Celiachia, un’intolleranza sempre più diffusa: scopri cos’è, quali sono i sintomi e cosa fare

Sempre più spesso si sente parlare di celiachia, si tratta infatti di una patologia molto diffusa in tutto il mondo fra adulti e bambini e che, se non curata, può avere conseguenze molto serie. Scopri cos’è, quali sono i sintomi dell’intolleranza al glutine e cosa fare.

La celiachia è una patologia genetica caratterizzata da una intolleranza al glutine, proteina contenuta nel frumento, nella segale, nell’orzo e in altri cereali. La patologia è scatenata dall’ingestione del glutine e si stima che in Italia abbia un’incidenza di circa l’1% [fonte: Ministero della Salute].

Tutti i sintomi della celiachia, le cause e alcuni consigli utili

Il glutine è un complesso proteico contenuto nel seme del grano, del frumento e cereali simili, che è fondamentale poiché costituisce una riserva energetica per il germoglio. Nella lavorazione di questi cereali è il fattore che conferisce elasticità agli impasti.

Celiachia: le cause principali

La celiachia è una malattia geneticamente determinata, cioè ci sono dei geni che svolgono un ruolo fondamentale per la genesi della malattia. La genetica determina la predisposizione a sviluppare la celiachia ma non è condizione sufficiente affinché questo avvenga. Le cause della celiachia, infatti, sono multifattoriali, cioè sono molti i fattori che concorrono alla sua comparsa. Ad esempio, è fondamentale il contributo di fattori ambientali, fattori autoimmuni e fattori stressogeni.

Dopo che il glutine viene ingerito, nello stomaco comincia la sua digestione, per cui viene spezzettato in frammenti più piccoli. Alcuni di questi frammenti proteici scatenano a livello dei villi intestinali di un celiaco una risposta immunitaria, cioè il sistema immunitario di quel soggetto comincia a produrre anticorpi perché riconosce quei frammenti come estranei.

Vengono quindi prodotte molte molecole infiammatorie, causando così la sintomatologia tipica della malattia. Alla causa autoimmune si aggiungono anche i fattori ambientali, fra cui troviamo anche gli agenti infettivi, poiché ci sono virus o batteri che contengono proteine simili a quelle contenute nel glutine, che riescono a scatenare la risposta immunitaria, per cui l’organismo produce anticorpi diretti verso queste proteine. [1, 2]

Inoltre è ormai noto che la celiachia può comparire in seguito a stress di tipo fisico, come ad esempio la gravidanza o altri tipi di traumi, anche di tipo affettivo, che si ripercuotono sul sistema gastro-intestinale. Sappiamo infatti quanto il sistema gastro-intestinale sia convolto negli eventi di stress.

Sintomi della celiachia nell’adulto e nel bambino

Vediamo adesso di capire quali sono i sintomi della celiachia, sia nell’adulto che nel bambino.

Sintomi nell’adulto: nelle persone adulte la celiachia si manifesta prevalentemente nella forma tipica, innanzitutto con sintomi di tipo gastro-intestinale, come dolori addominali, diarrea, feci steatosiche, cioè chiare e non formate, meteorismo e gonfiore addominale, a volte nausea e vomito e, come conseguenza, anche stanchezza. In molte forme però, i sintomi sono del tutto sovrapponibili a quelli del colon irritabile.

Esistono poi delle forme atipiche della celiachia, che si manifestano con sintomi a carico di altri organi, come ad esempio dermatiti, infiammazioni e irritazioni del cavo orale, anemia, osteoporosi o artriti, problemi ormonali che possono causare malfunzionamenti ovarici nelle donne.

Sintomi nei bambini: la forma tipica nei bambini compare entro i due anni d’età e si manifesta oltre che con sintomi gastrointestinali, anche con un ritardo nella crescita, inappetenza e riduzione della massa muscolare. La forma atipica può invece manifestarsi più tardivamente, intorno ai 6-7 anni di età, con problemi intestinali poco marcati, ma con riduzione del ritmo di crescita e di conseguenza bassa statura, anemia, deficit vitaminici.

Sintomi della celiachia nell’adulto Sintomi della celiachia nel bambino
Dolori addominali Diarrea
Diarrea Distensione addominale
Steatorrea Arresto della crescita
Nausea e vomito Inappetenza
Gonfiore addominale Irritabilità
Afte della bocca Atrofia muscolare
Anemia Dolori addominali
Stanchezza Vomito
Problemi muscolari Stomatiti
Problemi osteoarticolari Dermatiti
Dermatiti Anemia
Amenorrea

Cosa succede nell’intestino di un celiaco

Come si è già detto, il glutine è un complesso proteico costituito da più porzioni polipeptidiche. La digestione di questo complesso, così come quella di tutte le altre proteine contenute negli alimenti, inizia nello stomaco e continua nell’intestino, ad opera di enzimi, che nell’intestino sono localizzati sulla superficie dei villi intestinali, porzioni di tessuto che formano estroflessioni e invaginazioni del tessuto epiteliale intestinale.

Qui le proteine sono ridotte in piccolissimi frammenti, ma il glutine, essendo una proteina particolarmente grande e complessa, viene digerita con fatica, per cui a volte vengono lasciati dei grossi pezzi che vengono assorbiti tal quali e quindi sono in grado, in alcuni soggetti predisposti, di scatenare una risposta immunitaria, perché il sistema immunitario li riconosce come “nemici”. Si determina quindi una forte infiammazione a livello dell’intestino, che non è più in grado di assimilare alcuni nutrienti poiché col tempo i villi intestinali si appiattiscono e si atrofizzano.

Allergia e intolleranza al glutine: le differenze

Spesso si fa confusione fra allergia ed intolleranza al glutine. In generale l’allergia è un fenomeno che coinvolge il sistema immunitario, per cui un “allergene”, di natura proteica, scatena la produzione di anticorpi da parte del sistema immunitario che riconoscono quella sostanza come estranea e la eliminano.

Nelle intolleranze invece, il sistema immunitario non è coinvolto: si tratta dell’incapacità dell’organismo di tollerare determinate sostanze poiché non riesce a digerirle, specialmente se in dosi elevate.

La risposta allergica invece si manifesta anche se l’allergene è assunto in piccolissime quantità ed anche i sintomi sono diversi, poiché di solito in una reazione allergica è coinvolto sia il sistema respiratorio che la cute, tanto da poter provocare uno shock anafilattico. I sintomi dell’intolleranza sono invece più che altro gastrointestinali e a volte cutanei.

La celiachia non è un’allergia al glutine ma in realtà non è nemmeno un’intolleranza vera e propria perché come abbiamo visto, si tratta di una reazione autoimmune che rende il sistema digerente incapace di digerire il glutine.

Come viene diagnosticata la celiachia

Il primo test per celiachia che il nostro medico ci consiglierà nel caso in cui sospettassimo di esserne affetti è un’esame del sangue, attraverso cui si rileva la presenza di specifici anticorpi che sono: anticorpi anti-gliadina, anticorpi anti-endomisio ed anticorpi anti-transglutaminasi.

Un esito positivo di tale test ci darà una buona probabilità di avere la celiachia, ma di solito viene seguita da una biopsia intestinale per verificare lo stato del tessuto dei villi intestinali. Ciò vale sia per gli adulti che per i bambini, anche se in quest’ultimo caso, già la positività degli esami sierologici dà una buona probabilità della presenza del morbo celiaco e se non strettamente necessario, si preferisce non effettuare la biopsia duodenale. [3]

Cosa fare in caso di celiachia: linee guida generali

La terapia da seguire in seguito ad una diagnosi di morbo celiaco è una dieta senza glutine, quindi in questo caso il medico fornirà al paziente tutte le informazioni necessarie su come adeguare la propria alimentazione. Il medico stesso prescriverà le successive analisi da effettuare per capire se la dieta aglutinata sta sortendo gli effetti desiderati.

Dal momento che la dieta priva di glutine sarà a vita, è bene che il paziente sia informato adeguatamente su quali sono gli alimenti permessi e quelli non permessi. Gli alimenti contenenti glutine possono essere rimpiazzati con cereali che ne sono naturalmente privi, come mais, riso, quinoa, grano saraceno, oppure è possibile integrare la dieta con alimenti formulati appositamente.

Spesso chi è effetto da malattia celiaca è anche intollerante al lattosio, quindi in molti casi sarà necessario evitare anche gli alimenti contenenti lattosio, che potrebbero ulteriormente infiammare la mucosa intestinale. Nel caso dei bambini, ovviamente, sarà necessaria una particolare attenzione nell’educazione alimentare da parte degli adulti che se ne prendono cura.

Inoltre, in caso di celiachia è importante anche conoscere alcune regole base da applicare in cucina, che potremo riassumere così:

  • Non utilizzare utensili con i quali siano stati cucinati cibi contenenti glutine;
  • Non usare olio di frittura già usato per cuocere cibi impanati o infarinati;
  • Non appoggiare il cibo su superfici che possono essere contaminate da alimenti contenenti glutine;
  • Non utilizzare l’acqua di cottura di alimenti contenenti glutine.

Per ulteriori informazioni su come mangiare e cucinare senza glutine, leggete il nostro approfondimento: Alimenti senza glutine: quali sono e come cucinare in caso di celiachia.

Cosa succede se un celiaco mangia glutine per sbaglio?

Le conseguenze dell’ingestione di glutine da parte di un celiaco sono variabili a seconda dell’entità della patologia e della quantità di glutine ingerito. A volte anche poche briciole possono causare gravi conseguenze, ma la sensibilità è soggettiva. Ingerendo glutine accidentalmente possono quindi manifestarsi vomito, diarrea, crampi addominali, mal di testa, afte, malessere generale.

In questo caso sarà bene consultare il proprio medico per sapere come tamponare questi sintomi ma contemporaneamente bisognerà idratarsi per attenuare l’infiammazione e quindi bere molta acqua e sospendere per un po’ anche alimenti irritanti come cibi molto grassi, alcolici, cioccolato, dolci. Soprattutto è importante non farsi prendere dal panico e prendersi un po’ di tempo per rilassarsi e riposarsi.

Bibliografia

  • Bouziat R, Hinterleitner R, Brown JJ, et al. Reovirus infection triggers inflammatory responses to dietary antigens and development of celiac disease. Science 2017; 356: 44–50
  • Caminero A, Galipeau HJ, McCarville JL, et al. Duodenal bacteria from patients with celiac disease and healthy subjects distinctly affect gluten breakdown and immunogenicity. Gastroenterology 2016; 151: 670–683  
  • Husby S., Koletzko S., Korponay-Szabó I.R., Mearin M.L., Phillips A., Shamir R., Troncone R., Giersiepen K., Branski D., Catassi C., et al. European Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology, and Nutrition guidelines for the diagnosis of coeliac disease. J. Pediatr. Gastroenterol. Nutr. 2012;54:136–160. doi: 10.1097/MPG.0b013e31821a23d0

Dott.ssa Azzurra De Luca

Biologa nutrizionista con un dottorato di ricerca in Scienze Morfologiche Molecolari. Negli ultimi anni ha lavorato negli Stati Uniti presso la Stanford University nel campo della biochimica e della biologia molecolare.

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Un commento

  1. Ho letto tutto quanto hai scritto. Adesso ho capito cosa è la celiachia e come si può curare in caso di disturbi sopra elencati. Brava.

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