Copertina dell'articolo - Ipotiroidismo cause, sintomi e rimedi

Essa è preposta alla produzione degli ormoni tiroidei (FT3 ed FT4), andando a svolgere un ruolo primario nella regolazione del metabolismo basale. Pertanto, molti dei sintomi caratterizzanti l’ipotiroidismo, che fanno sorgere il sospetto diagnostico, ricordano un “rallentamento generale” di molte funzioni. In generale, si stima che l’ipotiroidismo colpisca una percentuale della popolazione generale italiana pari a circa il 5%, maggiormente il genere femminile.


Sebbene la terapia farmacologica sia essenziale, poiché in molti casi va a somministrare dall’esterno quelle sostanze che la tiroide non riesce più a produrre in modo autonomo, esistono rimedi naturali che possono essere ad essa associati. Essi comprendono sia rimedi ad azione regolatoria sulla tiroide che rimedi ad azione tonica generale.

Sintomi dell’ipotiroidismo

Come introdotto, i sintomi dell’ipotiroidismo riflettono un rallentamento metabolico generale. La persona, quindi, lamenta freddolosità marcata, aumento del peso con scarso appetito, stitichezza, stanchezza, mancanza di fiato e raucedine, bradicardia (rallentamento del ritmo cardiaco), difficoltà di concentrazione e memoria, debolezza di capelli e unghie, debolezza visiva, cute giallastra o pallida e secca, sonnolenza continua, alterazioni del ciclo mestruale. Nei bambini (condizione che oggi nella nostra realtà geografica risulta scomparsa) l’ipotiroidismo determina deficit anche molto gravi di accrescimento e intellettivi (cretinismo).

Quando la condizione è più marcata, compare anche un’imbibizione sottocutanea caratteristica, per cui la pelle appare più spessa, inizialmente a livello orbitario e pretibiale fino al vero e proprio mixedema. 
Quest’ultimo caso risulta estremamente raro. Una grande parte degli ipotiroidismi sono cosiddetti “subclinici” (l’ipotiroidismo subclinico generalmente non presenta sintomi evidenti). Vediamo di seguito un riassunto dei sintomi caratterizzanti la condizione di ipotiroidismo:

  • Freddolosità;
  • Aumento del peso con scarso appetito;
  • Stitichezza;
  • Stanchezza;
  • Mancanza di fiato e raucedine;
  • Bradicardia (rallentamento del ritmo cardiaco);
  • Difficoltà di concentrazione e memoria;
  • Debolezza di capelli e unghie;
  • Cute giallastra o pallida e secca;
  • Sonnolenza continua;
  • Alterazioni del ciclo mestruale.

Cause dell’ipotiroidismo

In alcune aree geografiche, l’ipotiroidismo è causato da una carenza di iodio nella dieta e questa rappresenta la principale causa di ipotiroidismo cosiddetto “primario” nel mondo (gozzo endemico). Questa patologia può essere prevenuta adeguatamente attraverso il consumo sufficiente di alimenti ricchi di iodio e di sale marino.

Altre cause di ipotiroidismo primario sono terapie con iodio radioattivo, tiroidectomia (resezione chirurgica della tiroide, che può essere anche totale) e terapie farmacologiche tireotossiche.

In altri casi invece, la causa di ipotiroidismo è data dalla tiroidite di Hashimoto, una patologia autoimmune cronica che si trova in relazione anche con altri disordini autoimmuni. Esistono altre cause che portano all’ipotiroidismo “centrale” o “congenito”, ma si tratta di un capitolo particolarmente complesso e non è fornita in questo testo una loro trattazione esaustiva. Talvolta anche la gravidanza rappresenta un periodo implicato nell’insorgenza di disturbi tiroidei.

Diagnosi ed esami per l’ipotiroidismo

La diagnosi di ipotiroidismo, in particolare di tiroidite di Hashimoto, si pone attraverso l’analisi clinica dei segni e sintomi tipici e tramite esami ematochimici (del sangue), che valutano TSH (alto in caso di ipotiroidismo), ormoni tiroidei e anticorpi specifici. Inoltre, possono essere associati spesso anche esami strumentali, come l’ecografia della tiroide. 
Una volta confermato il sospetto di ipotiroidismo, il Medico deve stabilirne la causa (ipotiroidismo primitivo, secondario, terziario o iatrogeno).

Ipotiroidismo: i rimedi naturali

In tutti i casi di ipotiroidismo, ad eccezione del cosiddetto ipotiroidismo subclinico, la terapia medica convenzionale risulta imprescindibile. In gran parte dei casi si interviene con la prescrizione di Levotiroxina sodica, il cui dosaggio va modulato da parte del Medico, sia nell’immediato che nei mesi e negli anni successivi, in base alle analisi ematochimiche (in particolare, in base al valore del TSH e degli ormoni tirpodei). Esistono tuttavia complementi terapeutici che si possono associare ad essa, sempre sotto supervisione medica.

  • Gemmoderivati di erica, corniolo e mandorlo: questi rimedi sono un utilissimo sostegno alla funzionalità tiroidea;
  • Tisane e infusi di echinacea, liquirizia, zenzero, iperico e ortica: vantano proprietà regolarorie sulla fisiologia tiroidea, genericamente sul metabolismo e contro la stanchezza;
  • Agopuntura: rappresenta un valido complemento medico per problemi di tiroide, in particolare per la tiroidite di Hashimoto e nell’ipotiroidismo subclinico.

Ipotiroidismo: consigli di alimentazione

L’alimentazione in caso di ipotiroidismo causato da tiroidite di Hashimoto non differisce sostanzialmente da un’alimentazione salutare generale, caratterizzata dal consumo di cibi genuini, integrali, stagionali, leggeri e non raffinati.

È bene anche inserire un corretto quantitativo di iodio nella dieta, privilegiando ad esempio pesce azzurro ed alghe, ma questo va solo a prevenire la forma endemica della patologia dovuta appunto a carenza nutrizionale di iodio.

Il Fucus vesiculosus, un’alga particolarmente ricca di iodio, sembrerebbe avere proprietà stimolanti sulla tiroide: la sua assunzione, tuttavia, non deve essere arbitraria e, in caso di terapia farmacologica sostitutiva in corso, va prima valutata con attenzione dal medico. Anche l’olio di cocco potrebbe avere proprietà similari.

Ipotiroidismo: le possibili conseguenze se non trattato

Tutti i disturbi della tiroide devono essere valutati con attenzione e trattati senza rinviare l’impostazione di una terapia medica adeguata quando necessaria, farmacologica o chirurgica. In casi molto gravi l’ipotiroidismo non trattato può portare al cosiddetto mixedema, caratterizzato da edema sottocutaneo generalizzato.

Di questo sono possibili complicanze il coma da mixedema, che richiede il ricovero immediato in terapia intensiva e che ha prognosi infausta nella metà dei casi, la follia da mixedema, che si manifesta particolarmente negli anziani, e il megacolon da mixedema. Qualsiasi supporto naturale alla terapia farmacologica in caso di patologie della tiroide non si sostituisce ai protocolli convenzionati e va somministrato sotto supervisione medica.

Ipotiroidismo in breve:
Sintomi
  • Freddolosità;
  • Aumento del peso con scarso appetito;
  • Stitichezza;
  • Stanchezza;
  • Mancanza di fiato e raucedine;
  • Bradicardia (rallentamento del ritmo cardiaco);
  • Difficoltà di concentrazione e memoria;
  • Debolezza di capelli e unghie;
  • Cute giallastra o pallida e secca;
  • Sonnolenza continua;
  • Alterazioni del ciclo mestruale.
Cause
  • Tiroidite di Hashimoto;
  • Carenza di iodio nella dieta (Gozzo endemico);
  • Altre cause.
Diagnosi
  • Esami del sangue;
  • Ecografia tiroidea;
  • Scintigrafia tiroidea.
Rimedi naturali (mai sostitutivi di terapia convenzionale)
  • Gemmoderivati di erica, corniolo e mandorlo;
  • Agopuntura;
  • Tisane e infusi di echinacea, liquirizia, zenzero, iperico e ortica.

Anche voi soffrite di ipotiroidismo? Se è stato utile questo articolo o se volete condividere con noi altri rimedi che avete trovato utile, scriveteci nei commenti.

Dott.ssa Beatrice Andreoli

Medico chirurgo, laureata presso l’università di Verona. Ha conseguito il Master internazionale in Nutrizione e dietetica applicata presso l’università politecnica delle Marche (sede di Ancona) e il diploma triennale in Agopuntura energetica e tradizionale presso l'Associazione Italiana Agopuntura di Roma.

Leggi anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio