Emorroidi: cosa mangiare, cosa evitare e 5 alimenti utili

In caso di emorroidi l’alimentazione può svolgere un ruolo davvero importante: saper cosa mangiare in caso di emorroidi, infatti, è in grado di darci una mano a migliorare condizioni e sintomatologia.

Cosa sono le emorroidi

Le emorroidi sono strutture vascolari fisiologicamente presenti nel canale anale, dove svolgono un ruolo specifico nel mantenimento della continenza fecale. Composte da tessuto vascolare e da tessuto connettivale, con alte percentuali di fibre elastiche e collagene, le emorroidi funzionano da “cuscinetti” vascolari che, dilatandosi o restringendosi, regolano il passaggio delle feci attraverso il canale anale: agendo come delle vere e proprie valvole, infatti, impediscono o facilitano  il transito fecale a seconda delle necessità.

Insieme di alimenti utili contro le emorroidi

Si parla di malattia emorroidaria (nota col più comune termine di emorroidi, per l’appunto) quando occorre una dilatazione varicosa del plesso emorroidario, provocando la formazione di noduli o tumefazioni di colore rosso violaceo e di piccole dimensioni, normalmente non superiori alla grandezza di una nocciola, cui si accompagna una sintomatologia molto vasta, partendo da un semplice fastidio e giungendo anche ad un dolore realmente intenso, laddove lo stato infiammatorio e la patologia abbiano raggiunto una certa gravità. Si distinguono due tipi di emorroidi:

  • Le emorroidi interne (o di primo grado) sono poste sopra gli sfinteri anali che controllano l’apertura rettale, senza mai fuoriuscire dall’orifizio. Sono invisibili ad un’osservazione esterna;
  • Le emorroidi esterne, invece, sono sottocutanee e poste all’altezza degli sfinteri anali. Si suddividono a loro volta in emorroidi di secondo grado, se durante lo sforzo da defecazione fuoriescono ulteriormente, per poi rientrare spontaneamente o manualmente, ed emorroidi di terzo grado se, invece, sono completamente prolassate fuoriuscendo del tutto dall’orifizio anale.

Si tratta di un disturbo davvero diffuso e frequente, soprattutto dopo i 50 anni di età: pare che circa il 30% della popolazione adulta ne soffra. La presenza delle emorroidi è data da alcuni sintomi tipici, primo fra tutti il sanguinamento rettale saltuario, che può essere presente prima, durante ma soprattutto dopo la defecazione (talvolta, anche a prescindere da essa): il sangue è solitamente rosso brillante e le feci assumono l’aspetto tipico “laccato” di sangue. Altro sintomo caratteristico è il dolore, sebbene esso possa avere un andamento e un’intensità assai variabili.

Il dolore può presentarsi al momento della defecazione o anche solo stando seduti, essere leggero oppure lancinante, o ancora consistere soltanto in una sensazione di fastidio e di corpo estraneo e presentarsi in seguito a stipsi prolungata o alimentazione irregolare. Altri sintomi sono la presenza di secrezioni mucose, le quali agiscono sulla pelle che circonda l’ano provocando irritazione e prurito.

Diverse sono le cause di tale congestione venosa: sicuramente vi è una familiarità per il problema (è frequente che diversi componenti della stessa famiglia ne soffrano), una predisposizione costituzionale data da problemi circolatori o ridotta elasticità vasale, lo svolgimento di determinati sport quali equitazione e ciclismo, che sollecitano oltremodo la zona retto-anale, la sedentarietà, l’obesità, ma anche gravidanza e parto, passaggio di feci dure e quindi stipsi frequente, alimentazione scorretta. A tal proposito, è possibile attuare una serie di accorgimenti a tavola che possano prevenire o migliorare il disturbo: vediamo, dunque, quale sia l’alimentazione consigliata in caso di emorroidi.

Emorroidi: cosa mangiare

Per prevenire o ridurre la sintomatologia emorroidaria occorre mettere in pratica due semplici concetti: evitare la sedentarietà, avendo uno stile di vita attivo, e alimentarsi in modo sano ed equilibrato.

La dieta per le emorroidi deve innanzitutto cercare di prevenire la stipsi (sebbene vi siano dei casi in cui il disturbo può associarsi a diarrea). Emorroidi e stipsi sono strettamente interconnesse perché lo sforzo addominale dovuto alla difficoltà di defecazione, unitamente all’abrasione data dalle feci indurite tipiche della stitichezza, comporta irritazione, infiammazione e col tempo prolasso del plesso emorroidale. Diventa, così, necessario regolare l’assunzione di fibre alimentari, assicurare la giusta quantità di acqua giornaliera ed evitare che l’intestino possa andare incontro a stress e flogosi.

L’acqua è l’elemento più importante per mantenere non solo il corpo idratato, ma soprattutto per facilitare il transito intestinale ed evitare la stipsi, tra i fattori principali della comparsa delle emorroidi. L’acqua rende le feci più morbide e ne agevola l’espulsione, pertanto si consiglia di berne almeno 6-8 bicchieri al giorno, a cominciare dal mattino appena svegli, a digiuno, scegliendola a temperatura ambiente: questa pratica aiuta naturalmente a risvegliare un intestino pigro.

Insieme all’acqua, anche le fibre sono fondamentali per evitare la stitichezza e regolare i movimenti intestinali. La quantità giornaliera suggerita da introdurre è di circa 30 g, suddivisa tra fibre insolubili e fibre solubili in un rapporto di 3:1.

Le fibre insolubili sono capaci di assorbire grosse quantità di acqua aumentando il volume delle feci e riducendo i tempi di transito del materiale fecale. Le ritroviamo in alcuni ortaggi a foglia verde, come lattuga, broccoli, bietole, cavolo, spinaci e nei cereali integrali, riso e pasta compresi.

Le fibre solubili, invece, con il contributo dell’acqua formano una specie di massa gelatinosa che ammorbidisce la consistenza fecale. Inoltre, riducono il pH intestinale e contribuiscono a limitare l’attività di microrganismi dannosi a favore di quelli autoctoni e benefici. Esse sono più abbondanti nella frutta fresca e matura, nei legumi, nell’avena, nella frutta secca come noci, mandorle e nocciole, da consumare con moderazione.

Vi sono poi alcuni tipi di frutti che possono contribuire a lenire i sintomi delle emorroidi. Ad esempio, alcune persone trovano che la papaya e l’avocado sono utili per lenire il dolore e l’infiammazione. In particolare, la papaya contiene alcuni enzimi che aiutano a ridurre il gonfiore alla pancia e favoriscono la digestione.

Un altro alimento da semaforo verde è lo yogurt magro, ricco di fermenti lattici vivi, che normalizza e ripristina la flora batterica intestinale, necessaria affinché vi sia una regolazione dell’alvo: è buona norma, quindi, introdurlo nell’ambito di un’alimentazione equilibrata che aiuti a prevenire la comparsa delle emorroidi o a ridurne gli effetti collaterali. È possibile, ad esempio, mangiarlo a colazione, insieme a della frutta fresca matura.

Cosa bere in caso di emorroidi?

Come abbiamo visto, in caso di emorroidi (e non solo) è importante bere acqua a sufficienza per mantenere le feci idratate e facilitare il transito intestinale. Oltre a ciò, possono venire in aiuto anche alcune tisane preparate con piante specifiche. Tra queste troviamo l’ippocastano, l’achillea millefoglie, l’amamelide e la camomilla. Il latte può essere bevuto (con moderazione e salvo problemi di intolleranze), così come le bevande vegetali di soia, avena, cocco, ecc. Evitare invece il caffè perché potrebbe irritare.

Emorroidi: cosa evitare

Quali sono i cibi che vanno evitati con le emorroidi? In linea generale, tutti quelli che possano arrecare irritazione o infiammazione della mucosa anale, che siano troppo elaborati poiché affaticano la digestione o che siano astringenti, cioè che assorbono molta acqua esasperando una situazione di stitichezza.

Nello specifico, gli alimenti da semaforo rosso per chi soffre di emorroidi sono i superalcolici, il caffè, le spezie e i condimenti molto piccanti (sebbene sia possibile che alcuni soggetti trovino un certo sollievo dall’uso del peperoncino, data la sua azione antinfiammatoria) che possono irritare e infiammare la mucosa intestinale prima e quella anale poi, le bibite gassate e la birra, i grassi di origine animale, i formaggi stagionati, i crostacei e i molluschi, le fritture, l’aglio, la cipolla, che possono rallentare e rendere più difficile il processo digestivo.

Le solanacee (pomodori, melanzane e peperoni) sono da assumere moderatamente. Gli insaccati e i cibi molto salati sono da evitare poiché particolarmente astringenti, così come lo sono le banane e i cachi acerbi, le carote crude con la buccia, le patate lesse e il riso bianco: gonfiandosi e aumentando di volume nell’intestino, impediscono al colon di contrarsi fisiologicamente e non facilitano l’uscita del bolo alimentare, determinando uno sforzo eccessivo al momento della defecazione che ingrossa le vene del plesso emorroidale.

Andrebbero eliminati anche i cibi industriali e preconfezionati perché spesso troppo elaborati, raffinati, trattati e arricchiti di coloranti, conservanti e additivi che possono danneggiare l’equilibrio della flora batterica e irritare le mucose.

Emorroidi: la frutta da evitare

Mangiare frutta è sicuramente parte fondamentale di una dieta sana ed equilibrata. Tuttavia, se si soffre di emorroidi, vi sono alcuni tipi di frutta da evitare o ridurre. Nello specifico, in presenza di emorroidi è opportuno ridurre la frutta che potrebbe provocare un peggioramento della stitichezza, quindi la frutta astringente.

Si tratta, in particolare, di frutta acerba con un alto contenuto di tannini e, tra questi, rientrano sicuramente i cachi e le banane acerbe che andrebbero evitate. Da ridurre anche il consumo di frutta secca (che comunque può essere consumata con moderazione) e concentrarsi su quella più matura poiché questa tende ad essere più morbida e più facile da digerire, oltre ad avere meno potere astringente. Per quanto riguarda il limone, anche se ha potere astringente sembra che berlo (sempre con moderazione) con acqua al mattino o prima di un pasto possa favorire la regolarità.

Cibi consigliati Alimenti da preferire: Cibi sconsigliati Alimenti sconsigliati:
Verdure a foglia verde (specie bietole, broccoli, cavolini di Bruxelles, lattuga, spinaci) Alcolici e superalcolici
Zucca, zucchine, carciofi, fagiolini Caffè e tè
Frutta fresca (specialmente agrumi, albicocche, fragole, ciliegie, lamponi, meloni, mirtilli, more, ribes, uva) Cacao
Cereali integrali Salse, spezie piccanti e pepe
Yogurt Fritture
Ricotta e formaggi freschi Alimenti molto salati
Brodi vegetali Carni grasse e insaccati
Carne e pesce magri Farine raffinate
Legumi Riso bianco bollito e patate lesse
Frutta secca (con moderazione: arachidi, mandorle, nocciole) Frutta acerba, in particolare banane e cachi
Prugne secche, fichi secchi, datteri (con moderazione) Aglio, cipolle
Olio extravergine di oliva per i condimenti Solanacee con moderazione (pomodori, melanzane e peperoni)
Acqua Alimenti industriali
Pasta e riso in bianco (meglio se integrali) Cibi molto salati o affumicati
Castagne (con moderazione)
Miele
Prosciutto crudo sgrassato (con moderazione)

5 alimenti che aiutano a contrastare le emorroidi

Per contrastare l’insorgenza della patologia emorroidale è opportuno adottare alcune strategie alimentari, preferendo determinati cibi che, per le loro caratteristiche, rafforzino il microcircolo venoso e prevengano la stitichezza. Scopriamo insieme quali siano.

1 Frutti di bosco per dare una mano alla circolazione

Mirtilli, more, ribes rossi e neri, lamponi: sono tutti frutti caratterizzati da grandi proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e protettive del sistema circolatorio e della microcircolazione, grazie alla presenza degli antociani, molecole responsabili anche del loro colore rosso-violaceo. Tali molecole apportano giovamento a vene e capillari migliorando tutto il microcircolo sanguigno, rinforzando le pareti vasali e riducendo alche il rischio di disturbi cardiovascolari.

2 Un concentrato di fibre con la barbabietola rossa

La barbabietola (o rapa) rossa è ricca sia di fibre solubili, sia insolubili, e in caso di stitichezza ed emorroidi è una scelta ottimale per regolare la funzionalità dell’intestino. Si può scegliere di consumarla cruda, scottata al vapore, cotta al cartoccio oppure sotto forma di succo.

3 Semi di lino come lassativo naturale

I semi di lino sono utili contro le emorroidi in quanto hanno spiccate proprietà emollienti e lenitive della mucosa intestinale, e per contrastare la stitichezza ci viene in aiuto la naturale presenza di mucillagini. Queste ultime fanno sì che, a contatto con l’acqua, si formi una massa gelatinosa che ammorbidisce le feci e ne stimola l’eliminazione.

4 Crusca d’avena, l’equilibrio per il benessere dell’intestino

Naturalmente ricca di fibre alimentari, la crusca è stata rivalutata per la sua capacità di prevenire la stitichezza e diversi disturbi a carico dell’apparato gastrico. Fra le varie tipologie (di frumento, di orzo, di riso e d’avena), quella d’avena ha un equilibrio ottimale fra contenuto di fibre, carboidrati e proteine. Essa agevola la motilità del colon e aumenta volume e morbidezza delle feci, riducendo il fastidio causato dalla presenza di emorroidi.

5 Infuso di Vite rossa per un’azione vasoprotettrice

La vite rossa è indicata per tutte le affezioni a carico della circolazione sanguigna: fragilità capillari, edemi, cellulite e, per l’appunto, emorroidi. Grazie all’attività dei bioflavonoidi, specie delle antocianine, le foglie svolgono una spiccata azione tonica e curativa del sistema circolatorio, influenzando positivamente la permeabilità di vasi e capillari. Per trarne tutti i benefici è sufficiente lasciare in infusione per circa 10 minuti un cucchiaio raso di foglie secche di vite rosse in una tazza d’acqua bollente, al coperto, da filtrare e consumare lontano dai pasti principali.

Le emorroidi sono un disturbo fastidioso e, purtroppo, anche frequente. Quali sono le vostre abitudini alimentari e il vostro stile di vita per prevenirle o per curarle? Lasciateci un commento e condividete le vostre esperienze con noi.

Approfondimenti sulle più comuni cause di emorroidi:

Dott.ssa Caterina Perfetto

Biologa nutrizionista, laureata in Scienze Biologiche presso l’Università Federico II di Napoli, perfezionata in Igiene Alimentare, Nutrizione e Benessere.

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3 commenti

    1. Gentile Andrea,
      al di là delle indicazioni talvolta discordanti, quando si tratta di patologie e dieta è importante tenere in considerazione una certa soggettività. Non tutte le persone reagiscono allo stesso modo al consumo di un determinato alimento, e spesso le quantità fanno la differenza. Quando si hanno dei dubbi è bene “testare”, partendo da piccole dosi di quell’alimento. Osservando le reazioni del corpo di volta in volta, infatti, è possibile ottimizzare la propria alimentazione, scovando i cibi “sì” e i cibi “no”, così come le quantità più opportune da utilizzare.

  1. Brava, vedo che in Italia ci sono persone che pensano alla salute degli altri senza rafforzare il conto in banca, e magari possono darti le istruzioni idonee ai disturbi he qualche volta dobbiamo affrontare, spero ci siano parecchie persone che seguono certe etiche di vita e che gli ospedali magari lavorino un pò di meno con patologie che se curate con consigli idonei possono far bene , spero che quelli che hanno esperienza e conoscienza delle patologie che noi umani affrontiamo possano avere delle risposte con persone competenti e che riescono a fare del bene , io sono fiducioso che nel nostro mondo esistono esseri così dotati per aiutare le persone che hanno meno dimestichezza nel seguire la giusta alimentazione per star bene, un ringraziamento a tutti coloro che si fanno carico di impegno sociale in tutti i campi, Buon Natale e Buone Feste a tutti. Giuseppe.

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